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PAVIA. Il dottor Colombo, presidente ANDI Pavia: "Un'iniziativa che nemmeno conoscevo e che non condivido affatto"

Creato il 21 maggio 2015 da Agipapress
PAVIA. dottor Colombo, presidente ANDI Pavia: PAVIA. “Al ritorno dagli impegni sindacali mi rivolgerò ai miei legali per verificare la situazione e valutare come procedere per tutelare sia la mia immagine che quella del sindacato che rappresento, a tutti i livelli”. E’ amareggiato e irritato il dottor Marco Colombo presidente di ANDI Pavia per quanto si è verificato su Facebook a seguito di una nota dal titolo “Naziskin a Pavia contro il Pride: spaccare la testa ai gay”. In questa nota, linkata da #I Sentinelli di Piacenza (una comunità di Facebook che si dichiara nata “in risposta alle “veglie” delle sentinelle in piedi, contro intolleranza e omofobia promulgano l’amore) si fa riferimento specificatamente proprio al dottor Colombo e ad ANDI Pavia.
“… il primo partecipante è il signor Marco Colombo (seguito dal link che rinvia al suo profilo di FB). Esimio dentista, presidente dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani di Pavia e segretario della stessa in Lombardia, nonché grande sostenitore del già sindaco Alessandro Cattaneo, sconfitto alle ultime comunali sotto l’ala di Forza Italia. Un quadretto edificante: il buon padre di famiglia Marco che di giorno lenisce i dolori delle persone e alla sera aderisce (feisbucchianamente) ad eventi che istigano alla violenza contro gli omosessuali. Liberissimo di farlo”.  E seguono anche altri nomi trattati allo stesso modo e tono usato con il dottor Colombo. “Ne sono talmente fuori da questa cosa che l’ho scoperta solo leggendo un post in un gruppo pavese su Facebook nel quale venivo pesantemente aggredito e additato alla vergogna per questa mia presunta adesione – spiega il dottor Colombo -. Non so chi abbia voluto costruire una storia così assurda coinvolgendomi in quell’evento, fatto sta che non compaio più tra i partecipanti e anzi risulto fra i “non partecipanti” perché non credo in nessuna forma di violenza. Ho comunque protestato presso gli organizzatori che hanno ribadito di non aver mai avuto a che fare con me. Vede, se si fosse trattato di un episodio che riguardava solo me, mi sarei limitato a togliermi e a modificare la password di accesso; trattandosi però dell’immagine della categoria che rappresento, non posso limitarmi a questo ma devo procedere per le vie legali”. PAVIA. dottor Colombo, presidente ANDI Pavia: Non è la prima volta che il profilo del dottor Colombo è stato fatto oggetto di violazione: due anni fa il dottor Colombo si è visto costretto a rivolgersi alla Polizia postale e ai carabinieri per denunciare il “furto di identità del profilo di Facebook”.  “Speravo che l’episodio non si ripetesse più ma non è stato così. Ciò che più m’infastidisce e mi addolora però è vedere che vengono coinvolti altri che non c’entrano – spiega Colombo – per una falsa adesione ad un’iniziativa che nemmeno sapevo esistesse e che non condivido affatto”. Dottor Colombo l’hanno accusata di essere di destra e di avere simpatie per Forza Nuova, di essere amico e uomo di Alessandro Cattaneo e di essere omofobico. Cosa si sente di rispondere a queste affermazioni?
“Che io sia di centrodestra è cosa nota, credo. Se questa è una colpa, secondo l’opinione di persone di sinistra, è un problema che non mi riguarda. Diciamo così: io non incolpo loro di essere di sinistra e mi aspetto di ricevere analogo trattamento – replica il dottor Colombo -. Che poi io non sia iscritto a Forza Nuova ma abbia aderito invece alla Lista Civica “Pavia con Cattaneo” è altrettanto notorio e mi fa sorridere l’idea che ci sia chi crede che esistano “gli-uomini-di-qualcun-altro”. Penso invece che ci siano uomini che condividono idee e ideali, progetti e obiettivi e che, per questo, condividano un tratto del loro cammino nel corso della loro vita. Questo è stato ed è il mio rapporto con Alessandro Cattaneo; ed è evidente che lo sostenessi. Non era forse lui il candidato sindaco della coalizione di cui faceva parte la Civica? Esattamente come la Civica per Depaoli ha sostenuto il candidato sindaco Massimo Depaoli. O mi si vorrebbe dire che a sinistra sostenere il sindaco è cosa buona e giusta  mentre a destra significa “essere oggetto di appartenenza di qualcuno”? In quanto poi all’accusa di omofobia, questa proprio la considero un insulto. Non ho mai fatto alcun tipo di discriminazione nella mia vita, ho sempre rispettato tutti. E ho chiesto altrettanto rispetto. Questo però non significa che debbo essere sempre e aprioristicamente d’accordo con le opinioni degli altri. Sarebbe l’appiattimento del pensiero singolo nel pensiero collettivo. PAVIA. dottor Colombo, presidente ANDI Pavia: E questo per me è un errore di impostazione. Dirò di più, questo sarebbe una prevaricazione e anche una condizione controproducente al bene della società che vive e cresce grazie alla differenziazione al proprio interno. Dunque la discussione, anche animata e appassionata ma non violenta, è cosa proficua e interessante. Ma si figuri se con tali presupposti io possa essere un omofobo!! Non accetto, invece, e su questo sono pronto a discutere sempre e a difendere le posizioni mie e di chi le condivide, che si cerchi di cambiare le carte in tavola e che si costruisca una “natura” su misura della politica, come vuole la politica, come programma la politica. La natura è bella per ciò che è perché diversa, interessante e ricca di chance perché non è imbrigliata dalle griglie costrittive del “pensare politico” creato dall'uomo. Su questo m’infervoro proprio perché credo nella diversità e nella varietà della natura, incluso ovviamente l’essere umano. Accusarmi di omofobia è un’assurdità offensiva e dimostra solo che non mi si conosce affatto”.
E al termine il dottor Colombo aggiunge una considerazione: “Ma le pare che una persona che ha fatto della salvaguardia della salute e della cura delle persone la ragione della propria esistenza, vada a danneggiare, a colpire il prossimo, a promuovere la violenza? Non è accettabile sentirsi rivolgere un’accusa così grave e non si può tacere e passarci sopra come nulla fosse. Sì, mi sono sentito offeso da questa vicenda ed è per questo che ne parlerò con i miei legali”.
(mpa)

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