PAVIA. Gauguin: la mostra e le attese disattese. Come il Capodanno in piazza
Creato il 23 gennaio 2015 da Agipapress
La Lega protesta in Aula
PAVIA. L'annullamento
della mostra su Gauguin non è in alcun modo da imputare al Comune di Pavia.
Lo
aveva affermato già sui social scatenando le ire funeste dell’opposizione, lo
ha ribadito ieri sera in consiglio comunale l’assessore alla cultura Giacomo
Galazzo, che nell’occasione ha aggiunto alcuni dettagli e risposto più
approfonditamente alle critiche della minoranza
Galazzo ha infatti,
aggiunto un’ammissione importante, cioè di aver ricevuto notizia
dell'annullamento solo il 7 gennaio scorso.
Ad incalzarlo sono state le instant
questions del capogruppo Lega Nord Matteo Mognaschi e del consigliere Forza
Italia Andrea Mitsiopoulos.
"È un tema che mi sta molto a cuore
- ha esordito Mognaschi - se le tempistiche fossero state rispettate non ci
sarebbe stata alcun problema legale. Mi chiedo cosa fosse già stato
organizzato; immagino sia derivata da questo annullamento una grande perdita
economica. L'inchiesta francese è datata 19 novembre; come mai ci siamo accorti
solo il 14 gennaio che i prestiti erano stati bloccati?".
E per ribadire come i quadri si potranno vedere solo in riproduzione
fotografica, esponenti e simpatizzanti della Lega hanno esposto uno striscione
con riproduzioni di opere di Gaugin con qualche commento ironico: “Almeno
queste opere di Gaugin le vedremo”; striscione che è stato fatto chiudere per
disposizione del presidente Sacchi.
E tutta la polemica relativa
alla mostra si lega inevitabilmente a quella inerente alla decisione di non
organizzare il concerto di capodanno in piazza.
"Nessun rumore di festa la
notte del 31 - si è lamentato Mitsiopoulos - i Pavesi sono stati privati anche
di questa gioia. Sono state chiamate in causa difficoltà logistiche: la piazza
era occupata dalla pista da un lato e dal Mercato di Natale dall'altro. Ma chi
amministra dovrebbe ricordare che in passato questi problemi sono stati
risolti".
"Sono otto anni
che l'assessorato alla cultura non organizza lo spettacolo di capodanno - ha
replicato Galazzo - l'organizzazione di uno spettacolo all'aperto il 31
dicembre richiede determinate garanzie. Per il dj set dell'anno scorso sono
stati spesi 17 mila euro, una somma di cui l'assessorato alla Cultura non
disponeva".
E ribadisce l'estraneità del Comune in merito
alla decisione presa dalla ViDi, organizzatore della mostra, di sospendere
questo appuntamento culturale tanto importante.
"Non potevamo farci nulla
- ha dichiarato - Abbiamo comunicato il 14 la notizia, ma la abbiamo ricevuta
il 7 gennaio. La lettera ufficiale è arrivata il 12 e, dopo alcuni doverosi
approfondimenti, ne abbiamo dato notizia alla stampa. È del tutto falso
che non sia stata fatta promozione dell'evento. Non c'erano manifesti, è
vero, ma è stata una scelta precisa degli organizzatori. Il Comune di Pavia
non ha alcun titolo per essere informato dei provvedimenti di sequestro di
opere; chiaramente non era possibile organizzare la mostra con altri
quadri".
a cura di Serena
Baronchelli
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