PAVIA. Il ministro Martina a Pavia: "Impressionato dal lavoro svolto dal Comune".

 PAVIA. Mattinata pavese per Maurizio Martina ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, nonché delegato Expo per il Governo. In occasione del ciclo di eventi WelCOMe, legati all'inizio dell'anno accademico della facoltà di comunicazione, il ministro ha tenuto una Lectio Magistralis in aula Magna sul rapporto fra comunicazione e istituzioni. 
Ad introdurlo, oltre alle parole della Presidente Cim Silvia Illari, il discorso dell'assessore regionale alle Attività Produttive Mario Melazzini, letto dal direttore di dipartimento Giovanni Cordini. 
"Il Governo regionale è più che mai attento al tema della comunicazione - ha affermato Melazzini - il risultato del processo comunicativo è legato al raccordo fra gli strumenti e gli attori. Spesso l'università italiana tende a privilegiare l'approccio teoretico alle nozioni pratiche ma l'Università degli Studi di Pavia fa eccezione".
"È la politica che cerca la comunicazione,non il contrario - ha esordito il ministro - gli spazi e i tempi della politica sono cambiati. Una leadership senza social network oggi è impossibile. Se l'Istituzione articola su strumenti nuovi la sua comunicazione con il cittadino può accedere a molteplici scenari".
Dal globale al locale, Martina ha citato l'episodio del maxisequestro di vino in Oltrepò: "Lo scandalo del vino falso doc deve essere l'occasione per ripartire con una maggiore consapevolezza delle enormi potenzialità che il comparto vinicolo d'Oltrepò ha per tutto il territorio nazionale". Al termine della lectio magistralis, il Ministro Martina si è recato al Castello Visconteo per una visita guidata della mostra sulla Battaglia di Pavia, organizzata dal Settore Cultura del Comune di Pavia in occasione dell'imminente riapertura di un'ala dei Musei Civici di recente ristrutturazione. "Sono rimasto davvero impressionato dal lavoro svolto dal Comune di Pavia - ha commentato al termine della visita e aver osservato con attenzione l'arazzo proveniente dal Museo di Capodimonte - e dal sapiente intreccio fra storia e utilizzo delle tecnologie e dell'innovazione. Aver organizzato tutto ciò a questo livello e in così poco tempo è senza dubbio un motivo di vanto per la città di Pavia". 
di Serena Baronchelli