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PAVIA. Progetti per reintegrare i carcerati in una vita dignitosa: Protocollo d'intesa Comune-Carcere

Creato il 13 maggio 2015 da Agipapress
PAVIA. Progetti per reintegrare i carcerati in una vita dignitosa: Protocollo d'intesa Comune-Carcere PAVIA. Restituire una vita dignitosa a chi ha commesso un errore e scontato la propria pena: lavori socialmente utili, teatro in carcere e Torre Gallo in rete" i principali progetti nati a questo scopo e punto di partenza cui Comune di Pavia e Casa Circondariale convergono.
Questa mattina al Mezzabarba il sindaco Massimo Depaoli e la direttrice del carcere Iolanda Vitale hanno firmato un protocollo per formalizzare una serie di progettualità pensate per il reinserimento dei detenuti che hanno scontato la pena, partendo dal presupposto che anche chi attualmente si trova in carcere possa rappresentare una risorsa per la società. 
Tutte le attività avranno come finalità la revisione critica di quanto compiuto nell'ottica della "riparazione attiva".
"Oggi sottoscriviamo per la prima volta un Protocollo d'intesa tra Comune e Casa Circondariale - ha esordito soddisfatto Depaoli -. Normalmente si tende a considerare il carcere una dimensione esterna alla città, ma da tempo esistono misure  alternative alla detenzione interne alla dimensione cittadina. Intendiamo mettere a disposizione della cittadinanza un quadro dentro il quale questi rapporti possano essere gestiti, economizzando le forze e creando sinergie. Ciò è importante dal punto di vista della sicurezza: se non c'è un percorso fra detenuto e società, la percentuale recidiva aumenta. Siamo portati a pensare la sicurezza in termini puramente repressivi, ma se essa non è accompagnata da percorsi di integrazione sociale rimane un'azione fine a se stessa e priva di risultati". 
Fra i progetti già esistenti,come abbiamo detto, lavori socialmente utili, teatro in carcere e "Torre Gallo in Rete", un'iniziativa del carcere volta a sviluppare progettualità rivolte ai detenuti con lo scopo di abbattere pregiudizi, che possono però anche riversarsi sul territorio. 
"Credo sia un buon modo per far comprendere alla cittadinanza il valore del lavoro che stiamo svolgendo per garantire a tutti un senso di sicurezza e tranquillità che a volte non si avverte quando ci si rivolge a persone uscite dal carcere" ha precisato la Vitale. 
"Non sempre la percezione di queste esperienze è condivisa anche dai cittadini - ha aggiunto l'assessore alle Politiche Sociali Alice Moggi - Molto spesso il grosso problema che incontrano i detenuti quando escono dal carcere è non riuscire a riappropriarsi della loro vita, trovando un nuovo lavoro o riottenendo la custodia dei figli. L'idea che si ha del carcere di solito è che la persona sconti la sua pena come se si trovasse in un parcheggio, eppure non è così". 
Fra i progetti del prossimo futuro, l'individuazione di un'area comunale destinata ai padri di famiglia attualmente detenuti. Attualmente esiste già uno spazio destinato a questa funzione all'interno del carcere, ma l'amministrazione auspica di trovare ben presto uno spazio adatto in città, che possa eventualmente essere messo a disposizione anche di famiglie cittadine che possano averne bisogno.
a cura di Serena Baronchelli

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