Motivo del contendere, l’elezione del Presidente della Commissione di Garanzia. Dopo la consueta ora dedicata alle istant question e alcune interpellanze relative alla costruzione di nuovi plessi scolastici, alla discarica di amianto poco distante da Pavia (sulla quale, però, il Comune di Pavia non ha alcun potere decisionale) e sulla situazione slot machines, il consigliere M5S Giuseppe Polizzi ha preso la parola rivendicando con veemenza l’elezione a presidente della commissione di garanzia.
Se il ragionamento sembra apparire ineccepibile in base ai normali equilibri politici, a destare perplessità sono stati invece i toni utilizzati da Polizzi. “Noi abbiamo le mani pulite – ha quasi urlato in sala consiliare – non riconoscerci questo ruolo significa ammettere che per voi il M5S a Pavia non esiste. Noi non siamo dei “poltronari”: farete cadere la vostra maschera di falsità se non voterete per noi”.
La discussione si è protratta a lungo, portando ad una sospensione di circa un’ora. Ma evidentemente non sono bastati perché, rientrati in aula, tutto resta come prima.
"Il M5S ha sempre rivendicato la sua totale indipendenza rispetto anche alle altre forze di opposizione - ha rincarato la dose Rodolfo Faldini capogruppo della civica “Pavia con Cattaneo” -. Il centrodestra è coeso nel proporre Francesco Adenti". La maggioranza, dal canto suo, si è appellata al regolamento: il nome del presidente di commissione di garanzia deve essere proposto dalla minoranza pertanto, senza l’indicazione di un unico nome da parte dell’opposizione, Pd e lista civica Cittadini per Depaoli si rifiutano di prendere parte al voto.
E’ il caos.
Ormai all’esasperazione, il presidente Antonio Sacchi arriva al paradosso di proporre una votazione per decidere se fosse il caso di votare. La manovra, oltre a essere l’ennesima triste novità introdotta al Mezzabarba in pochi mesi, si è rivelata del tutto priva di possibili risultati: lo Statuto, infatti, indica come sia impossibile procedere ad una votazione se la maggioranza non vi prende parte.
A seguito dell’ennesimo intervento di un Cattaneo che si mostra al limite della sopportazione, il consiglio comunale approva la proposta di votazione della delibera.
Ma al momento della decisione, la maggioranza fa mancare il numero legale. E i giochi sono da rifare… ma domani sera. Come d’abitudine, ormai, si rinvia…
Ma perché tanto accapigliarsi e non riuscire a trovare il bandolo in una matassa che appare tanto complicata, sulla figura del Presidente della Commissione di garanzia? Perché avrà il compito di vigilare attentamente sulle decisioni assunte dalle Commissioni assicurando il rispetto di trasparenza e legalità: un ruolo importante in tempo di lotta alla corruzione, di spending review e di controlli serrati, seppure non decisivo per l’amministrazione. Inoltre, perché maggioranza e opposizione sanno bene di aver solo rinviato la decisione di appena 18 ore dimostrando di non aver avuto il coraggio o la forza di prendere concretamente una decisione.
Viene legittimamente da domandarsi cosa accadrà quando le parti si ritroveranno a doversi confrontare per prendere decisioni dalle quali dipenderà il futuro di Pavia.
a cura di Serena Baronchelli