
la sede della nuova IBN Savio a Pavia
PAVIA. E’ ufficiale: il prossimo 30 luglio si terrà l’incontro fra la nuova proprietà dell’azienda ex Merck, la INB Savio, l’Istituto Nazionale Biochimico Savio e i rappresentanti sindacali del settore chimico delle tre sigle sindacali, la UilTec con Pietro Cavallaro, la Femca con Gianni Ardemagni e la Filctem con Giorgio Mercuri. La nota con cui si comunica la disponibilità della nuova proprietà, subentrata alla Merck dopo il passaggio di consegne avvenuto il 1 luglio scorso quando la Savio è diventata la nuova proprietaria dell’assetto produttivo di via Emilia 21, è giunta ieri ai sindacalisti.

Pietro Cavallaro UILTEC
Secondo i piani iniziali, valutati nell’aprile scorso, la nuova proprietà si sarebbe impegnata ad assorbire 116 dei 148 dipendenti sul libro paga della Merck. Si è giunti poi al numero di 113 di cui 108 dipendenti e 5 dirigenti. Un accordo che aveva il pregio di salvare una presenza importante nel territorio e nel panorama produttivo pavese. E che ebbe anche la “benedizione” di Massimo Scaccabarozzi presidente di Farmindustria di cui Emilio Stefanelli è stato eletto a luglio tra i cinque vicepresidenti del Comitato di Presidenza (dove gli altri sono i rappresentanti di Menarini, Roche, Italfarmaco e Glaxo SmithKline). La Savio aveva anche affermato che, con l‘acquisto del nuovo asset industriale, si sarebbe garantita la produzione per i prossimi cinque anni. In questo periodo la Savio produrrà ancora alcuni “principi” per conto della Merck ma implementerà la realizzazione di nuovi prodotti; d’altronde nell’azienda di via Emilia i numeri relativi alla produzione sono sempre stati molto elevati: 450 milioni di compresse e oltre 13 milioni di confezioni l’anno. “E’ un momento importante per la produzione – commenta ancora Pietro Cavallaro – e per i rapporti con un’azienda verso la quale intendiamo agire con il massimo spirito di collaborazione possibile”.di MiriamPaola Agili
