PAVIA. Due pesi, due misure e un comportamento
incomprensibile. Stigmatizza così Fabrizio Protti presidente di Azione
Democratica che nel tardo pomeriggio di oggi, presente alla riunione della Commissione
Nomine convocata oggi alle 18, si è visto, insieme con altri giornalisti
presenti, obbligato a lasciare la sala perché il presidente della Commissione, il
consigliere Guido Giuliani, ha deciso di rendere la Commissione a porte chiuse.
All’ordine del giorno erano infatti indicate audizioni
pubbliche dei candidati per il CDA del Vittadini e la valutazione delle
candidature sia per la designazione del rappresentante del Comune al Vittadini
e per la designazione del rappresentante del Comune in Policlinico
“Mentre la prima parte della riunione non ha creato
problemi, quando si è trattato di passare alle valutazioni, Giuliani ha
invitato tutti ad uscire dalla sala – racconta Protti – con una scelta
incomprensibile perché i nomi sono stati fatti e i curricula sono pubblici.
Perché rendere inaccessibile il resto del dibattito al pubblico e alla stampa presente e negare la
possibilità di ascoltare il dibattito in merito alle valutazioni fatte e vedere
chi vota cosa e come?”
A maggior ragione, sarebbe stato giusto in merito alla
scelta del candidato per il Cda della Fondazione Policlinico dove si doveva
valutare la scelta fra il candidato del sindaco il professor Alberto Redi e la
candidata presentata dai cittadini, la professoressa Elisabetta Magnaghi. Due
nomi dove di recente proprio AD e Protti in particolare avevano sostenuto la
proposta presentata e sottoscritta da 93 cittadini. Un nome che però non è mai
stato nelle simpatie del sindaco nonostante ci fossero elementi che dovrebbero
deporre a favore della Magnaghi e che erano già emersi nelle discussioni e
negli articoli dei giorni scorsi.
“Secondo l’articolo 6 del Bando – riprende Protti – si deve
assegnare ‘incarico ad una donna, per l’indicata alternanza di genere che fra l’altro
proprio il sindaco aveva rimarcato già in campagna elettorale di voler vedere
applicata. Ed è una giusta scelta perché riporterebbe equilibrio all’interno
del cda del Policlinico – commenta Protti. Darebbe però anche una presenza qualificante
perché l’esperienza manageriale della Magnaghi è dimostrata nei fatti mentre
quella del professor Redi, pur essendo un grande scienziato di cui andare
fieri, è però inesistente”. Dunque queste le ragioni esposte da Protti ma stando a voci di corridoio, sembrerebbe anche che la candidatura di Redi sia da bocciare perché "inconferibile" dal momento avrebbe già un proprio ruolo all’interno dell’Università; motivo per cui sarebbe impossibile gli venisse attribuito anche questo incarico. Come è noto a tutti dal 2006 al 2010 il professor Redi è stato il direttore sanitario del Policlinico mentre dal 1990 ad oggi è professore ordinario di Zoologia al Dipartimento di Biologia e Biotecnologie "Lazzaro Spallanzani" dell'ateneo pavese e dal 2004 ad oggi è membro del Collegio dei Docenti del dottorato in Bioingegneria e Bioinformatica medica. “Di questi dettagli non sono a conoscenza – conclude Protti – ma resta il fatto che se davvero il sindaco e l’amministrazione dovessero scegliere questa candidatura, noi ci opporremo in ogni modo e maniera e, dopo aver fatto le debite verifiche legali, procederemo con un ricorso”. (mpa)
