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PAVIA.La congiuntura economica del terzo trimestre: segni di ripresa.

Creato il 15 novembre 2015 da Agipapress
PAVIA.La congiuntura economica del terzo trimestre: segni di ripresa. PAVIA. Continua la progressiva ripresa dell’industria pavese che registra ancora, nei mesi estivi, un incremento della produzione su base annua pari all’1,46% - seppure in leggera decelerazione rispetto al primo semestre dell’anno - ed una sostanziale stabilità nel dato produttivo congiunturale (+0,04%). Il quadro economico che risulta dall’analisi congiunturale dell’industria manifatturiera pavese nel terzo trimestre 2015, realizzata dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Pavia con Unioncamere Lombardia, Regione Lombardia, Confindustria e Associazioni Artigianato su un numero rappresentativo di imprese del settore, nel complesso sembra avere invertito la tendenza negativa diventata una costante negli ultimi anni. PAVIA.La congiuntura economica del terzo trimestre: segni di ripresa.“La manifattura pavese ha cominciato a risalire la china, anche se con un passo lento e ancora disomogeneo tra i comparti. Il trend sembra dimostrare una inversione di tendenza, diversa dalle false ripartenze che hanno punteggiato la lunga crisi, e il recupero progressivo e di consolidamento appare sostenuto dalle prospettive rilevate dai dati nazionali e garantite dalle condizioni internazionali favorevoli. – ha dichiarato il presidente della Camera di Commercio di Pavia Franco Bosi commentando i dati relativi alla congiuntura economica del terzo trimestre di quest’anno - Nei primi nove mesi dell’anno la produzione dell’industria manifatturiera pavese ha riconquistato oltre due punti percentuali ma il comparto artigiano stenta a ripartire ed il recupero dei livelli produttivi pre-crisi non è recuperabile nel breve periodo, anche a causa della forte contrazione degli investimenti. E’ quanto mai importante dunque intervenire, proprio in questa fase di ripresa, a sostegno della competitività del tessuto imprenditoriale con azioni dirette e di immediato impatto a fianco di piani strategici di più ampio respiro. In tale direzione va l’impegno della Camera di Commercio, con misure agevolative tra cui contributi per investimenti e per favorire l’accesso al credito, con progetti per incentivare l’innovazione, le reti di impresa, lo sviluppo delle filiere produttive (PAVIA2020) ed altri interventi volti a potenziare l’internazionalizzazione  delle nostre imprese”. L’orientamento positivo del terzo trimestre si riscontra anche in Lombardia, dove Pavia non brilla particolarmente pur avendo conseguito una variazione della produzione in linea con il dato regionale (+1,7%). In generale, solo le province di Bergamo e Como registrano tra luglio e settembre variazioni negative della produzione (rispettivamente -2,13% e -0,24%) mentre tutte le altre denotano performance positive, con Lodi e Monza fra le prime posizioni. In quest’ottica, Pavia si assesta in terza posizione con un valore positivo del 2,1% (media dei valori tendenziali dei primi 3 trimestri dell’anno), preceduta solo da Lodi (+2,2%) e Lecco (+4,5%) mentre si confermano in territorio negativo Bergamo e Como. L’analisi dei livelli produttivi in provincia di Pavia mostra, tuttavia, i segni evidenti degli effetti della crisi sul comparto manifatturiero pavese: l’indice della produzione industriale si attesta infatti, nel terzo trimestre 2015, a quota 91,71 (base anno 2005=100) confermando un gap negativo di quasi 16 punti rispetto ai valori pre-crisi del 2007 (n.i.107,6). PAVIA.La congiuntura economica del terzo trimestre: segni di ripresa. Stiamo benino. Ma non ancora bene”. Il presidente di Confindustria Pavia Alberto Cazzani commenta così i dati. “Il fatto che Pavia si posizioni fra le tre provincie lombarde più produttive negli ultimi nove mesi è una buona notizia. Tuttavia, il divario che si è aperto sei anni fa tra la nostra produzione e quella media lombarda è andato via via aumentando. La quota 91,71 (fatto 100 nell’anno base 2005) presenta un saldo negativo di 16 punti rispetto al 2007 e di 7 punti con la media regionale oggi. Questa finestra ci mostra, in tutta la sua schiettezza, il problema di competitività in cui versa questo territorio. Oggi Pavia 2020 punta a colmare questo gap, perché mira a dare nuova competitività all’industria pavese. Ma è precondizione di questa politica industriale che tutti intervengano per sfruttare le opportunità nate da questa inversione della congiuntura. Per questo insistiamo sulle infrastrutture e sul