Che tale diritto sia però anche proprio degli amministratori che oltre ad essere cittadini, sono anche i responsabili, come maggioranza e come opposizione, quindi direttamente o indirettamente, delle scelte e delle verifiche è pure questo un dato di fatto.
Precludere dunque, ad un amministratore l’accesso agli incartamenti che definiscono il cosa, il come e il quanto venga deciso dalla stessa amministrazione, oltre che una violazione della norma, è anche un nonsense, un’azione del tutto insensata o forse volutamente provocatoria: difficile, infatti, definire e intervenire sulle scelte amministrative ed esercitare il diritto di opposizione e dunque il proprio mandato affidato dagli elettori, per quegli amministratori che si vedano privati della possibilità di accesso ai dati.
Questo, invece è proprio quanto accaduto ai consiglieri di opposizione Rodolfo Faldini e Barbara Longo (in foto). in base a quanto raccontato in un documento redatto dai due consiglieri e fatto pervenire in redazione E così riportiamo qui di seguito il testo integrale della lettera che il consigliere e capogruppo della Lista Civica Pavia con Cattaneo ha inviato, congiuntamente con la collega Longo, al presidente del Consiglio Comunale Antonio Sacchi, al presidente della Commissione Consiliare di Garanzia Francesco Adenti, pure esponente della stessa lista Civica, al Segretario Generale Carmelo Fontana e al sindaco Massimo Depaoli.
“La presente per segnalare alla vostra cortese attenzione un episodio accaduto nel corso della Consulta cittadina delle scuole d'infanzia del 24 marzo durante la quale, sono stati lesi i diritti all'informazione del consigliere Barbara Longo e del sottoscritto. La collega Longo ha chiesto durante il dibattito relativo ai lavori manutentivi dell'edilizia scolastica di acquisire dati circa il crono-programma degli stessi ed il relativo budget. Secondo Longo sarebbe stato opportuno ricevere in anticipo queste informazioni per intervenire con cognizione di causa nella discussione. Medesima richiesta era stata formulata dal sottoscritto nella precedente riunione della consulta tenutasi a febbraio, ma la risposta dell'assessore Cristiani era stata negativa. Ebbene, a seguito di quanto richiesto il Presidente sig.ra Specchia ha affermato che i genitori ed altri componenti la Consulta avevano ricevuto le informazioni nei giorni precedenti la riunione. Ritenendo l'accesso alle informazioni un diritto uguale per tutti abbiamo fatto presente che quanto inviato ai genitori doveva essere inoltrato anche a noi consiglieri, ma in esito alle nostre rimostranze la Presidente ha prodotto spiegazioni incomprensibili ed inaccettabili, mentre l'assessore Cristiani ha scelto di restare in silenzio anche quando gli scriventi hanno abbandonato la riunione in forma di protesta. E' quindi con forte disappunto che denunciamo un atteggiamento che riteniamo discriminatorio e antidemocratico che costituisce un'aperta violazione dei diritti e del corretto esercizio delle legittime funzioni di due consiglieri eletti e rappresentanti il Consiglio comunale. Per tale motivo chiediamo un intervento da parte vostra che consenta il ripristino della correttezza nei rapporti e nelle comunicazioni per noi gravemente minate da quanto sopra esposto. A disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti ed in attesa di vostro riscontro porgiamo distinti saluti”.