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PAVIA. Il sociologo Dossoni: “Sono mancati i legami sociali e c’è un falso concetto di privacy.La solitudine si avvita su se stessa”.

Creato il 20 gennaio 2016 da Agipapress
PAVIA. Il sociologo Dossoni: “Sono mancati i legami sociali e c’è un falso concetto di privacy.La solitudine si avvita su se stessa”. PAVIA. Il recente episodio avvenuto a Dorno del decesso di una donna che viveva da sola rinvenuta solo grazie al costante abbaiare del cagnolino in cerca di aiuto e scoperta nell’alloggio alcuni giorni dopo il decesso (vedi articolo DORNO (pv).Pensionata trovata cadavere in casa: tragedia della solitudine.), solleva per l’ennesima volta il velo su una storia di solitudine, condizione in cui si trovano a dover spesso vivere un numero sempre più ampio di anziani; e talvolta hanno solo modo di affidarsi alla compagnia e alla disponibilità di un animale di affezione, talvolta la sola compagnia possibile.
Abbiamo quindi raccolto le considerazioni in proposito, da parte di un importante sociologo, il professor Mario Dossoni in questa intervista realizzata dalla nostra Gloria Quaglia.
PAVIA. Il sociologo Dossoni: “Sono mancati i legami sociali e c’è un falso concetto di privacy.La solitudine si avvita su se stessa”.Possiamo considerare questo episodio come un fatto sociale per cui una condizione di vita imposta, come quella della solitudine, abbia avuto un potere cosi forte sull'individuo da portarlo a svanire nella medesima maniera in cui ha vissuto? C' è una prima considerazione generale da fare. Nelle nostre comunità, anche piccole, sono venuti meno i legami sociali, spesso anche le relazioni, che tengono connesse le persone le une alle altre. Le nostre esperienze di vita non si svolgono all'interno di cerchie riferimenti ristretti, spazialmente e culturalmente, ma sono spesso fuori dalle nostre comunità territoriali. L'altro aspetto è che non tutte le persone fanno esperienze di impegno con gli altri. La solitudine può essere, perciò, la risultante di legami sociali venuti meno o del fatto che non si sono coltivati legami con gli altri. In qualche caso può essere anche una scelta. Nel caso della signora, probabilmente, venuta meno la sua cerchia familiare, sono venute meno tutte le sue relazioni. Le era rimasto solo il cane. Quanto è diffuso nel nostro territorio questo problema? Vi sono statistiche o studi che possono darci una risposta? Il problema è molto diffuso anche nei piccoli comuni. Le persone tendono a concentrarsi sulle relazioni di lavoro o in quelle familiari trascurando anche le piccole  relazioni sociali come quelle con i vicini di casa. Se la signora avesse avuto relazioni dentro la comunità qualcuno avrebbe bussato prima alla sua porta, indipendentemente dall'abbaiare del cane. C'è anche un altro fenomeno che interagisce: un falso concetto di privacy per cui gli altri non debbono occuparsi di noi e noi degli altri. Ci sono studi di carattere generale ma non sono al corrente di statistiche specifiche. E' brutto pensare che, in questo caso, se non fosse stato per il continuo abbaiare del cagnolino, forse nessuno si sarebbe accorto del suo decesso. Non è brutto pensarlo, è un dato di fatto. Nessuno sentiva o ha posto attenzione alla scomparsa della signora. Con ogni probabilità la  signora socialmente era già "scomparsa" da tempo. Il problema degli anziani soli, anche per effetto dall'aumento dell'età media, è sempre più diffuso. Sarebbe necessario che ci fossero delle attenzioni istituzionali maggiori per tenere sotto controllo il fenomeno. per esempio da parte di associazioni degli anziani, delle parrocchie, dei servizi sociali. Qualcuno che ogni giorno senta gli altri.. Senza che questo sia vissuto come un'intrusione. E' necessario ripensare al fatto che la solitudine si avvita su se stessa e porta ad un distacco progressivo da tutto. Andrebbe parzialmente socialmente bloccata con un'azione del singolo e della collettività.
Chi è Mario Dossoni
PAVIA. Il sociologo Dossoni: “Sono mancati i legami sociali e c’è un falso concetto di privacy.La solitudine si avvita su se stessa”.Ricercatore di sociologia e docente di sociologia dell’ambiente e del territorio alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Pavia, è anche docente di sociologia e metodologia delle scienze sociali alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Roma 3, sociologia e sociologia dei processi culturali nelle lauree triennali e specialistiche della Facoltà di Medicina di Pavia e sociologia presso il CIM, Corso Interfacoltà in Comunicazione Interculturale e Multimediale dell’Università di Pavia. E’ inoltre direttore dell’ISPES (Istituto per la promozione dello sviluppo economico e sociale). Collabora con la Bernard van Leer Foundation e con “Family Resource” coalition of America ed è membro dell’Associazione italiana di sociologia. Si occupa prevalentemente di sociologia applicata (ricerca-azione) nell’ambito dei processi di trasformazione e sviluppo dei sistemi locali, della programmazione e progettazione di interventi sociali ed economici, dell’attivazione di percorsi di cittadinanza per l’inclusione sociale. Partecipa a gruppi di ricerca relativamente a: progettazione integrata ed inclusione sociale, organizzazione delle “cittadinanze” nella progettazione e gestione degli interventi sociali, utilizzo delle risorse informali nel sistemi locali e Reti informatiche e sviluppo locale
Attualmente le ricerche in corso sono: “La valorizzazione delle capacità informali per l’inclusione sociale” e la “Progettazione integrata e percorsi di cittadinanza” Tra le sue pubblicazioni nel 2006, “Logica pubblica e pianificazione territoriale” e “Risorse comunitarie e prevenzione”, e-Book, nel 2005 M. Bubbico,F. Caputo,M. Dossoni, “La progettazione di spazi pubblici con gli adolescenti e le famiglie”, CEAM, Montescaglioso (MT), 2005 e “Welfare delle cittadinanze: la carta dei servizi sociali”, Quaderni Ispes,2005.
(Le notizie del CV sono tratte dal sito del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Pavia) Miriam Agili e Gloria Quaglia

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