PAVIA. Domenica, ultimo giorno di mostra con l’artista ribelle: Federico Faruffini si racconta

Creato il 15 settembre 2014 da Agipapress
PAVIA. La mostra “Genio ribelle all’Accademia di Pavia” dedicata a Federico Faruffini, artista nato a Sesto San Giovanni nel 1833 e deceduto a Perugia nel 1869, e che si colloca fra romanticismo e realismo, propone nel giorno della sua chiusura un’interessante appuntamento con il teatro.
Una contaminatio generis fra teatro e pittura dove quest’ultima diventa protagonista grazie all’attore Pierluigi Boggeri che alle 16, nella Quadreria dell’’800 dei Musei Civici in Castello, riporterà “in vita” l’artista attraverso un monologo che narrerà di lui e della sua arte. 
La mostra dedicata al Faruffini, compagno di studi di Tranquillo Cremona, allievo del Trécourt alla Scuola di Pittura pavese, a Brera del Bertini e a Venezia di Grigoletti e Molmenti, propone una quindicina di opere (oli su tela, acqueforti e stampe) dell’artista che sono patrimonio dei Musei Civici e provenienti dalle raccolte ottocentesche della Scuola di Pittura, da collezioni private cittadine e, per legato testamentario dell’erede, il pronipote Marco Giulio Faruffini di Roma.
La pittura di Faruffini si allontana dal Romanticismo per percorrere un cammino diverso antiaccademico alla ricerca del valore e dell’esaltazione della luminosità e delle sue prospettive che si considerano anticipatrici del Realismo. Certo è che Faruffini viene, per questo legame con la rappresentazione della storia, di fatto considerato con Hayez, Molteni, Induno, Pagliano, Fattori, Lega, Borrani, Cammarano e Sciuti uno dei Pittori del Risorgimento; anche se la sua arte più matura gioca sempre più con la corposità del colore ed una costruzione semplificata, essenziale, quasi schiva e sperimentatrice della “macchia” che lo condurrà via via verso un modo di esprimere sentimenti ed emozioni consono agli scapigliati. Nel 1865 Faruffini iniziò l’esperienza dell’acquaforte, incidendo un gruppo di suoi dipinti e collaborando all’edizione della Divina Commedia, pubblicata a Milano con il commento del Tommaseo, dall’editore Pagnoni. Tra le opere in mostra a Pavia, quelle pervenute ai Musei nel 2012 per legato testamentario dell’erede, il pronipote Marco Giulio Faruffini di Roma, e recentemente oggetto di restauro da parte di Paola Zanolini, sono esposte al pubblico per la prima volta. Per accedere alla visita guidata teatralizzata gratuita, è necessario l’ingresso alla mostra con biglietto.
 

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