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PAVIA. Per la prima volta un rappresentante degli studenti parla all'inaugurazione di Ateneo e non sono carezze...

Creato il 13 novembre 2014 da Agipapress
PAVIA. Per la prima volta un rappresentante degli studenti parla all'inaugurazione di Ateneo e non sono carezze... PAVIA. Per la prima volta una rappresentante studentesca prende la parola in Aula Magna durante la cerimonia di apertura dell'anno accademico pavese. L'opinione espressa da Giulia Scagliotti (in foto) nei confronti delle recenti scelte fatte dal mondo universitario però è aspra.
"Altri Paesi Europei hanno mantenuto i finanziamenti nonostante la crisi economica - ha esordito - L'Italia non ha inteso la ricerca come una risorsa. Si colloca al penultimo posto per fondi destinati all'istruzione e all'ultimo posto per numero di laureati fra i 24 e i 35 anni. In uno scenario così drammatico le origini sociali condizionano fortemente la scelta di intraprendere un percorso di studi universitari, a causa delle scarse risorse economiche familiari, ma soprattutto dell'assenza di incentivi istituzionali. 30mila studenti ogni anno non ricevono la borsa di studio che spetterebbe loro, un'assurdità tutta italiana". 
La situazione, in effetti, non è delle più  rosee per chi cerca di intraprendere il dottorato di ricerca. "I dottorandi sono ricercatori di conoscenza e contribuiscono al sapere nazionale - ha sottolineato la Scagliotti - In Italia purtroppo esistono dottorandi di serie A e di serie B. Non possiamo permettere che in Italia si creda che studiare e formarsi non serva. Bisogna avere il coraggio di scommettere sul futuro".  Nonostante il difficile periodo, l'Università di Pavia rappresenta ancora una realtà dinamica all'interno dello scenario nazionale; ma molto ancora si può fare. "Auspichiamo una maggiore interazione fra università e istituzioni locali - ha espressamente richiesto la rappresentante studentesca - inoltre urge incentivare  l'offerta culturale, migliorare la mobilità, che attualmente penalizza moltissimo le zone periferiche, e predisporre nuovi spazi per l'organizzazione di eventi". 
a cura di Serena Baronchelli

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