PAVIA. Don Daniele Baldi: "Preferisco comprendere perché accadono certi fatti ma questa volta è difficile capire il senso"

PAVIA.Il giorno dopo l'ennesimo sfregio perpetrato a danno di un monumento della città. I genitori dei due fratellini di 5 e 6 anni che hanno distrutto "per gioco" il monumento in ricordo del crollo della Torre Civica rischiano di pagare molto cara la bravata dei loro figli. L'accaduto, però, apre interrogativi di carattere etico e culturale. 
"Questo atto di vandalismo ci lascia tutti stupiti perché si tratta di un mero dispetto, di incapacità di conservare il bello" ha commentato a questo proposito don Daniele Baldi, parroco della Chiesa del Carmine impegnato nel Grest del suo oratorio. 
"Io non amo mai dare un giudizio di condanna, preferisco cercare di capire - prosegue Don Baldi - ma in questo caso è difficile. Quando capitano episodi del genere, le parole si fermano e non si riesce a comprendere il senso globale". 
Gli episodi di inciviltà a Pavia, a onor del vero, si sono susseguiti con cadenza preoccupante negli ultimi anni interessando non solo i giovani ma soprattutto gli adolescenti e gli adulti. 
"Mi chiedo quale sia il motore che sta alla base di questi atti - si domanda don Daniele - l'assuefazione da alcool? La voglia di vendetta nei confronti della società? Una forma di protesta?
Espressione di rabbia? Di sicuro qualcosa che ci amareggia molto". 
Soprattutto il campanello d'allarme deve suonare se i protagonisti di questi incresciosi episodi sono bambini in età prescolare. 
"Stiamo finendo il Grest e abbiamo a volte a che fare con ragazzi difficili, con i quali è complicato rapportarsi - ammette il parroco del Carmine -.Ciò è a volte il segno di un substrato che impedisce il portare avanti un percorso educativo. Ma la passione per l'arte, ne sono sicuro, è presente nei più piccoli". 
E questo per il sacerdote, può essere una strada di recupero e di ripresa non solo individuale ma sociale e culturale.
di Serena Baronchelli