PAVIA. Mai più soli nei quartieri.
In partenza dal 7 aprile il progetto "Quartieri in movimento",
promosso dal Comune di Pavia, in rete con le associazioni Babele Onlus,
Alimentando, Auser Comprensoriale di Pavia, APS Brusaioli e con la parrocchia
di Don Orione.
Il progetto si è aggiudicato un finanziamento di 40 mila euro da
parte di Regione Lombardia per aver partecipato al “Bando
per il rafforzamento della prevenzione sociale nei confronti delle aree e dei
soggetti a rischio di esposizione ad attività criminose e per la
riqualificazionedi spazi pubblici",
classificatosi al primo posto della graduatoria regionale.
L'iniziativa
focalizza la sua attenzione sulla riqualificazione degli spazi pubblici dei
quartieri Vallone e Crosione attraverso iniziative socio-culturali volte a
favorire l’integrazione sociale.
I due rioni pavesi sono purtroppo spesso
teatro di fenomeni di illegalità, criminalità e degrado: gli enti e le
associazioni territoriali che operano in questo contesto coopereranno per
migliorare la qualità dei legami tra gli abitanti.
Destinatari principali del
progetto saranno infatti anziani, giovani e loro famiglie, immigrati, genitori
fragili segnalati dai Servizi Territoriali, disoccupati.
"Abbiamo voluto
valorizzare delle risorse presenti sul territorio - ha spiegato l'assessore
alle politiche sociali Alice Moggi - facendo rete in un quartiere dove esistono
già associazioni di volontariato molto attiva". In particolare
l'associazione Alimentando intende recuperare dai negozi cibo invenduto ma
ancora in buone condizioni per realizzare pranzi collettivi all'interno delle
case popolari. La parrocchia di quartiere istituirà invece un laboratorio
di teatro sociale.
"Il contatto con la gente è fondamentale per la
crescita di un quartiere - spiega don Filippo della parrocchia don Luigi Orione
- aiutiamo attraverso i servizi caritativi in parrocchia vari soggetti in difficoltà,
che potrebbero alleviare le loro sofferenze interagendo fra loro, magari
attraverso il teatro sociale. Mettere in rete questo servizio ci sembra
un'occasione da prendere al volo".
"Il tema della sicurezza non può
prescindere dalla coesione sociale - ha aggiunto la Moggi - se si lavora sulla
comunità, indirettamente si va a incidere sul senso di sicurezza dei
cittadini".
Babele Onlus si occuperà di integrazione di famiglie e di
minori di origine straniera. L'idea è riproporre la "Biblioteca
vivente" già sperimentata nel 2011 in Santa Maria Gualtieri. Chi vi
partecipa accetta di raccontare la propria storia, disponendosi in una stanza
come se fosse un libro da sfogliare. A corollario di tutto ciò, la
realizzazione di dodici storie di quartiere, che ne ricostruiranno l'evoluzione.
a cura di Serena Baronchelli





