PAVIA. Brutto epilogo almeno per stasera, per i cittadini
residenti in via Milazzo e via Trinchera che sono venuti in consiglio a protestare
(leggi
qui) contro la situazione che stanno vivendo da quando l’asse viario
principale del borgo, via Milazzo, è stata resa a senso unico di marcia.
A sostegno della protesta dei borghigiani, le opposizioni
hanno presentato con urgenza un Ordine del giorno portato stasera in consiglio
comunale, nel quale si dice quanto segue.“Premesso che da mesi i cittadini residenti e i commercianti di via Milazzo e di via Trinchera si stanno opponendo con raccolta firme, manifestazioni e continue proteste alla nuova viabilità imposta; considerato che fin da subito sono emerse criticità riguardanti il traffico convogliato su una strada arginale, poco protetta e decisamente inidonea a sostenere il nuovo flusso di autovetture (mancanza di guard rail, strada di ridotte dimensioni, asfalto usurato, segnaletica assente, mancanza di vie di fuga); dato atto che la partecipazione deve rivestire un ruolo fondamentale nelle decisioni riguardanti la vita delle persone, considerato che queste soluzioni non rientrano in un piano complessivo di viabilità della città e che il metodo dell’imposizione è ormai prassi consolidata e non condivisa dai proponenti del presente ordine del giorno, il Consiglio Comunale impegna la Giunta a provvedere quanto prima a ripristinare il doppio seno di circolazione in via Milazzo e via Trinchera”.

Un documento che, se accolto, avrebbe riportato la
tranquillità tra i residenti del Borgo e soprattutto avrebbe dato una svolta
positiva e costruttiva ad una vicenda che sta assumendo toni sempre più accesi
e che potrebbe sfociare in proteste di ogni genere, come ad esempio il non
pagare le tasse al Comune, come qualcuno ha già ventilato in più occasioni.La proposta invece è stata accantonata. Rodolfo Faldini capogruppo della Civica “Pavia con Cattaneo” ha chiesto insieme con le altre forze di opposizione, la riunione della commissione consiliare di competenza ma per ora siamo solo al rinvio.
Certamente, sarà discussa in un’altra seduta di consiglio ma il fatto stesso che l’amministrazione non abbia dimostrato quell’attenzione pronta e dovuta verso un disagio effettivo che si trascina dallo scorso anno e sta alzando i toni della protesta, prendendo ad esempio altri precedenti gestiti in modo decisamente poco felice dalla amministrazione, come la chiusura di corso Carlo Alberto anche lì vissuto come un’imposizione per fare cassa, o la prospettiva di ampliare lo ztl con proposte recentemente condivise con altri microgruppi politici, fa restare alta l’allerta della popolazione e dimostra come l’amministrazione segua poco la realtà che emerge dalle esigenze e dalle voci della popolazione, almeno se non quando è concorde con le linee definite dall’amministrazione stessa.
(mpa)
