PAVIA.
"C'è chi spende i suoi risparmi in borse e accessori: per me la vita vale
di più". Queste le parole con cui Anita Miccoli risponde a chi le chiede
cosa l’abbia spinta a trasformare la sua casa in un vero e proprio “hotel per
gatti in cerca di adozione”. La storia del Grand Hotel di Anita e Sergio (il fidanzato) inizia anni fa, quando la ragazza viveva ancora in Sicilia.
"Lì il randagismo è una vera e propria piaga - racconta Anita - in quelle zone non sussiste quasi per niente la cultura della sterilizzazione e le istituzioni sono completamente assenti, pertanto la situazione è ancora più allarmante. A incidere è anche il fattore climatico: è difficile sopravvivere a temperature rigide come quelle del Nord mentre il clima più mite delle regioni meridionali facilita la permanenza di gatti randagi".
"Sotto casa mia c'era una colonia di gatti che puntualmente si
accoppiavano - prosegue - mettendo al mondo altri piccoli destinati a lottare
per sopravvivere e talvolta a morire sotto gli occhi indifferenti dei passanti.
Una sera, tornando dal lavoro, trovai un cucciolo arancione in evidente stato
di disidratazione. Lo feci ricoverare in clinica a Palermo ma non servì a
nulla: il giorno dopo andai a ritirare il suo corpicino congelato dentro una
scatola. L'avevo chiamato Carota". Da lì la scelta coraggiosa di dedicare tempo, denaro e soprattutto emozioni alla cura dei gatti in difficoltà, impegnandosi personalmente a trovare una casa per ciascuno di loro.
“I nostri mici si affidano con obbligo di sterilizzazione - precisa Anita -. Ci sono già troppi mici in cerca di casa: tutti loro hanno diritto a una casa, a una carezza e a un po' di cibo. Non ci sono abbastanza famiglie per tutti e per questo non è giusto farne nascere altri".
Quasi tutte le adozioni prese in carico da Anita, per fortuna, vanno a buon
fine eccezion fatta per i gatti diabetici che richiedono due iniezioni di
insulina al giorno, un impegno che sembra spaventare gli interessati. "Ci piace rimanere in buoni rapporti con le nuove famiglie - aggiunge Anita - e assicurarci sempre che i piccoli stiano bene: ogni volta che un adottante ci manda la foto di un nostro micio sdraiato sul divano, felice e cicciottello, il nostro cuore scoppia di gioia".
Una
mission quotidiana, insomma, tanto per Anita quanto per il fidanzato Sergio
Pinto, conosciuto durante una "staffetta" Palermo-Milano per trovare
una casa a un gattino e ribattezzato "miciopapà".
A
completare lo staff del Grand Hotel, Bridget, una meticcia simil-labrador
salvata dall'autostrada in Sicilia nel più classico scenario degli abbandoni
estivi.
"La nostra è una piccola realtà - precisa Anita - per questo non è
possibile ospitare tanti gatti, al massimo una decina. Ci limitiamo a fare il possibile,
tutelando la qualità della vita dei nostri piccoli ospiti".
Ogni gatto che trova stallo al Grand Hotel di
Anita e Sergio viene prontamente inserito con tanto di fotografia sul sito www.grandhotelfantasticagattara.com, dove sono presenti anche numerose informazioni sulle malattie feline e
sulle eventuali problematiche riscontrabili durante il processo di adozione. di Serena Baronchelli
