PAVIA. Possono sindacati, enti locali e
imprese cooperare per il rilancio del mercato del lavoro? Questo il tema della
tavola rotonda dal titolo "Politiche e relazioni sindacali: quali
prospettive?", svoltasi questa mattina al collegio Santa Caterina a Pavia.
Il convegno ha visto la presenza di Carmelo Barbagallo segretario nazionale
UIL, di Paolo Pirani, segretario generale UilTec, di Francesco Caracciolo
direttore di Confindustria Pavia e di Laura Canale, assessore del Comune di Pavia; l’incontro è stato moderato dal direttore di agipapress.it
Miriam Agili.
Dopo l’introduzione a cura del segretario
provinciale UIL Pavia Carlo Barbieri che ha posto in luce i punti caldi del
dibattito ovvero il moderno sistema di politiche e relazioni industriali, il
tema della tutela del lavoro e della necessità di rinnovo dei contratti non
solo per equità sociale ma anche per restituire potere d’acquisto ai lavoratori
e consentire la vera ripresa del mercato, al segretario Barbagallo è spettato il compito di chiarire
la posizione della Uil rispetto al contesto socioeconomico attuale. "Occorrono investimenti pubblici e privati - ha sottolineato il segretario
provinciale Uil Carlo Barbieri - manca un progetto significativo per le
infrastrutture e i materiali, nonché interventi mirati per i giovani. Non
possono essere più rinviati i rinnovi dei contratti se vogliamo che si
verifichi quella ripresa del mercato interno che tutti auspicano. Negli ultimi
anni la nostra provincia ha visto aumentare il divario con le altre province
lombarde".
"Ai lavoratori vengono costantemente richiesti sacrifici - ha affermato il segretario generale della UIL Carmelo Barbagallo -. Ne abbiamo fatti per entrare in Europa, non ne vorremmo fare per uscirne. Prima delle proteste facciamo le proposte. Venire percepiti come troppo vicini alla politica non ci ha fatto bene. Il nostro compito è tutelare i diritti dei lavoratori. Per ricordarlo, dobbiamo tornare a parlare con la gente. Per guardare al futuro dobbiamo riproporre la formula del passato: stare vicino ai giovani, agli anziani e ai lavoratori".
L'analisi di Barbagallo ha anche sottolineato come in Italia le nascite siano
sempre più in calo, per una media di, 1,48 figli a coppia. "Se non si
creano condizioni di flessibilità in uscita per gli anziani, i giovani non
possono avere certezze lavorative e creare famiglie - ha aggiunto -. Le
nostre imprese che lavorano per il mercato estero funzionano benissimo: i
nostri impiegati sono pagati meglio e sono più tutelati. Gli investimenti in
Italia non si fanno a causa delle falle del nostro Diritto: abbiamo 153mila
leggi, siamo i primi in Europa per numero di leggi mentre al secondo posto c’è
la Spagna con 39mila leggi".
A sbloccare la questione potrebbero essere le politiche e le relazioni
industriali.
"Il nostro Paese si è rivelato impreparato di fronte ai
cambiamenti e sta subendo conseguenze pesanti - ha riconosciuto il direttore di
Confindustria Pavia Francesco Caracciolo -. Il peso del nostro debito pubblico,
ovviamente, ha inciso, non traducendosi in investimenti che hanno aumentato la
nostra capacità produttiva. Prova ne è lo stato disastroso delle nostre strade.
Non riusciamo a costruirne di nuove ma neanche a garantire la manutenzione di
quelle esistenti. Abbiamo un -30% di produzione industriale pari ad ¼ della
capacità produttiva del Paese persa; e questo è un cataclisma non una crisi. Il
dibattito sulla ripresa è per certi aspetti ridicolo: se è vero che nei primi
mesi dell'anno abbiamo registrato una crescita del 2%, rispetto al terreno
perso questa crescita è perfino impercettibile. Il Ponte della Becca, il ponte
più lungo d'Italia, è inibito al traffico merci e verrà probabilmente chiuso
completamente al traffico entro 10 anni. È impensabile che questo Paese non sia
in grado di programmare un'opera assolutamente indispensabile per la
competitività del territorio”. E la strada da percorrere per uscire da tutto
questo Caracciolo l’ha riassunta così: “L’investimento pubblico nelle opere è
fondamentale ma è imprescindibile l’apporto del privato. Si deve passare da una
politica difensiva ad una di attacco".
