PAVIA. Fuori Gauguin, dentro Degas e Picasso da marzo a luglio alle Scuderie del Castello

PAVIA. Dal 21 marzo al 19 luglio le Scuderie del Castello Visconteo di Pavia ospiteranno "Capolavori della Johannesburg Art Gallery - da Degas a Picasso".
L'annuncio è stato dato stamattina dall'assessore alla cultura Giacomo Galazzo e dal vicesindaco Angela Gregorini nel corso della presentazione ufficiale del progetto, ancora a firma di ViDi, in collaborazione con il Comune di Pavia e con la consulenza di Simona Bartolena. E così fuori Gauguin con tutte le numerose polemiche susctate dalla cancellazione della mostra, ora dentro Degas e Picasso. L'esposizione presenta oltre 60 opere e vanta fra gli autori Degas, Picasso, Andy Warhol e perfino qualche opera dello stesso Gauguin. Il percorso espositivo, divido in sezioni cronologiche e tematiche, permetterà ai visitatori di compiere un viaggio nella storia dell'arte della metà del XIX secolo.  "Non è questa la sede per rientrare nella discussione - ha esordito Galazzo - ma per rivendicare che quanto accaduto può capitare in un quinquennio amministrativo. Abbiamo risposto a ogni domanda che ci è stata posta, ma soprattutto abbiamo lavorato affinché le scuderie non rimanessero vuote. Penso di poter dire con ragionevole soddisfazione che ci siamo riusciti e che le scuderie ospiteranno un grande evento dalla fine di marzo".  "Il progetto da noi chiesto a ViDi per questo evento - ha detto l'assessore - era di alto profilo: nel 2015 intendiamo fare uno sforzo particolare sulla promozione culturale della città".  "Questa mostra si inserisce all'interno di un circuito più ampio di mostre che inizieranno più avanti - ha precisato la Gregorini -. Pavia dev'essere considerata una città che offre cultura ai suoi abitanti e ai turisti".  L'esposizione, tiene a precisare l'amministrazione, non sarà un ripiego. "Stavamo lavorando per portarla a Pavia in autunno - ha annunciato Galazzo - dall'inizio del mandato abbiamo detto che avremmo considerato con particolare favore iniziative che portassero a Pavia momenti di riflessione sulla cultura mondiale". 
a cura di Serena Baronchelli