PAVIA. L'intervista non c'è ma la protesta sì. In via Milazzo cittadini e opposizione, contro il senso unico.

PAVIA. L’attesa intervista del quotidiano locale ai residenti di via Milazzo favorevoli al senso unico, informazione postata su Facebook e poi misteriosamente scomparsa dopo aver sollevato un gran polverone, alla fine stamattina non c’è stata. Ma la mobilitazione subito organizzata dalle due animatrici residenti in via Milazzo, Micaela Monti e Marcella Magnino, per poter offrire al giornalista anche la voce dei dissidenti oltre che dei favorevoli al senso unico, non è andata sprecata.
Dopo un tam tam sui social e le tante telefonate per raggiungere proprio tutti, anche chi su Facebook non va o non sa come andarci, questa mattina verso mezzogiorno, c’erano una quarantina di persone a formare il piccolo corteo di protesta che si è mosso lungo un tratto di via Milazzo; un gruppo aperto dallo striscione “Non vogliamo morire sull’argine” che già i residenti avevano portato in consiglio comunale alla loro prima uscita ufficiale. (leggi qui). Questa mattina, però c’erano anche i giornalisti, di altre testate, che hanno raccolto l’opinione dei quattro residenti favorevoli al senso unico e quelli che invece sono contrari, una trentina circa.  E con loro anche esponenti delle forze politiche di opposizione: GianMarco Centinaio, Rodolfo Faldini, Marco Colombo, Massimo Braghieri, Fabio Dore, Nicola Niutta, Melania Lanave, Fabrizio Protti, Micaela Scala; è stata notata invece l’assenza del consigliere Giuseppe Polizzi, purtroppo impegnato altrove. Oltre ai cittadini della via Milazzo. “Siamo state contente del fatto che ancora una volta abbiamo visto i consiglieri di opposizione presenti e attenti – ha commentato Micaela Monti – a conferma che il problema nostro è sentito. In quanto alle dichiarazioni fatte ieri dal sindaco, c’è stato chi ha sostenuto che siano state buttate lì così, per la fretta ma che non erano ponderate attentamente; tutti però siamo consapevoli che la linea dell’amministrazione è pervicacemente determinata a proseguire nel loro progetto e che questo era definitivo ancora prima di cominciare la cosiddetta sperimentazione, che tale non è mai stata. Siamo decisi ad andare avanti all’infinito perché non accettiamo l’idea che siamo mossi come dei burattini per chissà quali ragioni o interessi da parte di un’amministrazione che non considera affatto le realtà e le scelte dei cittadini".  (mpa)