trasferimento tecnologico tra università e impresa. I progetti ci sono. Come pure le occasioni di investimenti e innovazione. La sfida alla competitività nasce da uno sforzo corale, che comprenda Regione Lombardia e sistema camerale, che già si stanno attivando. Serve però l’intervento davvero di tutte le istituzioni”. Osservando uno spaccato orizzontale degli assetti strutturali della produzione industriale fin qui esaminati emergono due dati essenziali: il primo è che la percentuale di imprese che mostrano una diminuzione della produzione è aumentata nel complesso di un punto percentuale (dal 32% al 33%), a causa dell’espansione della quota di imprese in forte crisi. Contemporaneamente però, il secondo dato considera le imprese con una variazione positiva della produzione: queste sono salite dal 43% al 48%, anche se subiscono una lieve flessione di un punto percentuale le imprese con una crescita della produzione più robusta, superiore cioè al 5%. Nel terzo trimestre 2015, spicca il recupero degli ordini esteri, che spuntano una variazione del 4,5% nel dato congiunturale  e di oltre il 12% in quello tendenziale mentre rimane ferma al 25,2% la quota del fatturato estero sul totale. Deludono invece le commesse interne, che fanno registrare una contrazione del 2,25% accentuando, tra giugno e settembre, una dinamica tendenziale negativa che dura ormai da diversi trimestri, salvo una breve interruzione nei primi tre mesi dell’anno. L’andamento provinciale degli altri indicatori congiunturali oggetto di analisi, mostra che nel terzo trimestre del 2015 il tasso di utilizzo degli impianti rispetto alla massima capacità produttiva si attesta a quota 56,1%, in linea con il valore dello stesso periodo dell’anno precedente e quasi 10 p.p. in più del dato riscontrato a fine giugno 2015 mentre il periodo di produzione assicurato dal portafoglio ordini si attesta a circa 33 giornate. Sul fronte delle scorte, quelle di prodotti finiti continuano ad essere giudicate scarse, con un saldo negativo dell’8,62% tra giudizi di eccedenza e scarsità, il che rappresenta un buon segnale per la produzione futura. Si conferma negativo anche il saldo sui giudizi sulle materie prime (saldo -5%). Sul fronte del mercato del lavoro, la dinamica dei flussi di entrata e di uscita rilevati nel terzo trimestre 2015 per la provincia di Pavia genera un saldo positivo dello 0,32%, prossimo alla zero ma in aumento rispetto ai primi sei mesi dell’anno. Si osserva tuttavia un incremento della percentuale di imprese che tra luglio e settembre 2015 hanno fatto ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni (dal 13,24% al 14,75%), cui si accompagna un aumento della quota sul monte ore, che sale al 3,08%. L’artigianato Anche per il comparto artigiano della provincia di Pavia si osservano nel terzo trimestre 2015 piccoli cenni di ripresa: se sul versante congiunturale la dinamica della produzione conferma i valori del trimestre precedente (+0,56%), nel dato tendenziale si assiste ad un cambio di rotta, spuntando una variazione positiva dello 0,62% dopo due trimestri consecutivi passati in territorio negativo. Anche l’indice della produzione, pur restando sui livelli minimi nella serie storica degli ultimi dieci anni, sale di qualche decimo di punto percentuale, attestandosi a quota 69,63 (dato destagionalizzato, base anno 2005=100). Nel confronto con le altre province lombarde, Pavia si colloca, per variazione tendenziale della produzione, poco al di sotto della media regionale (0,91%), trainata dalle buone performance delle province di Milano e Lodi (+2,65% e +2,77%) Il lieve miglioramento della situazione congiunturale del comparto artigiano pavese si osserva anche dall’evoluzione dei principali indicatori, tra i quali il portafogli ordini, che tanto nel dato tendenziale che in quello congiunturale mostra andamenti positivi dopo la fase recessiva attraversata nei mesi precedenti. Aspettative Le aspettative degli imprenditori industriali pavesi sulla produzione sono improntate al miglioramento: il saldo tra previsioni di aumento e diminuzione vede infatti il sopravvento degli ottimisti e si attesta all’ 8,3%. Anche sul fronte della domanda le aspettative sono in miglioramento sia per il mercato estero (+8,9%), in rafforzamento rispetto al trimestre precedente, che per la domanda interna (+5,1%), che invece nel trimestre precedente aveva visto il sopravvento dei pessimisti con un saldo negativo di oltre il 12%. Ancora negative invece le aspettative sull’occupazione, con un saldo del -1,7%. (mpa)

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