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PAVIA. Perché al Cda del Policlinico non si è rispettato l'equilibrio di genere?

Creato il 25 gennaio 2016 da Agipapress
PAVIA. Perché al Cda del Policlinico non si è rispettato l'equilibrio di genere?PAVIA. Una instant question sarà discussa al prossimo consiglio comunale del 25 gennaio presentata dall’esponente di Forza Italia Barbara Longo.  La scelta del sindaco Massimo Depaoli di nominare il professor Carlo Alberto Redi nel cda del Policlinico, infatti, non poteva restare senza repliche o richieste di spiegazioni da parte dell’opposizione anche dopo quanto era stato dichiarato dallo stesso presidente di AD Fabrizio Protti che aveva supportato la candidatura della Magnaghi come la migliore rappresentante possibile per il Comune non solo per la competenza ma anche per la possibilità di applicare le indicazioni esposte dal sindaco stesso in merito alla percentuali di presenza femminile nel cda del San Matteo. La cosa che ha fatto discutere è stata proprio questo mettere da parte principi già enunciati e previsti anche nelle normative, che indicano l’equilibrio di genere come buona prassi che viene però sottolineata in tante occasioni quando serve ma accantonata non appena possibile se occorre far passare principi di diversa natura o intenzioni di diversa ragione. A tutto questo va aggiunta la considerazione che la decisione contraria è stata presa, nonostante la presentazione della candidatura fosse stata fatta da 93 residenti cittadini pavesi che, in applicazione della legge, hanno sottoscritto personalmente il proprio sostegno alla candidata Magnaghi. Ebbene, per capire e cercare di fare chiarezza soprattutto in merito al testo del bando pubblico che evidenzia la volontà del Comune di rispettare il principio dell’equilibrio di genere, non mantenuto, la consigliera Longo ha depositato una instant question in merito a “Quote rosa e nomine al Policlinico”. “La cronaca di questi giorni ha visto il Sindaco scegliere il Prof. Carlo Alberto Redi quale rappresentante comunale nel CDA del Policlinico San Matteo, pur in presenza di un altro candidato, donna, presentato da 93 cittadini. Candidata che parrebbe avere tutte le caratteristiche non solo professionali ma anche legali per meritare il posto in questione – scrive la Longo -. Tralasciando i caratteri professionali, la mia attenzione si concentra sul fatto che nel bando pubblicato dal Comune lo stesso dichiara all’art. 6 “Ammissione ed esame delle candidature” al punto 3), che “nella individuazione dei soggetti da nominare o designare sarà rispettato il principio dell’equilibrio nella rappresentanza di genere secondo le previsioni della normativa vigente.” PAVIA. Perché al Cda del Policlinico non si è rispettato l'equilibrio di genere?Una promessa non affidata al vento, quindi ma messa nero su bianco nel bando stesso e quindi non rispettata al momento decisivo. “Pertanto a fronte di quanto indicato nel bando – prosegue la Longo -, la scelta del Sindaco appare discutibile non sotto il punto di vista politico ma sotto il punto di vista legale, in quanto applicando la legge sulla parità di genere, obbligatoria da gennaio 2016 la media aritmetica di donne che devono essere presenti nel CDA è superiore a 2. Allo stato attuale il CDA rileva solo le due donne nominate da R.L. quindi a fronte della formulazione del bando redatto dalla stessa Amministrazione e della legge, quel posto non spetterebbe al professor Redi”. 
E non bastando questo, la Longo passa all’attacco della nomina fatta dal Comune nell’ambito dell’ASM e aggiunge: “In controtendenza apprendiamo invece dalla stampa locale che in un altro ruolo strategico, in una partecipata pavese, è stato eletto un parente di un rappresentante del PD provinciale con qualità di “facente funzione” e ci riferiamo alla posizione di D.G. di ASM. Detta posizione ci sembra che per legge debba essere assegnata tramite regolare chiamata pubblica quindi vi chiediamo se, come al solito, esistono due pesi e due misure e se questa amministrazione conosca le leggi dello Stato e abbia intenzione di applicarle o preferisca una logica tutta sua per privilegiare il posizionamento di uomini graditi al di fuori della legge delle regole”. (mpa)

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