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PAVIA. Dalla minoranza nessuna polemica per le benemerenze di San Siro.

Creato il 27 novembre 2015 da Agipapress
PAVIA. Dalla minoranza nessuna polemica per le benemerenze di San Siro.PAVIA. Mancate candidature "rosa" fra le benemerenze di San Siro: la polemica è sterile e strumentale. La minoranza in consiglio comunale ha indetto una conferenza stampa per questa mattina per prendere le distanze dalla polemica che ha investito la premiazione simbolo della città di Pavia. Tutto è nato da un post che l'assessore provinciale Emanuela Marchiafava ha condiviso su Facebook, nel quale puntava il dito contro la candidatura di Giampiero Lotito, founder di Facility Live, e non della cofounder Mariuccia Teroni, secondo la Marchiafava esclusa in quanto donna. La riflessione ha innescato una serie di commenti che hanno segnato il divario fra maggioranza e opposizione. "Il campo di battaglia è la città di Pavia è questo è inaccettabile - ha esordito il capogruppo Forza Italia Antonio Bobbio Pallavicini -. Il teatrino relativo alle benemerenze di San Siro è imbarazzante. Alcune istituzioni di questa città hanno assunto posizioni inaccettabili alle quali dobbiamo replicare con forza e chiarezza. Le opposizioni sono state compatte: hanno partecipato con correttezza e disciplina alla conferenza dei capigruppo, che ha conferito al sindaco una griglia di nomi da votare nel corso del prossimo consiglio comunale il 30 novembre. A decidere, di fatto, sarà la maggioranza". "Si tratta di un tentativo di delegittimare il lavoro della capigruppo alquanto bambinesca - ha rincarato la dose il capogruppo NCD Nicola Niutta -. Nessuno di noi vuole porsi al medesimo livello di queste ridicole prese di posizione. Al di là delle argomentazioni ideologiche, la giunta non muove un dito per la città. Il premio di San Siro si è trasformato in una lotta interna al Pd. Chiedo allora che si modifichi radicalmente la cerimonia, che si sta trasformando in un momento di basso scontro fra umori interni". PAVIA. Dalla minoranza nessuna polemica per le benemerenze di San Siro.Lo scorso anno Massimo Depaoli aveva annunciato con convinzione l'imminente cambiamento del regolamento della premiazione, a suo avviso necessario. Eppure nulla è di fatto mutato. "La città va a rotoli - ha commentato categorico il capogruppo Lega Nord Matteo Mognaschi -. Mai accaduta una discussione simile sui premi di San Siro nella storia di Pavia. Emanuela Marchiafava non è assessore del Comune, Alice Moggi non è stata eletta direttamente e Angela Gregorini, indignata, non si rende conto che si è scagliata in primo luogo contro il sindaco, il capogruppo Francesco Brendolise e il presidente Antonio Sacchi. Questa polemica crea un brutto clima: se oggi fossi uno degli otto insigniti sarei in imbarazzo". "Siete libere di fare critica ma occupate degli incarichi importanti e rappresentate la città: dove eravate quando sono state presentate le candidature? - si è interrogato il capogruppo della Lista “Civica con Alessandro Cattaneo” Rodolfo Faldini rivolgendosi alle amministratrici citate da Mognaschi -. Un assessore provinciale che ha preso alle comunali del 2009 4 voti mi fa sorridere. 6 benemerenze su 8 sono state indicate dal PD: se l'indignazione non è strumentale avrebbe dovuto essere discussa all'interno del partito e non sui social network". Melania Lanave e Barbara Longo, dal canto loro, hanno ribadito più volte quanto la candidatura di Nicoletta Maraschio presidente dell'Accademia della Crusca, meritasse di essere presa in considerazione. Alla conferenza dei capigruppo durante la quale è stata stilata la lista dei nomi ha partecipato anche il sindaco. "Il fatto che le componenti della giunta abbiano esternato indignazione la dice lunga sulla capacità di Depaoli di rapportarsi con i suoi assessori" ha commentato Bobbio Pallavicini. Il centrodestra, a questo punto, aspetta al varco il Pd. “San Siro sta per passare ma fra poco verrà rinnovato il consiglio di amministrazione del policlinico San Matteo - provoca Bobbio -. Se il candidato proposto da Provincia è Comune sarà un uomo, Marchiafava, Moggi e Gregorini faranno una figuraccia mai vista in questa provincia è a mio avviso dovranno dimettersi".
Serena Baronchelli

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