PAVIA. Si inaugura oggi alle
18 al Castello Visconteo la mostra “Padiglione Tibet, spiritualità e arte come
cibo per la mente e per l’anima” che resterà aperta dal 12 marzo al 10 aprile.
Il
progetto Padiglione Tibet “il padiglione per un paese che non c'è” ideato da Ruggero Maggi nel 2010 ha sempre
agito in questo senso ridando dignità al popolo tibetano attraverso la
conoscenza della sua arte e della sua cultura.
Tibet: una nazione che
evoca da sempre un sentimento religioso, mistico, di pace, una vitale
“centralina” spirituale per tutti gli esseri umani.
Padiglione Tibet, un’idea che
nella propria semplicità racchiude una forte carica emozionale, è un sogno che
ha lasciato il segno ponendosi l’obiettivo di far incontrare la sensibilità
della cultura contemporanea occidentale con quella tibetana.
Anno del Dalai Lama. Sua Santità
Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama del Tibet, il 6 luglio 2015 (20° giorno, del
5° mese dell’anno tibetano 2142) ha compiuto 80 anni. Oggi il Dalai Lama non è
soltanto la massima autorità del popolo tibetano ma anche un punto di
riferimento fondamentale per decine di milioni di persone in tutto il mondo.
Il Comitato Padiglione Tibet, la
Fondazione per la Preservazione della
Tradizione Mahayana (FPMT) e il Progetto L’Eredità del Tibet, come
atto di affettuoso e sentito omaggio all’opera di questo altissimo testimone
del nostro tempo, tra l’altro insignito nel 1989 del Premio Nobel per la Pace,
hanno deciso di dedicare al Dalai Lama questo grande evento di arte
contemporanea.
La mostra, a cura di Ruggero Maggi e con la
collaborazione di Giosuè Allegrini, è una rassegna espositiva che rappresenta una
sintesi creativa delle precedenti tre edizioni (2011/2013/2015) di Padiglione
Tibet nato come evento parallelo alla Biennale d’Arte di Venezia e nel quale
sono stati coinvolti importanti artisti contemporanei, tra cui Dario Fo, Gillo
Dorfles e Dario Ballantini.
Un “fil rouge”, dunque, emozionale, suggestivo e
appassionato che parte idealmente dal Tibet e giunge a Pavia, transitando per
Venezia, e che ha coinvolto oltre cento artisti da tutto il mondo, impegnati
nelle scorse edizioni veneziane di Padiglione Tibet.
A Pavia saranno quindi presentate le opere
realizzate da noti artisti contemporanei direttamente sulle Khata, le
tipiche sciarpe che in Tibet i monaci offrono in segno di saluto ed amicizia.
Un evento in cui verrà evidenziato il connubio tra
Arte Sacra Tibetana ed Arte Contemporanea Occidentale.
Così
è per i monaci tibetani che hanno realizzato i mandala, cerchi della vita, un
cammino fatto di segni e di colori che diventano simboli dell’universo, e si
trasformano in un “Archivio di Strutture-Mandala” realizzate dai monaci, in
sinergia con gli artisti di Padiglione Tibet che ne hanno tracciato le
linee guida.
Così
è per i buddisti tibetani, che nel far ruotare in senso orario le Chokhor, le
ruote della preghiera, diffondono nel vento “Om Mani Padme Hum”, il mantra che,
riprendendo la forma incisa dei petali del fior di loto, conduce la mente a
ricordare come il più prezioso dei tesori, il Nirvana Buddista, non vada
cercato nell’altrove, negli orpelli decorativi piuttosto che nelle ingorde
velleità, bensì nel nostro cuore, nella quotidianità delle cose più semplici e
umili, ma non per questo meno preziose. Ruote elaborate, per l’occasione,
dagli artisti di Padiglione Tibet e realizzate in materiale ceramico dai
laboratori albisolesi, che forniscono, sotto l’azionamento manuale dei
visitatori, rinnovate esperienze sensoriali e spirituali.
Così è stato, infine, per i giovani studenti di
Hong Kong che solo pochi mesi fa, nella loro eroica protesta contro il governo
centrale di Pechino, la cosiddetta “Rivolta degli Ombrelli”, hanno ricordato al
mondo che non si può vivere senza Libertà. Ombrelli, dunque, quale
emblema di una rivolta partecipata, ma anche simbolo di protezione; al
contempo seducente oggetto estetico attraverso l’abile intervento artistico. Un
oggetto plurivalente, eclettico, democratico, assunto di Libertà.
Saranno anche presentate la mostra di arte satirica
“Tibet… c'è poco da ridere” da un'idea
di Maggi e a cura di Dino Aloi con artisti italiani e francesi e quella
dedicata al versatile e geniale Giuseppe Coco capace di misurarsi con la satira
più amara e, contemporaneamente, con i temi più poetici dell'umana commedia “Coco
& Milarepa – i colori dello spirito” presentata da Chiara Gatti.
