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PAVIA. Maria Vismara: di lei resta l’esempio di docente, di madre e di cristiana.

Creato il 03 settembre 2015 da Agipapress
PAVIA. Maria Vismara: di lei resta l’esempio di docente, di madre e di cristiana. PAVIA. E’scomparsa domenica dopo una lunga malattia affrontata con fiducia e speranza, Maria Vismara, professoressa associata di Diritto Canonico presso la facoltà di giurisprudenza di Pavia. I funerali si sono svolti martedì nella chiesa milanese di Santa Cecilia. 65 anni, sposata con una figlia, la professoressa Vismara si era laureata in Giurisprudenza presso l’Università pavese discutendo con il professor Tommaso Mauro una tesi di diritto canonico dal titolo “Natura e struttura del Sinodo dei vescovi”. Ricercatrice a Pavia dal 1980 diventerà associata nel 2001.
Dal 1984 è stata cultore di diritto canonico e dal 1988 di diritto ecclesiastico presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Dal 1981 è stata membro della “Consociatio internationalis studio iuris canonici” e ha collaborato alla ricerca C.N.R., Comitato nazionale per le scienze giuridiche e politiche, “La codificazione del diritto canonico” responsabile professor Giorgio Feliciani.
PAVIA. Maria Vismara: di lei resta l’esempio di docente, di madre e di cristiana. Autrice di diverse pubblicazioni, dal 1991 ha collaborato con il “Centro studi sugli enti ecclesiastici e sugli altri enti senza fine di lucro” dell’Università cattolica di Milano. Con discrezione e umanità nei suoi anni di insegnamento a Pavia ha seguito gli universitari di Comunione e Liberazione. Ecco come Marco Nattan, pavese oggi praticante avvocato, la ricorda: “Ho conosciuto Maria Vismara poco dopo il mio arrivo come matricola a Pavia. Il rapporto con lei è andato in crescendo fino a diventare un punto di riferimento ineluttabile. Di lei sono rimasto colpito dalla professionalità, che diveniva inscindibile dalla sua maternità, senza che nessuno dei due aspetti confliggesse con l'altro. Mi è rimasto impresso anche la profondità di rapporto con Andrea, suo marito, visibile nelle piccole cose. Nelle battute semplici con suo marito racchiudeva un mondo che io stesso da quel momento ho desiderato per ogni mio rapporto. Infine, la sua persona era segnata da una familiarità semplice e profonda con Dio, che traspariva in una naturalezza - invidiabile e desiderabile - con cui ha vissuto anche la malattia”.
di Filippo Cavazza

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