"Nessun danno irreversibile – ha assicurato il sindaco arrivato in Consiglio - risolveremo tutto in un paio di giorni".
I borbottii del cielo però sono stati nulla in confronto allo scontro fra maggioranza e minoranza che ha preso una piega dura, difficilmente vista prima in consiglio.
L’ordine del giorno riporta all'attenzione la già discussa
incompatibilità della consigliera Vincenza Fantò, fra l’altro assente. Il consigliere
M5S Giuseppe Polizzi, allertato della presenza della Rete Antisfratto da una
telefonata, chiede l’intervento immediato del presidente Antonio Sacchi. Dopo
qualche tentennamento iniziale, Sacchi e Depaoli scendono per capire cosa stia
accadendo ma la baraonda creatasi davanti all’ingresso li spinge a ritornare in
Sala Consiglio dopo pochi istanti.
"Vergognatevi - urla uno del Comitato con una frase che la dice lunga -
eravate dalla nostra parte quando c'era Cattaneo".Si riparte da zero, di nuovo dalla Fantò. I manifestanti però sono ancora nel cortile di Palazzo Mezzabarba e qualcuno cerca di forzare una porta a vetri chiusa. Polizzi interrompe nuovamente la seduta sostenendo che "Non sussistono le condizioni di pericolosità: questi ragazzi vogliono solo partecipare al consiglio ed esporre uno striscione".
E’ il capogruppo Pd Davide Ottini a farsi largo fra la folla e a guidare il corteo al piano superiore. E finalmente lo striscione viene srotolato: "Cambiamo Canale, casa subito”.
Il gioco sul cognome dell’assessore con delega alla Casa e Innovazione Sociale Laura Canale, però, passa quasi inosservato fra i consiglieri. "Per il momento tenteremo in tutti i modi di posticipare gli sfratti" garantisce la Canale e basta questa promessa perché il Comitato lasci il Mezzabarba rapidamente.
Pochi minuti dopo, nuovamente vietato l’ingresso al Mezzabarba. A rimanere fuori dalla sala, questa volta, è la minoranza, letteralmente chiusa fuori dal consigliere Pd Luigi Furini.
L’assenza della consigliera Fantò, in vacanza per effettuare delle cure termali, indigna il centrodestra capitanato da un Rodolfo Faldini (in foto) più che mai infervorato.
L'opposizione invoca l’assenza del numero legale (il consigliere Matteo Pezza
era stato trattenuto al pianterreno dalla Rete Antisfratto) e chiede il rinvio
del consiglio comunale. Polizzi rimane in aula e chiede quanti fossero presenti
fino a quel momento; rispondendo lui stesso “presente” all’appello, garantendo di fatto il numero legale. Vanificata
la mossa dell’opposizione di centrodestra, questa si infuria, si appella al
presidente Sacchi, urla. E Furini sbotta: si alza e chiude il portone dell’aula
in faccia ai membri dell’opposizione. A bocce ferme arrivano le scuse di
Ottini, a nome di tutto il Pd, di Faldini e di Matteo Mognaschi. Furini prende
la parola ma senza intenzione di riconoscere l’errore. L’incompatibilità della
consigliera Fantò alla fine viene votata e approvata con 25 voti su 26 votanti.
Ancora dieci giorni per la Fantò per decidere se ritirare la denuncia contro il
Comune, trascorsi i quali verrà ufficializzata la sua decadenza da consigliera.
A questo punto però è stato deciso di rinviare la discussione sulle linee
programmatiche del sindaco al prossimo consiglio comunale perché i tempi
sarebbero stati troppo lunghi rispetto all’orario di chiusura previsto per l’1.Discussione rimandata, quindi, al prossimo consiglio in data da definire.
(a cura di Serena Baronchelli)





