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PAVIA. Qualche perplessità sul super appalto per il verde pubblico

Creato il 31 agosto 2015 da Agipapress
PAVIA. Qualche perplessità sul super appalto per il verde pubblico PAVIA. Una città invasa dall’erba alta, dal verde lasciato in uno stato di abbandono totale, con le proteste dei cittadini che fioccano ogni giorno approdando sui media e sui social network accompagnate da immagini inequivocabili di un elevato livello di degrado urbano.
Una situazione che richiederebbe un intervento serio da parte del Comune.
Ed ecco che, quasi a voler rispondere a tali e tante proteste, è del 27 agosto scorso la notizia di un super appalto che il Comune ha lanciato per la manutenzione ordinaria del verde. 
Un appalto che in realtà non andrà ad un unico soggetto ma è ripartito in cinque lotti corrispondenti ad altrettanti quartieri della città: lotto 1 per Pavia Storica, lotto 2 per Pavia Nord Est, lotto 3 per Pavia Nord, lotto 4 per Pavia Ovest e lotto 5 per Pavia Est, il tutto per un importo complessivo pari a 2 milioni 701.023,87 euro dei quali 49.962,24 euro per oneri di sicurezza non soggetti a ribassi d’asta, per l’intera durata del contratto pari a 36 mesi.
Nell’elenco  ci dovrebbe essere anche un sesto appalto che però il Comune ha già affidato per assegnazione diretta ad una cooperativa e che è stato quello relativo alla gestione del verde a Palazzo Mezzabarba e aree limitrofe.
PAVIA. Qualche perplessità sul super appalto per il verde pubblico Ma torniamo al super appalto.
Nel testo emerge che “i tempi di predisposizione degli atti tecnici e giuridici per la gara pluriennale di manutenzione del verde pubblico cittadino si sono protratti per la necessità di definire con precisione le aree di intervento affidando ad un professionista esterno (Cooperativa Demetra) la predisposizione degli atti tecnici di gara e dell’esigenza di sottoporre ad ANAC la clausola sociale prevista nel Capitolato del Servizio in questione”.

Una considerazione viene spontanea: era davvero necessario fare una mappatura delle aree di intervento? O meglio, non dovrebbe essere già esistente a seguito dell’attività svolta da anni da ASM che aveva tra i propri compiti, la gestione del verde pubblico?  Inoltre, per quale ragione emerge il nome della Demetra, per compiere questa mappatura? ovvero su quali basi è stata scelta questa cooperativa che nemmeno compare nell’elenco degli incarichi e dei consulenti del Comune?
Una serie di domande che si è posto anche Fabrizio Protti leader di Azione Democratica che da tempo sta monitorando questo appalto, dopo la fine dei rapporti fra ASM e Comune di Pavia. 
PAVIA. Qualche perplessità sul super appalto per il verde pubblico"Vorremmo capire come si è proceduto in questo caso; anzitutto vorremo sapere come mai si è deciso di ripartire il capitolato in diversi lotti con importi differenti e non in unica tranche. E soprattutto come è nata l’idea del Comune di scegliere la Cooperativa Demetra che nemmeno risulta nell’elenco dei consulenti del Comune? Abbiamo chiesto una visura dei soggetti presenti in questo elenco ma la Demetra compare solo per una consulenza richiesta ed effettuata nel 2011 e pagata 6mila euro, per il completamento della rete di piste ciclabili e connessione alle ciclopedonali del Ticino e l’analisi dello stato di stabilità generale delle alberature sulla riva sinistra del Ticino. A parte questo null’altro. Ora ricompare dal nulla – prosegue Protti – e riceve l’incarico di svolgere questa mappatura. Ed essendosi concluso il lavoro a luglio, non sappiamo ancora nemmeno quanto sia stato pagato dal Comune”.  Ad aprile in verità era emerso dal sito di Pavia Civica dall’intervento del consigliere e capogruppo Rodolfo Faldini una nota evidenziata che diceva “…circa un mese fa, sempre dal quotidiano locale, si apprende che il Comune ha affidato a una società (la Demetra srl) il compito di “redigere una mappa particolareggiata di tutto il patrimonio vegetale che avrà bisogno di manutenzione”, incarico del valore di 19.452 euro, in attesa della gara d’appalto (sarà stata una spesa utile?). “Non so chi abbia fornito questo importo – commenta oggi Protti – io vorrei avere cifre e risposte ufficiali; ma restano comunque molte le domande in sospeso in merito a questo appalto e alla procedura seguita. Anche prima della gara stessa, come si può evincere”. Eppure non emerge nessuna valutazione negativa da parte dell’ANAC il che significa che non ci sono errori. “In realtà non è così – specifica Protti -; la verità è che non c’è stata alcuna risposta da parte dell’ANAC. Si è semplicemente applicato il meccanismo del silenzio-assenso dopo i 60 giorni di legge. Trattandosi però di importi di questo calibro, sarebbe stato meglio avere una risposta esplicita anche per fugare i dubbi”.
(mpa)



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