23 APRILE 2013 – La partita con il Brescia – dopo l’opaca prova contro il Cittadella – era diventata il classico incontro da “dentro o fuori”. Serviva una pronta reazione e reazione è stata. Nella “bolgia” del Bentegodi – oltre sedicimila i presenti – i gialloblù hanno disputato una delle migliori gare della stagione. Un vero e proprio concentrato di rabbia, cuore, orgoglio, determinazione, aggressività e soprattutto tanta qualità. Contro un Brescia ben organizzato e mai domo, Maietta & C. hanno conquistato i tre punti al termine di una pazza e spettacolare rimonta. La squadra di Calori andata in vantaggio per ben due volte con “l’Airone” Caracciolo – evidente in entrambe le occasioni la complicità della difesa scaligera – si è vista raggiungere prima da Jorginho e poi da Gomez – tornato finalmente al gol – e infine superare da una entusiasmante doppietta di Cacia, entrato in campo negli ultimi 25 minuti al posto del solito “immenso” Nicola Ferrari.
Questa volta Mandorlini ha “scompigliato” le carte tornando al “suo” 4-3-3 ma soprattutto schierando una squadra molto più fisica con Cacciatore nei tre di centrocampo e Ferrari terminale offensivo al posto di Cacia, accomodatosi inaspettatamente in panchina. Il tecnico gialloblù, perso Hallfreddsson dopo pochi minuti per un problema muscolare – l’ennesimo di questa stagione – è stato poi bravo nella “rilettura” del match indovinando la mossa vincente con l’arretramento di Cacciatore davanti alla difesa e con lo spostamento di Jorginho nella posizione di interno destro. Il primo ha disputato forse la sua miglior gara in maglia giallobù mentre il talentuoso brasiliano – con le spalle ben coperte – ha giocato e recuperato un’infinità di palloni – oltre naturalmente al gol del primo pareggio – risultando alla fine uno dei migliori in campo. Bella squadra il Brescia, ben organizzata e ben disposta in campo da Calori , che con il suo 4-3-1-2, almeno per un tempo, ha creato più di qualche grattacapo ai gialloblù. Forse l’errore più grande delle rondinelle è stato quello di pensare che il copione, come spesso accade, fosse già scritto.
Ma non avevano fatto i conti con i ragazzi di Mandorlini che nella seconda frazione di gara – spinti anche a bordo campo da un “tarantolato” Sean Sogliano, improvvisatosi mister al posto degli espulsi Mandorlini e Bordin – hanno “gettato il cuore oltre l’ostacolo” dimostrando di volere fortissimamente questa vittoria. Una cosa è certa – al di là degli episodi che da sempre indirizzano nell’una o nell’altra direzione le partite – non recuperi due volte e vai poi in doppio vantaggio se dentro di te non hai una forza speciale. Ed è proprio questa forza speciale che ci fa ben sperare per le prossime 4 finali. Oddio, non abbiamo ancora fatto nulla – il Livorno è distante ancora un punto – tuttavia le premesse per far bene ci sono. Può succedere veramente di tutto. Ci sarà da soffrire fino al fine ma i veronesi – “tutti matti” come dice un famoso proverbio – abituati a soffrire lo sono da sempre…Enrico Brigi