PAVIA. La città necessita sicurezza ma è solo un desiderio disatteso. E i vigili non possono bastare.

Creato il 27 marzo 2015 da Agipapress
PAVIA. Famiglia, serenità, sicurezza, valori imprescindibili per l'esistenza di ogni cittadino. Intorno a questo ha ruotato il dibattito di ieri sera del gruppo consiliare di Forza Italia presso il Collegio Valla. Presenti tutti i consiglieri comunali, con la sola eccezione di Alessandro Cattaneo L'urgenza di un incontro che affrontasse la sicurezza è stata determinata dal fatto che per lunedì 30,ci sarà un consiglio comunale espressamente incentrato su questo argomento. L'intenzione del gruppo di opposizione era pertanto quella di confrontarsi con il territorio per raccogliere elementi concreti da portare all'attenzione del consiglio comunale di lunedì prossimo.
"Sono stato un assessore della giunta Cattaneo, alla quale riconosco tanti meriti ma ora si deve ripartire - ha esordito il capogruppo in consiglio Antonio Bobbio Pallavicini - Qualcosa non ha funzionato, ora vogliamo scrivere una pagina nuova per il futuro". 
Quello di ieri sera è stato un dialogo costruttivo con la cittadinanza, non improntato alla polemica sterile. "Il nostro approccio intende essere realistico - ha spiegato Bobbio - dare tutta la colpa a Depaoli sarebbe scorretto dal punto di vista morale, nonostante alcuni dati oggettivi sussistano. Un sindaco deve essere in grado di porre in essere politiche adeguate al mantenimento della sicurezza: i furti e gli scippi a Pavia sono in deciso aumento, quindi urge cambiare i procedimenti sin qui adottati".
Il riferimento alle ultime dichiarazioni dell'assessore al bilancio Giuliano Ruffinazzi relative all'imminente aumento delle contravvenzioni stradali era inevitabile. "Per chiudere il bilancio l'amministrazione ha preventivato 500 mila euro in più di verbali - ha ricordato Bobbio - Ciò significa aver distrutto il nucleo di polizia giudiziaria da noi creato nello scorso quinquennio che aveva ottenuto risultati importantissimi nella lotta allo spaccio di stupefacenti, ai furti in appartamento e al graffitismo". 
Telecamere solo per fare cassa e non per proteggere i cittadini, un leitmotiv tristemente noto alla giunta Cattaneo e oggi più che mai d'attualità.  "Cancellare le immagini dalle telecamere serve solo ai delinquenti - è il pensiero di Alberto Bellotti generale dei Carabinieri in congedo -. Le apparecchiature a Pavia sono tante ma funzionano davvero? Le telecamere di palazzo, per esempio, non possono riprendere il marciapiede antistante, ma spesso è proprio in quel breve tratto che avvengono i furti. Se il Comune stipulasse una convenzione con i privati che hanno già installato delle telecamere forse la città sarebbe più sicura; in questo modo si darebbe più libertà ai cittadini onesti togliendola ai disonesti. Sono  molti i cittadini in sala che hanno dichiarato di aver subito almeno un furto negli ultimi 3 anni. Sicurezza significa tutelare le persone: un oggetto può essere ricostruito, una persona no".  "Milioni di euro vengono spesi per i minori stranieri non accompagnati e per la sicurezza in città non si spende un euro - ha esordito con fare polemico la consigliera Melania La Nave -. Pavia centro vive la stessa situazione che in altre città si presenta solo nelle periferie. Il sanzionamento delle soste non può rappresentare l'onere principale della Polizia Locale: siamo convinti che si debbano dedicare maggiori risorse umane, anche in ore notturne, al mantenimento della sicurezza.  Le telecamere non devono essere utilizzate esclusivamente per segnalare chi entra nelle ztl. Non possiamo accettare che i ragazzi rinuncino ad andare al cinema o a teatro per mancanza di mezzi pubblici al ritorno".  L'intervento della consigliera è proseguito con un lungo elenco di priorità per Pavia: ripristino della figura del vigile di quartiere, collaborazione con le guardie giurate, sostegno e incentivazione dell'installazione di antifurti, reclutamento di volontari in pensione per il presidio del territorio, dislocazione delle telecamere nelle zone sensibili e istituzione di un assessorato esclusivo alla sicurezza. a cura di Serena Baronchelli

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