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PAVIA. Faldini: "Nessun giornale parla del no della Slovenia alle nozze e alle adozioni per i gay".
Creato il 22 dicembre 2015 da Agipapress
PAVIA. Nonostante i sondaggi della
vigilia favorevoli al sì e una campagna mediatica tesa solo a sostenere le
ragioni del mantenimento di matrimoni e adozioni gay, la Slovenia ha respinto
con ben il 63% dei voti la legge che parificava al matrimonio tra uomo e donna
qualsiasi tipo di unione e la relativa possibilità di adottare. Rispetto al diverso esito del
referendum dell’Irlanda dello scorso 23 maggio, minore – e in alcuni casi nullo
– è stato lo spazio dedicato al risultato dai mass-media italiani. Nulla – ad
esempio – è stata l’attenzione del quotidiano locale, che pur aveva dedicato
editoriali, articoli e foto alla vittoria del sì irlandese. Silenzio anche da parte dei politici pavesi di
maggioranza, che nei giorni successivi a quel referendum avevano
patrocinato il gay pride e invitato l’Italia a seguire presto l’esempio di
Dublino. Rodolfo Faldini, consigliere
comunale in prima linea sui temi del gender e dell’attacco alla famiglia
costituzionale ha così commentato l’esito del referendum.
“La vittoria dei no in Slovenia è
il segno che il popolo di un Paese a noi così vicino riconosce con disarmante
semplicità che il matrimonio tra un uomo e una donna è la cellula fondamentale
della società, con il relativo diritto per un bambino a crescere con un papà e
una mamma - ha detto Faldini -. Non si tratta di discriminare nessuno ma di
riconoscere la realtà così come è e non lasciarsi andare a pericolose derive
antropologiche che farebbero molto male soprattutto ai minori. La Slovenia ha
respinto quell’idea di Europa, spesso promossa dalle lobby LGBT che tende a
cancellare le differenze e a omologarci in un pensiero unico. Mi piacerebbe
sapere cosa ne pensano i cattolici della maggioranza, alcuni dei quali erano
addirittura scesi in piazza nel giorno del gay pride per chiedere all’Italia di
uniformarsi all’Irlanda”.
“Il voto di Lubiana- conclude
Faldini – rafforza l’azione dei tantissimi pavesi e italiani che in questo
momento vogliono opporsi a un disegno di legge, il Cirinnà, che apre la porta a
matrimonio e adozioni gay, nonché all’utero in affitto. Bisogna continuare su
questa strada, perché la gente non è stupida, nonostante il bombardamento del
politicamente corretto”.
Filippo Cavazza
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