Il Comune di Pavia, dal canto suo, sta mettendo in gioco tutte le risorse disponibili.
"Pavia si sta muovendo per cercare di stimolare lo sviluppo territoriale -
ha precisato l’assessore Laura Canale -. Le mie deleghe sono la cartina di
tornasole della ripresa: casa e immigrazione. Non vedo nessuna ripresa, ma solo
disperazione, anche da parte di quelle famiglie che fino a 10 anni fa si
potevano permettere una vacanza in Sardegna. Senza un incremento della
produttività, non si può garantire benessere ai lavoratori. Il lavoro del
sindacato per quanto concerne il welfare aziendale richiede un aggiornamento,
per non creare spaccatura fra chi ne è all'interno e le realtà di precari,
atipici, partite Iva. La contrattazione aziendale è la chiave per il
futuro".
Ed ha portato l’esempio della Luxottica come elemento di
confronto e verifica di buone prassi aziendali dove, grazie ad uno stretto
rapporto con i sindacati si è usciti da un’ottica di gestione aziendale di tipo
paternalistico, registrando miglioramenti importanti quali il calo dell’assenteismo
e della produzione di scarti.
Nonostante le molteplici complessità nel
firmare un accordo, Uiltec ha concluso un importante contratto in ambito
chimico di recente.
A spiegarlo è stato il segretario generale UILTEC Paolo
Pirani. "Buona parte dello scontro con Confindustria si è giocato sulla
contrattazione e sul mercato del lavoro, in cui furono introdotti concetti che
hanno complicato le relazioni sindacali - ha commentato Pirani -. La Uil
presentò un modello di riforma contrattuale che Confindustria mise nel
cassetto, salvo riscoprirlo quando costretta a dare risposte. La dinamica
salariale di questi anni non ha visto alcun aumento delle retribuzioni dei
lavoratori ma una diminuzione progressiva del potere d'acquisto e
dell'indice di produttività delle nostre imprese. L'equazione
salario/produttività, presentata quasi come un assioma, non corrisponde a
verità. La proposta di politica salariale di Confindustria trasforma il salario
in una variabile dipendente di profitto. Affermare che non esista più il minimo
salariale e ammiccare all'idea di un salario minimo orario che sostituirebbe il
contratto nazionale per noi non è accettabile. Confindustria ha tentato di tagliare
la massa salariale con la complicità del governo, ma la manovra non è
riuscita".
"Fare propaganda senza dire le cose come stanno non è presupposto per
sedere ad alcun tavolo - ha replicato Caracciolo -. Quanto affermato da Pirani
non corrisponde alle nostre proposte. Nessuno ha mai affermato che il salario
debba dipendere dal profitto ma che debba essere legato alla produttività.
Negli ultimi anni si è creato un divario estremamente preoccupante che non può
proseguire. Non c'è dubbio che vi siano responsabilità da parte delle
imprese. C'è poco da sorprendersi se gli investimenti sono stati inferiori al
necessario. Abbiamo infiniti esempi di progetti di investimento franati a causa
dell'assenza di aree idonee. È vero invece che servono idee nuove ma questo Paese
deve consentirne la realizzazione".
"Il neoliberismo sta portando i ricchi a diventare sempre più ricchi e i
poveri a diventare sempre più poveri - ha riassunto Barbagallo al termine del
convegno -. La responsabilità del debito pubblico è dei sindacati, dei
lavoratori e dei pensionati, si sente dire in giro. Nessuno però ricorda
che in questo Paese si registrano 60 milioni di evasione fiscale all'anno.
Allora c’è bisogno di maggiore coerenza Quindi i punti su cui dobbiamo
riflettere e lottare sono la semplificazione legislativa e il rifiuto della
corruzione: Se la sente Confindustria di fare con noi questa battaglia? Noi sindacato,
siamo disponibili”.
di Serena Baronchelli
Magazine Informazione regionale
PAVIA. Le prospettive delle politiche e delle relazioni sindacali, al centro del convegno UIL: ospite Barbagallo.
Creato il 19 novembre 2015 da AgipapressI suoi ultimi articoli
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