
Il quesito nasce da almeno un paio di casi recenti emersi, a partire da quello segnalato dal consigliere Rodolfo Faldini in merito alle assegnazioni degli incarichi nel settore della comunicazione istituzionale, dove le competenze appaiono palesemente confuse e dubbie, fino alla vicenda sollevata dal consigliere del M5S Giuseppe Polizzi che ha portato in luce una storia di discriminazione e mobbing ai danni di un dipendente comunale trovatosi suo malgrado al centro di un vero e proprio “caso” solo per aver svolto il proprio dovere e “riferito al proprio superiore condotte illecite di cui è venuto a sconoscenza in ragione del rapporto di lavoro”.

A suffragare questa affermazione, una sentenza del Tar del Lazio del marzo scorso, che sottolinea “la necessità per il conferimento di incarichi dirigenziali, del previo accertamento che la professionalità richiesta non sia rinvenibile tra i dirigenti in organico o fra i funzionari di categoria D”.
da sinistra: Rodolfo Faldini (Pavia con Cattaneo), Giuseppe Polizzi (M5S), Nicola Niutta (NCD), Barbara Longo (FI)
Per farla breve, un’Ente pubblico prima di affidare incarichi esterni, deve cercare se fra i suoi dipendenti ci siano persone in grado di svolgere quell’incarico e cercando sia fra i dirigenti che fra il personale direttivo. Un'indicazione normativa che punta al risparmio delle risorse economiche dell’Ente affinché non vadano sprecate indebitamente e come dice la legge con il D.Lgs. 165/2001 tenendo conto dei “ben noti principi di efficienza, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa”. Ebbene proprio a seguito di queste considerazioni i rappresentanti sindacali hanno richiesto all’amministrazione comunale che con coerenza provveda a “mutare l’attuale regolamento degli uffici e dei servizi dove la passata giunta, aveva cassato la possibilità di conferire incarichi dirigenziali ai funzionati”.

Fabrizio Protti (AD)
Proprio a seguito di questa lettera dei sindacati, il consigliere di opposizione Nicola Niutta (NCD), in collaborazione con il gruppo di Azione Democratica che sta seguendo la vicenda, questa sera in consiglio comunale ha presentato una istant question rivolta al sindaco.“Essendo a conoscenza di richieste sindacali in merito alle procedure di selezione di figure professionali che debbano ricoprire incarichi di responsabilità in varie posizione dell'amministrazione ora scoperte – ha detto Niutta – chiedo di conoscere le determinazioni che intende assumere l'amministrazione e quali criteri intenda utilizzare per selezionare dette professionalità”. Un’altra istant question è stata presentata anche dalla consigliera Barbara Longo (FI) sia sulla base della lettera dei sindacati sia sulla base dell’importanza strategica del ruolo che si è reso vacante negli uffici chiede conto “delle decisioni che la Giunta ha assunto o assumerà in merito all’avviso di mobilità aperto per la sostituzione del dirigente andato in pensione” e aggiunge anche un dato sconosciuto ancora ovvero “avviso al quale hanno risposto 6 candidati che al momento sono però rimasti sconosciuti sia al consiglio sia alla città”. La Longo ha chiesto infine che vengano resi noti questi nominativi e se sono già stati effettuati i colloqui e per finire, se la giunta ha già preso decisioni in merito al nominativo. E senza dimenticare, poi, la norma cui fa riferimento il Tar del Lazio sull’affidamento degli incarichi dirigenziali.