PAVIA. Polizzi (M5S): “Il registro è il primo passo; occorre lavorare nelle scuole contro l’omofobia”
Creato il 05 agosto 2014 da Agipapress
PAVIA. Pavia ha compiuto una svolta verso il contrasto all’omofobia;
questo è stato possibile con l’intervento del consigliere di opposizione
Giuseppe Polizzi (M5S) all’ultimo consiglio comunale.
Un entusiasta Giuseppe Polizzi, da sempre attivo nella rivendicazione
dei diritti LGBT, ha ottenuto l’impegno della giunta Depaoli, nell’ultimo
consiglio comunale proprio su richiesta dello stesso consigliere, di istituire
un “Registro delle coppie di fatto” e di garantire nelle scuole eventi mirati contro
l’omofobia e la transfobia. L’Italia è un Paese in cui il tasso di omofobia è
ancora altissimo. Un recente studio ha dimostrato come la discriminazione in
Italia raggiunga record quasi imbarazzanti. “Nel corso della passata
legislatura abbiamo avanzato la stessa richiesta – ricorda il consigliere M5S –
ma il risultato non fu positivo. Ringrazio Niccolò Fraschini per aver
risollevato recentemente il tema, ma ha sbagliato a farlo a ridosso della
campagna elettorale. Questi argomenti non si prestano alla propaganda politica:
occorre trattarli con estrema cautela”.
E i tempi sembrano essere maturi per un passo di questo
tipo. “Sono stato sostenuto dalla maggioranza e da buona parte della minoranza,
non me l’aspettavo – riconosce Polizzi –. La mia proposta è passata con 21 voti
favorevoli: ciò significa che i consiglieri hanno capito che non stavo facendo propaganda,
ma agendo nell’interesse dei cittadini pavesi, non solo gay. Le donne del
centrodestra, in particolare, ci hanno appoggiato in modo convinto. La
questione è di semplice comprensione: esistono fette di popolazione che non
hanno diritti”.
Una grande soddisfazione, che però cede il passo a una
piccola polemica. “Mi dispiace dover constatare che la riflessione di Nicola
Niutta è priva di qualsiasi fondamento – sottolinea piccato il consigliere penta
stellato -. Come può affermare che stessi facendo propaganda politica? Io non
ho più bisogno di visibilità. Voglio sperare che, messo di fronte ai fatti,
cambi idea”.
In effetti, le coppie eterosessuali che non possono sposarsi
e che, di conseguenza, non possono accedere alle graduatorie per asili, case
popolari e così via, sono moltissime; per tutte loro, il “Registro delle coppie
di fatto” è fondamentale. “La famiglia è un concetto che si evolve nel tempo –
riflette Polizzi -; i nuclei di oggi sono molto diversi da quelli di vent’anni
fa: esistono famiglie allargate, monoparentali e potrei continuare. Sono
fiducioso nel successo che questa iniziativa avrà a Pavia. La scorsa settimana
ho depositato la proposta di delibera e una mozione per la trascrizione dei
matrimoni celebrati all’estero: in molte città i sindaci stanno optando per
questa soluzione, che è giuridicamente sostenibile”.
Sempre durante l’ultimo consiglio comunale, Polizzi ha
presentato anche un emendamento relativo a un massiccio intervento contro
l’omofobia che coinvolga le scuole medie e superiori. La giunta Depaoli si è
dichiarata pienamente favorevole. “Siamo partiti molti anni fa cercando di
farci invitare durante le assemblee di istituto – ricorda Polizzi - Sembrava
che intendessimo entrare x indottrinare i ragazzi, ma ovviamente non era così.
In tutte le scuole c’è almeno uno studente additato come presunto gay o
presunta lesbica, potenzialmente bisognoso di aiuto e, soprattutto, di ascolto.
L’essere gay, a differenza dell’essere disabile o provenire da un Paese
straniero, è un fattore di discriminazione invisibile. Le prime difficoltà si
incontrano in famiglia, che è spesso restia ad accettare questa realtà. Io
stesso ho impiegato anni a far capire e
accettare ai miei genitori che ero gay. Le forme di violenza familiare, magari
inconsapevole, sono ancora troppo diffuse”.
“Quella fra i 12 e i 18 anni è una fascia d’età
delicatissima – conclude il consigliere M5S -. Un esempio, i genitori di un ragazzino di 16 anni omosessuale lo hanno spinto a
contattare l’Arcigay. Ecco noi vogliamo essere la loro
cassetta degli attrezzi, che faccia loro capire che devono guardare
avanti: le cose si risolvono prima o
poi, anche quando non sembra”.
a cura di Serena Baronchelli
(foto da Facebook)
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