Sono solo alcuni degli obiettivi che il dibattito aperto "Rete, social e giovani" organizzata dal Comune di Pavia per il prossimo 31 marzo alle 21 presso il teatro Cesare Volta, si propone.
L'iniziativa rientra nel progetto "Sicuri nella Rete", promosso dall'assessorato all'Istruzione per le scuole secondarie di primo grado, che prevede interventi in classe per i ragazzi e incontri di formazione e aggiornamento per i docenti.
Coinvolti martedì prossimo per la prima volta anche i genitori. "Questo progetto è nato dall'esigenza di rendere i docenti più consapevoli dell'utilizzo dei social network, con i potenziali vantaggi che offrono e i rischi che comportano per i ragazzi - ricorda l'assessore all'Istruzione Ilaria Cristiani -. È anche un modo per spingere i genitori a riflettere sul modo in cui oggi i ragazzi comunicano. Ci sembrava pertanto importante organizzare un momento pubblico, durante il quale le famiglie possano riflettere insieme e intervenire liberamente".
Durante la serata verranno affrontati vari temi, grazie al contributo di Valentina Percivalle e Alexandra Berndt del Centro Educazione Media, dell'avvocato Lorenzo Meazza, di Roberto Figazzolo e di Maria Assunta Zanetti, docente presso il Dipartimento di Brain And Behavioral Sciences dell'Università di Pavia.
"Il fulcro sarà il mondo digitale dal punto di vista emotivo - racconta la Cristiani - come è cambiata la percezione dei ragazzi da quando hanno a disposizione queste modalità di comunicazione? Speriamo in un dibattito aperto, con interazione fra relatori e pubblico".
"L'aumento dell'utilizzo dei social network può avere una duplice valenza - spiega l'avvocato Lorenzo Meazza, che analizzerà le criticità della Rete da un punto di vista legale - positiva perché ci permette di mantenere i contatti con amici e conoscenti lontani da noi, negativa in quanto le parole scritte acquisiscono un maggior peso dal punto di vista legale rispetto all'offesa ricevuta, per esempio, davanti al bancone di un bar.
Questo evento è rivolto soprattutto ai genitori dei ragazzi delle medie. Normalmente si pensa che un ragazzino di quell'età non corra rischi dal punto di vista legale. In realtà, anche se i ragazzini sotto i 14 anni non sono perseguibili penalmente, esistono numerosi cavilli civili per i loro genitori. Il mio ruolo sarà fornire una panoramica di tutti quei pericoli che spesso si sottovalutano ma dei quali è necessario avere consapevolezza".
a cura di Serena Baronchelli