Oggi, nel giorno dell'inaugurazione, saranno presenti il testimonial
della rassegna Alberto Fortis, noto performer e cantautore italiano
e Ghese Lobsang Tenkyong che descriverà l'attuale situazione tibetana.
Sono inoltre previste opere di video arte, performances,
incontri/insegnamenti buddisti tibetani e presentazioni di libri.
Questo l’elenco degli artisti presenti nel PADIGLIONE
TIBET
Lorenzo Alagio, Filippo Altomare,
Salvatore Anelli, Franco Ballabeni, Dario Ballantini,
Calogero Barba, Piergiorgio Baroldi, Donatella Baruzzi, BAU, Luisa
Bergamini, Carla Bertola, Giuseppe Bertolino, Giorgio
Biffi, Mariella Bogliacino,
Giovanni Bonanno, Rossana
Bucci, Nirvana Bussadori, Rosaspina B. Canosburi,
Silvia Capiluppi, Paola Caramel, Paolo Carnevale,
Bruno Cassaglia, Domenico Castaldi, Stefano Cerioli,
Simonetta Chierici, Pino Chimenti, Barbara Codemo, Francesca Romana Corradini, Marzia Corteggiani, Marisa
Cortese, Giampietro Cudin, Christine Davis,
Teo De Palma, Adolfina De Stefani, Albina Dealessi,
Anna Maria Di Ciommo, Laura
Di Fazio, Marcello Diotallevi,
Giovanna Donnarumma, Gillo Dorfles, Fernanda Fedi,
Gretel Fehr, Alessandra Finzi, Dario Fo,
Giglio Frigerio, Fernando
Garbellotto, Ornella Garbin, Ferruccio Gard, Annamaria Gelmi, Luciano
G. Gerini, Ivana Geviti, Riccardo Ghirardini,
Gino Gini, Lillo Giuliana, Antonella P.
Giurleo, Bruno Gorgone, Isa Gorini, Gruppo
Il Gabbiano, Giovanni Gurioli, Gennaro Ippolito,
Oriana Labruna, Paolo Lamarque, Franca Lanni, Silvia Lepore, Pino Lia,
Oronzo Liuzzi, Gian Paolo Lucato, Ruggero Maggi,
Francesco Maglia snc, Antonello Mantovani, Silvia
Mariani, Fabrizio Martinelli, Gianni Marussi,
Renato Mertens, Fernando Montà, Lorenza Morandotti,
Simona Morani, Tashi Norbu, Paolo Nutarelli, Orisol,
Clara Paci, Lucia Paese, Claudio Pantana,
Sandro Pellarin, Renata Petti, Marisa Pezzoli,
Giorgio Piccaia, Matteo Piccaia, Plumcake, Giovanni
Genshō Ponzoni, Veronique Pozzi, Benedetto
Predazzi, Nadia Presotto, Tiziana Priori,
Mario Quadraroli, Angela Rapio, Carla Rigato,
Giuseppina Riggi, Gian Paolo Roffi, Claudio Romeo,
Maria P. Fanna Roncoroni, Jeannette Rütsche, Sergio Sansevrino, Roberto Scala,
Anna Seccia, Gianni Sedda, Cesare Serafino,
Lucio T. Serafino, Elena Sevi, Lucia Spagnuolo,
Celina Spelta, Franco Spena, Ilaria Sperotto,
Roberto Testori, Vittorio Tonon, topylabrys, Micaela
Tornaghi, Alberto Vitacchio, Andrea Vizzini, Doriana
Vovola.
Video
arte
Francesca Lolli, Ruggero Maggi, Marco
Rizzo.
Testi
di
Adriano
Accattino, Giosuè Allegrini,
Dino Aloi, Gianluca Anselmo,
Stefano Antichi, Elisabetta Bacci, Piergiorgio Baroldi,
Massimo Bignardi, Boris Brollo, Lara Caccia, Claudio Cardelli,
Mauro Carrera, Giorgia Cassini, Andrea Chinellato, Tamding
Choephel, Stefano Dallari, Giulia Fresca, Ornella Garbin,
Chiara Gatti, Lorella Giudici,
Alexander Larrarte, Enzo Lo
Scalzo, Ruggero Maggi, Mimma Pasqua, Roberta Reali,
Cristina Romieri, Alberto Rovida,
Massimo Scaringella, Giuliana Schiavone, Roberta Semeraro,
Tiziana Tacconi, Claudio Tecchio,
Trini Castelli, Piero Verni, Roberto Vidali, Emma Zanella.
Artisti della mostra Tibet… c'è poco
da ridere
Dino Aloi, Gianni Audisio,
Pierre Ballouhey, Gianni Chiostri, Lido Chiostri, Milko Dalla
Battista, Marco De Angelis, Guido Giordano, Ruggero
Maggi, Claudio Mellana, Danilo Paparelli, Alessandro Prevosto,
Robert Rousso, Fabio Sironi, Carlo Squillante.
(mpa)
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PAVIA. Si inaugura oggi la mostra dedicata al Tibet: un padiglione d'arte per un paese che non c'è.
Creato il 11 marzo 2016 da AgipapressI suoi ultimi articoli
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