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PAVIA. Quale sicurezza in città? L'amministrazione ridimensiona il problema

Creato il 01 aprile 2015 da Agipapress
PAVIA. Quale sicurezza in città? L'amministrazione ridimensiona il problema PAVIA. Furti, scippi e incidenti non sono aumentati: perché allora i cittadini hanno paura? 
Il dibattito sulla sicurezza tenutosi lunedì sera al Mezzabarba sembra ridimensionare il problema sicurezza, 
Dalle parole dell'assessore competente, Giuliano Ruffinazzi, la situazione non sembra affatto allarmante. 
Ad essere aumentati, infatti, sarebbero solo i furti d'auto: 42 nel febbraio 2015 rispetto ai 34 del febbraio 2014.
PAVIA. Quale sicurezza in città? L'amministrazione ridimensiona il problema"Credo di non sorprendere nessuno se affermo che le azioni tese a limitare questo fenomeno vadano collocate solo in capo alla Polizia Locale - ha sostenuto - le azioni che possono rendere una città più sicura devono essere integrate e coinvolgere tutti i settori dell'amministrazione, favorendo la coesione sociale. Una città in cui le persone escono volentieri di casa è una città viva. La buona politica non dimentica alcuna parte della città. Cercheremo di decentrare alcuni servizi all'interno delle periferie, aumentando così la sensazione di sicurezza e diminuendo la sensazione di abbandono". I consiglieri Forza Italia Antonio Bobbio Pallavicini e Melania Lanave hanno ribadito con forza i concetti già espressi giovedì sera: la colpa non può essere interamente imputabile al sindaco Depaoli ma lui non sembra avere il polso della situazione. 
"Abbiate coraggio, non fermatevi alla microcriminalità e raccontate come il tema della sicurezza va declinato - è stata l'esortazione di Giuseppe Polizzi, M5S - rimango oggi nel vedere che l'intento di approfondire la questione, dichiarata in commissione, non è stato rispettato. Anche se i furti e le rapine non sono aumentati, i cittadini hanno paura. Parcheggiare a poche centinaia di metri crea un problema se il quartiere è al buio". 
PAVIA. Quale sicurezza in città? L'amministrazione ridimensiona il problemaColpa dei tanti extracomunitari, pensano in molti. "La percezione dei cittadini lega l'insicurezza all'immigrazione - ha ricordato il capogruppo Pd Davide Ottini - il tema dell'integrazione diventa quindi primario. Integrazione significa però che gli Italiani di origine devono sentirsi rispettati per la loro storia e che, quindi, gli immigrati rispettino una cultura diversa dalla loro. La comunità deve essere in grado di esaltare le differenze entro una cornice comune".
Secondo la consigliera Pd Silvia Chierico, invece, il problema non può essere risolto attraverso l'installazione di telecamere e controlli più serrati ma solo attraverso integrazione e superamento delle differenze di genere. 
PAVIA. Quale sicurezza in città? L'amministrazione ridimensiona il problemaQueste tesi hanno suscitato la reazione dell'ex sindaco Alessandro Cattaneo, da poco nominato nel consiglio direttivo nazionale Anci. 
"Nel giugno del 2009 abbiamo trovato la disastrosa situazione rom e Sinti - ha ricordato - quella situazione sembra lontana perché abbiamo lavorato tanto in senso opposto ma oggi I cittadini temono che quell'idea di insicurezza possa tornare ad albergare a Pavia. Iniziamo dall'organizzazione. È fondamentale che il nostro corpo di Polizia Locale abbia una strategia in termini di qualità e quantità. Il modello del vigile di quartiere è tendenzialmente superato: una generica presenza non viene percepita e viene considerata poco utile. Le telecamere erano troppe ai nostri tempi? Spegnetele, anziché pensare di sfruttarle di più per ragioni di bilancio".
a cura di Serena Baronchelli

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