PAVIA."Libera tempo a Pavia" ha dato un buon risultato. Comune e Provincia intendono proseguirlo.

PAVIA. Terminata l'esperienza del maggiordomo di via, Comune e Provincia di Pavia tirano le somme. Il progetto “Libera tempo a Pavia” ovvero la sperimentazione di un “facilitatore aziendale” che aiutasse i dipendenti della Pubblica Amministrazione a conciliare i tempi lavorativi con quelli da dedicare alla famiglia, ha preso avvio la scorsa primavera e si è conclusa con successo nel mese di ottobre.  Il modello di welfare interaziendale integrato è stato reso possibile dalla presenza della figura del “maggiordomo di via” Alessandra Varini, presente una volta a settimana per sei mesi presso l'ente provinciale, 34 dipendenti della pubblica amministrazione e 16 negozi di corso Garibaldi. Richiestissimi, in particolare, il ritiro di referti medici e prenotazioni sanitarie, nonché di documenti presso gli enti locali, pagamento bollettini postali e comunicazioni con ufficio traffico del Comune di Pavia.  "Auspichiamo di poter portare avanti questa iniziativa nel mese di novembre - ha commentato la vicepresidente della Provincia di Pavia Milena D'Imperio -. Nelle imprese private questo tipo di iniziative è apprezzato e richiesto: l'idea che qualcuno possa supplire a tutte le attività che difficilmente riescono a essere svolte viene richiesto dalle aziende a gran voce. Può sembrare un'iniziativa banale, ma la vita di chi usufruisce del servizio cambia radicalmente. Dalla pubblica amministrazione l'iniziativa è invece stata approcciata con minore entusiasmo di quanto mi aspettassi". "La produttività del sistema pubblico e privato si basa sul benessere dei dipendenti"  ha riassunto l'assessore alle Pari Opportunità Laura Canale.  Il progetto "Libera Tempo a Pavia" è nato da un’alleanza locale tra Provincia, Consigliere di Parità provinciale Nadia Zambellini, Comune di Pavia, CNA Pavia e Cesvip Lombardia destinata a promuovere innovative azioni family friendly nella Pubblica Amministrazione, sostenere le imprese attraverso interventi di welfare interaziendale e divulgare servizi legati alla conciliazione famiglia-lavoro. di Serena Baronchelli