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PAVIA. In corso la raccolta firme per abolire la "Buona Scuola": aperti gli uffici Angrafe in Comune; si può firmare anche nei Comuni di vacanza.

Creato il 08 agosto 2015 da Agipapress
PAVIA. E’ tecnicamente possibile modificare se non addirittura abrogare il DDL approvato dal governo e ribattezzato la “Buona Scuola”.
La legge che ha provocato proteste, rabbia, discese in piazza di sindacati, docenti e genitori potrebbe tornare ai nastri di partenza. E magari diventare la spallata a Renzi per farlo decidere ad “autoformattarsi”.
La notizia snobbata dai maggiori organi di informazione quasi fosse notiziola da poco o peggio una bufala, circola invece sul web da alcune settimane.
A farle da cassa di risonanza i social come Facebook ma anche WhatsApp e Change.org, dove da tempo si raccolgono firme contro questa legge. Dunque tutto vero come dimostra il testo editato in Gazzetta Ufficiale il 18 luglio scorso, sezione “Estratti, Sunti e Comunicati” a pagina 28; il testo, dopo una iniziale  interpretazione esclusivamente in chiave gender, in realtà ha poi assunto i toni di uno strumento di chiara opposizione alla nuova legge sulla “Buona Scuola” e la possibilità di mandare in rottamazione questa legge che proprio non piace a nessuno, tranne che agli oltranzisti caparbi sostenitori delle politiche del Governo, sempre e qualunque.
Dunque, il testo della Gazzetta Ufficiale recita: "Annuncio di una richiesta di referendum popolare. Ai sensi degli articoli 7 e 27 della legge 25 maggio 1970 n. 352, si annuncia che la Cancelleria della Corte Suprema di Cassazione, in data 17 luglio 2015, ha raccolto a verbale e dato atto della dichiarazione resa da 14 cittadini italiani, muniti dei certificati comprovanti la loro iscrizione nelle liste elettorali, di voler promuovere una richiesta di referendum popolare, previsto dall’art. 75 della Costituzione sul seguente quesito: Volete voi che sia abrogata la legge del 13/7/2015 n. 107 “RIFORMA DEL SISTEMA NAZIONALE DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE E DELEGA PER IL RIORDINO DELLE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE VIGENTI” (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale – Serie Generale n. 162 del 15/7/2015) ? Dichiarano di eleggere domicilio presso l’Avvocato Marco Tronci – Via Sabotino n. 22 – 00195 Roma". Sul web è un rimbalzare di segnalazioni perché si vada a firmare la richiesta che appare come l’ultima spiaggia per abolire una legge che ha scontentato tutti. E Pavia non è da meno; nonostante il caldo e il periodo vacanziero la protesta non sembra andare in vacanza. Dalle pagine di Facebook e lo conferma raggiunto telefonicamente in vacanza, il consigliere Rodolfo Faldini capogruppo della civica Pavia con Cattaneo.
“Sì, invito tutti ad andare a firmare questa richiesta di referendum abrogativo di una legge che attenta alla famiglia. Un attacco proditorio che arriva proprio dall’agenzia deputata per sua stessa natura, all’educazione dei figli e che dovrebbe essere accanto alla famiglia, quella tradizionale, e non contro – commenta Faldini -. Ribadisco il mio invito a tutti affinché vadano a firmare dalle 9 alle 13 di lunedì, mercoledì e venerdì presso l’ufficio Anagrafe del nostro Comune per l’abrogazione di questa legge. Possono firmare tutti portando un documento di identità. Occorre farlo sapere perché la notizia viene passata sotto silenzio dal mondo dell’informazione mentre il tempo stringe; si è scelto questo periodo di vacanze proprio per creare difficoltà alla gente e preferisse non andare a firmare. E’ un atteggiamento doloso nei confronti della libertà del cittadino di esprimere la propria posizione”.
Una libertà già piuttosto decurtata se solo si pensa al fatto che la guida del governo è affidata ad un presidente non eletto.  Un po’ meno barricadiero di Faldini è invece il consigliere di opposizione Nicola Niutta di NCD che pure condivide la necessità di dare al cittadino almeno un’opportunità di esprimere la propria posizione.  “Serve a far capire a Renzi che non tutti gli italiani la pensano come lui – afferma Niutta – ed è un’occasione certo da non farsi sfuggire. Penso infatti, che la possibilità di poter firmare per il referendum abrogativo sulla “buona scuola” sia sacrosanto. Tuttavia non è difficile prevedere che la riforma non verrà rivista, al contrario Renzi sarebbe costretto a dimettersi. L’auspicio è comunque che si possa metter mano ad una riforma che di “buono” ha solo la solita autoreferenzialità renziana”. Certo, occorrono 500mila firme e i tempi sono davvero stretti perché il termine ultimo è intorno al 20-21 settembre dal momento che il 26 settembre sarà la giornata in cui si chiuderà la procedura e tutte le firme e le documentazioni dovranno essere consegnate.
Senza il quorum previsto dalla legge, però, la fatica sarà stata inutile e la richiesta di referendum vanificata. Qualcuno sui social ha già commentato di essere dispiaciuto di non poter firmare perché appunto, in vacanza.  A parte il fatto che è possibile aderire a change.org standosene serenamente sotto l’ombrellone usando come sempre il nostro smartphone ma se volessimo anche fare la immensa fatica di trascinarci, infradito ai piedi e copricostume indosso, agli uffici del Comune della località dove si è in vacanza, e compiere un atto di basilare democrazia, in un mondo in cui la digitalizzazione dovrebbe essere sovrana, faremmo un giro a vuoto o ci sarebbe data la possibilità di apporre questa firma al modulo?
Dai centri di vacanza più popolosi di cui abbiamo sentito gli uffici comunali, ad esempio Pescara, Ravenna, Lecce, Messina, fino a quelli più piccoli ad esempio Bordighera, Varazze, Chiavari, Gallipoli la risposta è stata unanime: si può firmare anche fuori dal proprio Comune presentandosi con un documento valido.
C’è chi come il Comune di Varazze utilizza fogli cartacei e chi come Chiavari e Ravenna hanno tutto digitalizzato, ma l’alibi del “sono in vacanza e non posso andare a firmare” diremmo proprio che è una scusa che non sta in piedi. Chi non firma, semplicemente non lo vuol fare. (mpa)

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