PAVIA. “Azione Democratica è per il futuro della tua
città, per il tuo e per quello dei tuoi figli”. Così Micaela Scala neonominata
coordinatore del Movimento politico Azione Democratica sul territorio pavese, interpreta
secondo la propria sensibilità, il valore e il senso profondo di questo nuovo soggetto
politico che si è da poco affacciato alla ribalta della scena pavese.
D’altronde Micaela Scala non è certo nuova all’agire
politico.
Ancora adolescente a 17 anni come rappresentante d’istituto
al Cairoli si era fatta conoscere per l’impegno e l’impeto nell’attivismo studentesco.
Insomma se il buon giorno si vede dal mattino, Micaela Scala non poteva che trovare
la propria realizzazione nell’attività politica, così come in effetti è poi
accaduto.
E sempre da ragazza Micaela conosce e diventa amica di un altro esponente
politico pavese che avrebbe rappresentato successivamente un’ulteriore esperienza
importante: Gian Marco Centinaio che, all’epoca semplice militante della Lega
Nord, avrebbe poi fatto tutto il cursus honorum politico in Lega fino all’attuale
carica senatoriale.
Micaela Scala partiamo da qui: dunque da quando fa
politica? “Praticamente da sempre, da quando ero bambina – risponde distendendo
il volto in un ampio sorriso -.Per me la vita politica è sempre stata la mia
anima profonda e una necessità imprescindibile. Mi è sempre piaciuto
partecipare alla vita politica, viverla e respirarla”.
Ma nella sua storia personale non c’è stato posto per un solo partito,vero? “Per
la verità io nasco con Alleanza Nazionale a Milano. Quello si può dire che sia
stato il mio “primo amore” politico. Poi quando ho visto la piega che stava
prendendo AN ho deciso di uscirne. Non mi riesce di restare laddove non
condivido ideali, modi e metodi. Sono stata ferma un po’ di tempo senza cercare
nulla ma rimanendo sempre attenta e aggiornata fino a quando nel 2013 proprio
Centinaio mi propose di entrare nella Lega. Dove mi venne affidato l’incarico
di coordinatore del marketing e della organizzazione della Lega”
Perché ha scelto proprio lei? “Perché voglio lavorare,
non sono una che sta ferma ad aspettare e ad applicare alla lettera il
mansionario; cerco di creare le occasioni di crescita e non ho paura di
mettermi in gioco. Forse per questo mi aveva voluto”.
Eppure “un amore” rapido, quello con la Lega Nord, durato circa 3 anni. Come mai
questo nuovo cambiamento? “Sono uscita alla fine del febbraio scorso. Per la
verità mi sono trovata contro alcune persone tra i militanti che probabilmente
volevano fare quello che facevo io. E così hanno fatto di tutto per farmi
allontanare”.
Ma gli amici che aveva in Lega non sono intervenuti a suo favore? “Io ero solo
un “sostenitore” avevo la tessera da meno di un anno e quindi non potevo essere
un militante come quelli che mi hanno osteggiata. Forse per questo non ho
potuto fare più di tanto e pure gli altri, gli amici, non hanno potuto fare
nulla per non alterare gli equilibri interni del direttivo cittadino e
provinciale”.
Una manovra ben architettata, dunque? Micaela Scala non
risponde… si limita a guardare chi le parla e a sorridere con uno sguardo intenso. Gli
occhi scuri sono profondi e guardano oltre l’intervistatrice ma non riescono a
nascondere la delusione che ancora oggi prova. Non lo ammetterebbe mai perché è
forte e determinata e perché ha voltato pagina senza fatica nè rimpianti, verso un nuovo movimento politico ma dentro, nell’anima, la cicatrice non
è ancora del tutto formata.
Si è guardata attorno prima di passare a questo nuovo soggetto politico? “No a
dire il vero non mi sono guardata in giro; leggevo già le notizie e le prese di posizione di Azione
Democratica e vedevo tanto impegno soprattutto di Fabrizio Protti che seguivo su
Facebook”
Come è partita la collaborazione con Fabrizio Protti e AD?
“In realtà è avvenuto tutto in modo molto semplice, naturale e cordiale. C’è
stato subito accordo e collaborazione da entrambe le parti. Questo è importante
per me ma anche per il rapporto di fiducia che si deve provare verso un
movimento politico. Le faccio un esempio. Lo slogan “ruspa” lanciato dalla Lega
e da Salvini personalmente non mi trova d’accordo. Si rischia concretamente di incitare
all’odio e fomentare gli animi che sono già sufficientemente surriscaldati. E
non si può farlo per avere dei voti. Personalmente posso anche essere d’accordo
con il principio sociale e politico promosso da questa nuova Lega ma non con i
mezzi e i metodi che rappresentano una forma di demagogia politica”.
La svolta è proprio avvenuta e le differenze cominciano ad affiorare più chiaramente.
“Come dicevo prima, non riesco a stare in un gruppo di cui non condivido più
ideali, metodi e mezzi. E’ una questione di rispetto per me stessa e di
coerenza”.
Non c’erano dubbi, l’avevamo capito. Allora dobbiamo immaginare che verso Azione
Democratica l’adesione a questi principi, mezzi e metodi sia piena e totale. “Indubbiamente!
Se no, non sarei entrata. E poi c’è anche una forma di rispetto molto
importante. Faccia caso, in questo movimento la presenza femminile è numerosa. Abbiamo
il segretario cittadino che è una donna e viene proposto a me di seguire il
coordinamento del movimento. Le sembra poco? Quale altro partito prende il via
con una struttura altamente rappresentata dalle donne?”
Non c’è bisogno di quote rosa, ma caso mai forse di “quote
azzurre”. A parte le battute, e i complimenti per l’incarico che certamente è
impegnativo laddove un movimento si deve radicare e consolidare sul territorio,
che cosa fa esattamente il coordinatore di Azione Democratica? “Verifica che
sul territorio la linea politica indicata dal segretario. sia rispettata e
applicata e opera per favorire i contatti e la crescita del movimento stesso. E
per questo è un impegno intenso e forte”.
Non entrando in ambito politico che lasciamo naturalmente al segretario Daniela
Vittori, Micaela Scala da pragmatica quale dice di essere, quale obiettivo vede
di dover raggiungere per AD? “Crescere. Anzitutto
questo. Per ora siamo a Pavia e a Stradella-Broni ma ogni giorno va sentito il
territorio per poter avere il polso della situazione e organizzare quello che
serve. Perché noi ci facciamo riconoscere dagli altri dal momento che facciamo
una politica di fatti concreti”.
Pavese e Oltrepò ma la Lomellina – notoriamente più restia ad accogliere novità
politiche – a quando? “Ci stiamo lavorando. Per ora vale questo: dobbiamo
consolidarci bene laddove siamo già presenti e questo stiamo facendo”
E per crescere cosa farete oltre a questo contatto
costante con il territorio e i cittadini? “Stiamo valutando anche la necessità
di realizzare una scuola di politica interna e lavorare perché si diffonda
quell’educazione che serve per ripristinare i valori etici e morali. Questo è,
come dicevo, la base per costruire il futuro della nostra vita e quella dei
nostri figli”.
di Miriam Agili
Magazine Informazione regionale
PAVIA. Micaela Scala nuovo coordinatore di Azione Democratica.
Creato il 17 settembre 2015 da AgipapressI suoi ultimi articoli
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