PAVIA. Dalla Commissione Nomine e Commercio non arrivano cambiamenti.

PAVIA. Tutto è pronto per il secondo consiglio comunale del 2015 ma le Commissioni dei giorni scorsi hanno già fatto emergere alcuni fondamentali punti di discussione. Ancora una volta, purtroppo, l’impressione generale è che il “Cambiamo davvero” sbandierato da Massimo Depaoli e dalla sua squadra in campagna elettorale non si sia ancora realizzato. Forse per comodità, forse per validità delle decisioni precedenti, forse per mancanza di una propria idea incisiva, ma la maggioranza proprio non sembra decollare.  Un esempio? La Commissione Nomine dello scorso lunedì. Dopo un rinvio che all'opposizione è parso studiato a tavolino, nella serata del 19 gennaio è arrivata la decisione ufficiale:  il CdA di ASM verrà rinnovato seguendo i vecchi criteri. A ottobre era emersa in consiglio comunale la questione della "meritocrazia mancata", dal momento che il CdA di ASM sembrava racchiudere al suo interno solo “amici dei partiti” pronti a spartirsi benefits e aumenti di stipendio, ma non sempre in grado di garantire il corretto funzionamento della società partecipata.  La delibera del 2009, emanata dalla giunta Cattaneo, non pareva, agli occhi del consiglio comunale, in grado di ovviare al problema, pertanto tutti i componenti della Commissione Nomine si erano detti concordi a modificarla entro dicembre, in modo tale che le successive nomine potessero essere davvero ricondotte alla meritocrazia tanto agognata dalla stessa maggioranza.Potrebbe sembrare che il cambiamento della delibera fosse solamente un desiderio di alcuni consiglieri ma non è così. Legge e Statuto impongono infatti che la nuova amministrazione detti i criteri di indirizzo per le nomine di competenza del sindaco.  Alessandro Cattaneo vinse nel giugno 2009 e propose la propria delibera a settembre 2009.
Massimo Depaoli ha vinto a giugno ma ha preferito utilizzare la delibera già esistente: il CdA di ASM verrà nominato, dunque, secondo regole stabilite da altri.
Nell'ambito del commercio, invece, alcune novità verranno introdotte su esplicita sollecitazione del M5S; ma per comprenderle occorre fare un passo indietro. Nel 2012 Pietro Trivi, allora assessore al Commercio, approvò un regolamento inerente all’esposizione dei dehors per i locali del centro storico. Come ogni regolamento, conteneva alcuni obblighi da applicarsi sia agli esercenti “storici”, che si sarebbero dovuti adeguare alle nuove norme, sia ai nuovi titolari di esercizi pubblici.
La morsa della crisi, però, non ha tardato a far sentire le conseguenze, pertanto Trivi modificò leggermente il regolamento, prorogando l’obbligo di adeguamento per chi possedeva già da anni un locale in centro storico.
Il termine previsto era il 1 febbraio 2015: entro tale data gli esercenti avrebbero dovuto necessariamente adeguarsi. Ad oggi, però, soltanto il 20% degli esercenti lo ha fatto.
Durante la Commissione Commercio del 20 gennaio, l’assessore Angela Gregorini, con delega a questo settore, ha proposto un’ulteriore proroga di due anni. Categoricamente contrario Giuseppe Polizzi, consigliere M5S. “Questa decisione lancerebbe un segnale negativo – ha affermato -. I più diligenti, paradossalmente, verrebbero svantaggiati: essendosi già adeguati, infatti, molti esercenti hanno pagato per cambiare tavolini e sedie”.
La Commissione Commercio, a fronte di queste osservazioni, ha pertanto deciso di valutare alcune proposte volte ad attribuire il giusto riconoscimento agli esercenti più ligi al dovere. La proposta più accreditata, della quale si parlerà questa sera in consiglio, sembrerebbe essere uno sconto fiscale sulle tasse sui dehors per chi si è già adeguato o lo farà entro il 31 settembre 2015.
a cura di Serena Baronchelli