PAVIA. Una città invasa dall’erba alta, dal verde lasciato in uno stato di
abbandono totale, con le proteste dei cittadini che fioccano ogni giorno
approdando sui media e sui social network accompagnate da immagini inequivocabili di un elevato livello di degrado urbano.
Una situazione che richiederebbe un intervento serio da parte del Comune.
Ed ecco che, quasi a voler rispondere a tali e tante proteste, è del 27 agosto
scorso la notizia di un super appalto che il Comune ha lanciato per la
manutenzione ordinaria del verde.
Un appalto che in realtà non andrà ad un unico soggetto ma è ripartito in
cinque lotti corrispondenti ad altrettanti quartieri della città: lotto 1 per
Pavia Storica, lotto 2 per Pavia Nord Est, lotto 3 per Pavia Nord, lotto 4 per
Pavia Ovest e lotto 5 per Pavia Est, il tutto per un importo complessivo pari a
2 milioni 701.023,87 euro dei quali 49.962,24 euro per oneri di sicurezza non
soggetti a ribassi d’asta, per l’intera durata del contratto pari a 36 mesi.
Nell’elenco ci dovrebbe essere anche un sesto
appalto che però il Comune ha già affidato per assegnazione diretta ad una
cooperativa e che è stato quello relativo alla gestione del verde a Palazzo
Mezzabarba e aree limitrofe.
Ma torniamo al super appalto.
Nel testo emerge che “i tempi di predisposizione
degli atti tecnici e giuridici per la gara pluriennale di manutenzione del
verde pubblico cittadino si sono protratti per la necessità di definire con precisione
le aree di intervento affidando ad un professionista esterno (Cooperativa
Demetra) la predisposizione degli atti tecnici di gara e dell’esigenza di
sottoporre ad ANAC la clausola sociale prevista nel Capitolato del Servizio in
questione”.
Una considerazione viene spontanea: era davvero
necessario fare una mappatura delle aree di intervento? O meglio, non dovrebbe
essere già esistente a seguito dell’attività svolta da anni da ASM che aveva
tra i propri compiti, la gestione del verde pubblico?
Inoltre, per quale ragione
emerge il nome della Demetra, per compiere questa mappatura? ovvero su quali
basi è stata scelta questa cooperativa che nemmeno compare nell’elenco degli
incarichi e dei consulenti del Comune?
Una serie di domande che si è posto anche Fabrizio Protti leader di Azione
Democratica che da tempo sta monitorando questo appalto, dopo la fine dei
rapporti fra ASM e Comune di Pavia.
"Vorremmo capire come si è proceduto in
questo caso; anzitutto vorremo sapere come mai si è deciso di ripartire il
capitolato in diversi lotti con importi differenti e non in unica tranche. E soprattutto
come è nata l’idea del Comune di scegliere la Cooperativa Demetra che nemmeno risulta
nell’elenco dei consulenti del Comune? Abbiamo chiesto una visura dei soggetti
presenti in questo elenco ma la Demetra compare solo per una consulenza
richiesta ed effettuata nel 2011 e pagata 6mila euro, per il completamento
della rete di piste ciclabili e connessione alle ciclopedonali del Ticino e l’analisi
dello stato di stabilità generale delle alberature sulla riva sinistra del
Ticino. A parte questo null’altro. Ora ricompare dal nulla – prosegue Protti –
e riceve l’incarico di svolgere questa mappatura. Ed essendosi concluso il
lavoro a luglio, non sappiamo ancora nemmeno quanto sia stato pagato dal Comune”.
Ad aprile in verità era emerso dal sito di Pavia Civica dall’intervento del
consigliere e capogruppo Rodolfo Faldini una nota evidenziata che diceva “…circa un mese fa, sempre dal quotidiano locale, si
apprende che il Comune ha affidato a una società (la Demetra srl) il compito di
“redigere una mappa particolareggiata di tutto
il patrimonio vegetale che avrà bisogno di manutenzione”,
incarico del valore di 19.452 euro, in attesa della gara d’appalto (sarà
stata una spesa utile?).
“Non so chi abbia fornito
questo importo – commenta oggi Protti – io vorrei avere cifre e risposte ufficiali;
ma restano comunque molte le domande in sospeso in merito a questo appalto e
alla procedura seguita. Anche prima della gara stessa, come si può evincere”.
Eppure non emerge nessuna valutazione
negativa da parte dell’ANAC il che significa che non ci sono errori. “In realtà
non è così – specifica Protti -; la verità è che non c’è stata alcuna risposta
da parte dell’ANAC. Si è semplicemente applicato il meccanismo del
silenzio-assenso dopo i 60 giorni di legge. Trattandosi però di importi di
questo calibro, sarebbe stato meglio avere una risposta esplicita anche per fugare
i dubbi”.
(mpa)
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PAVIA. Qualche perplessità sul super appalto per il verde pubblico
Creato il 31 agosto 2015 da AgipapressI suoi ultimi articoli
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