PAVIA. Gli assessori Gregorini e Cristiani concordano con le mamme: mercato ipogeo inadatto ad un asilo.

PAVIA. Non convince le mamme pavesi l'idea di realizzare un asilo all'interno degli spazi del Mercato Ipogeo di piazza della Vittoria. La proposta, avanzata da Fabrizio Protti di Azione Democratica, suscita qualche perplessità. "Io non mi fiderei granché - spiega Ilaria madre di due bimbe di 3 e 7 anni - stiamo sempre parlando di un mercato sotterraneo, con tutti i rischi che ciò potrebbe comportare per i nostri bambini". Dello stesso avviso anche Bruna, che abita a pochi passi dal centro storico. "Io lavoro tutto il giorno e dovrei usufruire del servizio di apertura anche in altre fasce orarie proposta da Azione Democratica - riflette - e chi si fida a recuperare bambini così piccoli al buio in un mercato sotterraneo?". 
Le argomentazioni delle mamme pavesi ruotano tutte intorno alla tematica sicurezza, con uno sguardo alla viabilità. "Raggiungere la piazza con due bimbi piccoli come i miei in un giorno di pioggia battente non è certamente comodo - riconosce Alessandra - non tanto per me quanto per loro". Forse, secondo alcuni genitori, lo spazio sarebbe più adatto a seminari tecnici o al coworking, attività che in ogni caso non coinvolgerebbero bambini e adolescenti.
Dello stesso parere delle mamme intervistate anche l'assessore al commercio Angela Gregorini, che sostiene di non "trovare molto senso nel progetto"."Non vedo il sottomercato particolarmente adatto a questo tipo di utilizzo - rincara la dose l'assessore all'istruzione Ilaria Cristiani - c'è poca luce, non ci sono spazi verdi, raggiungerlo da parte dei bambini sarebbe davvero difficile. Per quanto riguarda la scuola dell'infanzia non vi è richiesta di posti aggiuntivi. Le 8 scuole comunali e le 7 statali sopperiscono ai bisogni della cittadinanza, non vi è lista d'attesa. Il primo requisito di valutazione dei genitori al momento della scelta di una scuola generalmente sono gli spazi di gioco e l'illuminazione. Al Mercato Ipogeo i bambini sarebbero costretti a trascorrere tutto il giorno sotto una luce artificiale, mi sembra proprio che non sia il caso".
Serena Baronchelli