PAVIA. E’ tecnicamente possibile modificare se non addirittura abrogare
il DDL approvato dal governo e ribattezzato la “Buona Scuola”.
La legge che ha provocato proteste, rabbia, discese in
piazza di sindacati, docenti e genitori potrebbe tornare ai nastri di partenza.
E magari diventare la spallata a Renzi per farlo decidere ad “autoformattarsi”.
La notizia snobbata dai maggiori organi di informazione quasi fosse notiziola da poco o peggio una bufala, circola invece sul web da alcune
settimane.
A farle da cassa di risonanza i social come Facebook ma
anche WhatsApp e Change.org, dove da tempo si raccolgono firme contro questa legge.
Dunque tutto vero come dimostra il testo editato in Gazzetta
Ufficiale il 18 luglio scorso, sezione “Estratti, Sunti e Comunicati” a pagina
28; il testo, dopo una iniziale interpretazione
esclusivamente in chiave gender, in realtà ha poi assunto i toni di uno
strumento di chiara opposizione alla nuova legge sulla “Buona Scuola” e la
possibilità di mandare in rottamazione questa legge che proprio non piace a
nessuno, tranne che agli oltranzisti caparbi sostenitori delle politiche del
Governo, sempre e qualunque.
Dunque, il testo della Gazzetta Ufficiale recita: "Annuncio di una richiesta di referendum popolare. Ai sensi degli
articoli 7 e 27 della legge 25 maggio 1970 n. 352, si annuncia che la Cancelleria della Corte
Suprema di Cassazione, in data
17 luglio 2015, ha raccolto a verbale e
dato atto della dichiarazione resa da
14 cittadini italiani, muniti dei
certificati comprovanti la loro iscrizione nelle liste elettorali, di voler promuovere una richiesta di referendum
popolare, previsto dall’art. 75 della Costituzione sul seguente quesito: Volete voi che sia abrogata la legge del 13/7/2015 n. 107 “RIFORMA
DEL SISTEMA NAZIONALE DI ISTRUZIONE E
FORMAZIONE E DELEGA PER IL
RIORDINO DELLE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE
VIGENTI” (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale – Serie Generale n. 162
del 15/7/2015) ? Dichiarano di
eleggere domicilio presso l’Avvocato Marco Tronci – Via Sabotino n. 22 – 00195
Roma".
Sul web è un rimbalzare di segnalazioni perché si vada a firmare
la richiesta che appare come l’ultima spiaggia per abolire una legge che ha
scontentato tutti. E Pavia non è da meno; nonostante il caldo e il periodo vacanziero
la protesta non sembra andare in vacanza. Dalle pagine di Facebook e lo
conferma raggiunto telefonicamente in vacanza, il consigliere Rodolfo Faldini capogruppo
della civica Pavia con Cattaneo.
“Sì, invito tutti ad andare a firmare questa
richiesta di referendum abrogativo di una legge che attenta alla famiglia. Un
attacco proditorio che arriva proprio dall’agenzia deputata per sua stessa natura,
all’educazione dei figli e che dovrebbe essere accanto alla famiglia, quella
tradizionale, e non contro – commenta Faldini -. Ribadisco il mio invito a tutti
affinché vadano a firmare dalle 9 alle 13 di lunedì, mercoledì e venerdì presso
l’ufficio Anagrafe del nostro Comune per l’abrogazione di questa legge. Possono
firmare tutti portando un documento di identità. Occorre farlo sapere perché la
notizia viene passata sotto silenzio dal mondo dell’informazione mentre il
tempo stringe; si è scelto questo periodo di vacanze proprio per creare
difficoltà alla gente e preferisse non andare a firmare. E’ un atteggiamento
doloso nei confronti della libertà del cittadino di esprimere la propria
posizione”.
Una libertà già piuttosto decurtata se solo si pensa al fatto che la guida del governo è
affidata ad un presidente non eletto.
Un
po’ meno barricadiero di Faldini è invece il consigliere di opposizione Nicola
Niutta di NCD che pure condivide la necessità di dare al cittadino almeno un’opportunità
di esprimere la propria posizione.
“Serve a far capire a Renzi che non tutti
gli italiani la pensano come lui – afferma Niutta – ed è un’occasione certo da
non farsi sfuggire. Penso infatti, che la possibilità di poter firmare per il
referendum abrogativo sulla “buona scuola” sia sacrosanto. Tuttavia non è difficile
prevedere che la riforma non verrà rivista, al contrario Renzi sarebbe
costretto a dimettersi. L’auspicio è comunque che si possa metter mano ad una
riforma che di “buono” ha solo la solita autoreferenzialità renziana”.
Certo, occorrono 500mila firme e i tempi sono davvero
stretti perché il termine ultimo è intorno al 20-21 settembre dal momento che il 26 settembre sarà la giornata in
cui si chiuderà la procedura e tutte le firme e le documentazioni dovranno essere consegnate.
Senza il
quorum previsto dalla legge, però, la fatica sarà stata inutile e la richiesta di referendum
vanificata.
Qualcuno sui social ha già commentato di essere dispiaciuto di non poter
firmare perché appunto, in vacanza.
A parte il fatto che è possibile aderire a
change.org standosene serenamente sotto l’ombrellone usando come sempre il nostro smartphone ma se volessimo anche
fare la immensa fatica di trascinarci, infradito ai piedi e copricostume indosso, agli uffici del Comune della località dove si è in vacanza, e
compiere un atto di basilare democrazia, in un mondo in cui la digitalizzazione
dovrebbe essere sovrana, faremmo un giro a vuoto o ci sarebbe data la
possibilità di apporre questa firma al modulo?
Dai centri di vacanza più popolosi di cui abbiamo sentito gli uffici comunali, ad
esempio Pescara, Ravenna, Lecce, Messina, fino a quelli più piccoli ad esempio Bordighera,
Varazze, Chiavari, Gallipoli la risposta è stata unanime: si può firmare anche
fuori dal proprio Comune presentandosi con un documento valido.
C’è chi come il
Comune di Varazze utilizza fogli cartacei e chi come Chiavari e Ravenna hanno
tutto digitalizzato, ma l’alibi del “sono in vacanza e non posso andare a
firmare” diremmo proprio che è una scusa che non sta in piedi. Chi non firma, semplicemente non lo vuol fare.
(mpa)
Magazine Informazione regionale
PAVIA. In corso la raccolta firme per abolire la "Buona Scuola": aperti gli uffici Angrafe in Comune; si può firmare anche nei Comuni di vacanza.
Creato il 08 agosto 2015 da AgipapressI suoi ultimi articoli
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