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PAVIA. La cremazione, una scelta in crescita.

Creato il 06 luglio 2015 da Agipapress
PAVIA. La cremazione, una scelta in crescita. PAVIA. 5000 urne in più per chi desidera la cremazione alla sepoltura. La Società Pavese per la Cremazione ha ottenuto in concessione dal Comune di Pavia un'area di 400 metri quadri del Cimitero Monumentale della città, per la realizzazione di un nuovo tempio, che si affiancherà a quello già esistente. 
Il tutto al costo di 800mila euro. 
È stato pertanto istituito un concorso, basato sulla formulazione di idee per la progettazione del nuovo tempio, che dovrà essere su due piani, avere un numero minimo di 3.000 cellette, di cui mille singole e duemila doppie, nonché un elevato livello di armonizzazione della proposta con il contesto architettonico del Cimitero Monumentale e del tempio Socrem già esistente. 
Sono ammessi al concorso di idee architetti e ingegneri, altri professionisti e dipendenti di enti pubblici o privati. 
"Ho sposato l'idea perché mi sembra un'ottima opportunità per realizzare un'opera che resterà per sempre in città. - ha commentato l'assessore al bilancio Giuliano Ruffinazzi -. Aggiungeremo un ulteriore angolo al cimitero. Spero partecipino i migliori architetti e ingegneri della provincia e che il vincitore sia pavese". 
"Il futuro non può essere che la costruzione di una nuova area che dia una prospettiva di altri 20 anni di possibile conservazione - ha aggiunto il presidente Mario Spadini -. Il nostro scopo è conservare in modo perenne e a nostre spese le urne funerarie dei nostri soci. Intendiamo sollecitare le migliori capacità progettuali per costruire una struttura conforme al resto del cimitero". 
La nuova area sarà  dotata di accesso per handicappati. Chi vincerà il concorso di idee otterrà un premio in denaro, la possibilità di progettazione gratuita e la direzione dei lavori. 
La scadenza per presentare la propria idea è fissata al15 ottobre. 
La commissione di valutazione sarà composta da Spadini, Ruffinazzi e un secondo rappresentante della Socrem.
di Serena Baronchelli

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