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PAVIA. Lo studio di ANMIL sulle donne: “Prendersi cura di chi ci cura” e un disegno di legge

Creato il 06 marzo 2015 da Agipapress
PAVIA. Lo studio di ANMIL sulle donne: “Prendersi cura di chi ci cura” e un disegno di legge PAVIA. Anmil in difesa delle donne. Si avvicina la Festa della donna e l'Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro ha ritenuto opportuno cogliere l’occasione offerta dalla riflessione sulla condizione femminile per presentare due importanti novità tra loro correlate: uno studio e un disegno di legge. Lo studio si intitola "Prendersi cura di chi ci cura" e indaga le condizioni di sicurezza delle donne che operano nel campo dell'assistenza sanitaria mentre il Disegno di Legge 1769 presentato il 12 febbraio scorso dalla senatrice Silvana Amati (Pd) è relativo alle modifiche al Decreto Presidente della Repubblica 30 giugno 1965 n.1124 in tema di trattamenti spettanti al coniuge superstite e ai figli dei caduti sul lavoro e integrazioni alla legge n. 65/11 marzo 2011 in materia di quote obbligatorie e di riserva per l’assunzione di lavoratori.
Il documento è stato per ora presentato in Senato ed è ancora da assegnare alla Commissione competente. (Qui il riferimento ai lavori del Senato).
Qualche numero che emerge dallo studio: nel 2014 ci sono stati 1009 morti sul lavoro; la Lombardia conta il maggior numero di vittime, seguita dall''Emilia Romagna. Il settore delle Costruzioni è quello più colpito, seguito dal manifatturiero e da quello dei trasporti. Dal momento che il settore sanitario contribuisce al benessere dei lavoratori e a quello della società nel suo complesso, Anmil si è dedicato in particolare a questa realtà, scoprendo una presenza femminile quasi totalizzante. "Nel nostro Paese il colore rosa è predominante nel settore della sanità: le donne rappresentano il  73% degli occupati del settore - ha esordito il presidente Anmil Pavia Walter Ferrari - si tratta di una delle pochissime realtà in cui l'incidenza degli infortuni femminili è superiore a quella maschile. Abbiamo voluto quindi puntare l'attenzione sui rischi che quotidianamente corrono le lavoratrici, fra cui spiccano il rischio di aggressioni e violenza da parte di estranei, anche se raramente se ne parla. Stiamo altresì lavorando per tutelare le donne dallo stalking, dallo streaming e dal mobbing. Il disegno di legge presentato in Senato riassume tutte le nostre istanze". Lo studio riporta per completezza la testimonianza di alcune donne, segnate da molteplici difficoltà nella vita personale e nel raggiungimento dei traguardi lavorativi. Attraverso il racconto, le testimonianze dipingono il contesto sanitario come una realtà lavorativa molto amata dalle donne, disposte a sacrificare la propria salute per mantenere il proprio ruolo. "Questa ricerca sollecita a non perdere di vista un tema che sta particolarmente a cuore a chi si occupa di pari opportunità - ha commentato l'assessore Laura Canale - il rischio è che si parli di donne soltanto in un determinato periodo dell'anno. Tutti i decisori politici dovrebbero essere in grado di valutare le questioni legate alle differenze di genere con preparazione,  ma spesso non ne sono in grado. La mobilità di una donna, per esempio, è spesso molto diversa da quella dell'uomo". "La donna nella sanità riveste un ruolo quasi totalizzante - ha sottolineato anche Maria Aurelia Lavore, direttrice Inail Pavia Lodi -. Gli infortuni denunciati a Pavia lo scorso anno sono 494, 399 dei quali hanno interessato le donne. Nella nostra provincia sembra però che il fenomeno delle malattie professionali non esista. Sarà vero? I numeri, se li stressiamo, parlano, ma bisogna saperli leggere". Hanno portato il loro contributo alla giornata anche il segretario provinciale Lega Nord Roberto Mura e il vicepresidente della Provincia di Pavia Milena D'imperio, che hanno ribadito la necessità di agire congiuntamente per garantire la sicurezza della donna sul lavoro, in particolare per quanto concerne l'ambito sanitario.  a cura di Serena Baronchelli

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