La settimana di Steam ma non solo tra hardware, MMO e giochi indie
Come sempre, quando Valve si muove e decide di annunciare qualcosa di grosso tutti i riflettori vengono automaticamente puntati nella sua direzione. Quella che si sta concludendo è stata senza alcun dubbio la settimana di Steam, che a dieci anni dal lancio sembra pronto ad inaugurare sistemi operativi e macchine dedicate, un salto qualitativo tanto rischioso quanto potenzialmente rivoluzionario. Ancora è presto per poter capire quale sarà la parabola di questa interessantissima iniziativa, però se volete farvi un'idea di come potrebbero andare le cose e quale scenario Valve vorrebbe disegnare nel vostro salotto, vi consigliamo il lunghissimo speciale che The Verge ha scritto a riguardo. A proposito dell'adozione di Linux come sistema operativo, invece, si è pronunciata ArsTechnica con un breve ma ugualmente ficcante ragionamento. Infine il sito della BBC ha tracciato un profilo della società americana ed in particolare del suo atipico sistema di management, che si avvale di una linea di comando orizzontale priva di figure decisionali predominanti. Non ha avuto lo stesso richiamo di Steam OS e Steam Box, ma anche l'annuncio di AMD Mantle, API di basso livello che dovrebbero facilitare l'ottimizzazione dello sviluppo sull'hardware grafico, potrebbe segnare un importante passo in avanti per il PC gaming. Se siete interessati alla questione, qui ne trovate una valida panoramica. Per concludere, volendo riflettere per un attimo anche sui possibili aspetti negativi di una forza accentratrice come Steam, sempre più sinonimo di gioco su PC nel bene e nel male, fate un salto sul blog ufficiale dello sviluppatore di Race The Sun, titolo indipendente che ha deciso di non sbarcare sulla piattaforma Valve incontrando numerosi problemi.
di Umberto Moioli
COMPONENTECARATTERISTICHEPREZZO
ProcessoreAMD FX-6350 € 120.00
Scheda MadreASUS M5A99X EVO R2.0 AM3+ € 85.00
Scheda Video AMD Radeon HD 7870 € 160.00
RAM CORSAIR XMS3 8Gb (2x4Gb) ddr3 1600 MHz € 50.00
Alimentatore CORSAIR cx500 v2 500 Watt € 60.00
Hard DiskHard Disk Seagate - Barracuda 500 GB SATA-II 3.5LP 12.4MS 7200RP € 45.00
Lettore-Masterizzatore Ottico Masterizzatore Samsung SH-S223Q € 20.00
CaseCooler Master Elite 360 € 40.00
CONFIGURAZIONE COMPUTER ENTRY LEVEL € 580.00
Tra i progetti più interessanti che hanno da poco tagliato il traguardo ci sono The Fall e Hyper Light Drifter, dei quali trovate una descrizione dettagliata qui sotto. Perciò ci limitiamo a citare due giochi a scorrimento orizzontale, l'avventuroso Hot Tin Roof: The Cat That Wore a Fedora e il concitato Mighty No. 9, creato da sviluppatori veterani di Mega Man. Due successi di cui siamo certi sentiremo parlare molto presto.
The Fall è uno dei successi recenti di Kickstarter. Il suo è un mix di generi che punta a integrare con pari dignità dinamiche delle avventure punta e clicca, dei platform e degli sparatutto a scorrimento. L'idea di base è intrigante: anziché scandagliare lo schermo con il cursore in cerca di oggetti con i quali interagire, è sufficiente illuminarli con il fascio di luce della pila elettrica. Una scelta stilistica che mantiene l'esperienza di gioco fluida, in vista soprattutto delle sequenze di azione che, nel caso dei combattimenti, si risolvono in sparatorie tattiche dentro e fuori dalle coperture disponibili. Qualcosa nell'atmosfera e nell'approccio di The Fall ricorda da vicino Another World, e perfino la storia sembra all'altezza dei grandi giochi del passato ai quali questo titolo si ispira. Il protagonista è ARID, un'intelligenza artificiale contenuta nella tuta spaziale, che si attiva quando l'essere umano all'interno è incosciente. ARID dovrà quindi recuperare le sue funzioni e salvare l'ospite della tutta, svelando tramite le proprie azioni una storia più ampia e complessa. Per essere un gioco sviluppato da una sola persona The Fall è molto ambizioso, ma Over The Moon, questo il nome scelto dallo sviluppatore per la sua casa di produzione, ha fatto bene i conti, e sembra in grado di portare a termine il progetto per tempo e senza commettere errori catastrofici. Staremo a vedere e, come sempre, non appena avremo notizie aggiornate ve lo faremo sapere.
Parliamo di zombie. E non, come i maliziosi tra voi potrebbero pensare, per pubblicizzare Geekerz, la strepitosa web serie prodotta da Multiplayer. No, non siamo così schiavi del marketing (adesso puoi mettere via quel coltello, Pierapolo). È solo che Contagion ci ha conquistati con il suo concept semplice ma fertile: uno sparatutto cooperativo in prima persona con fino a otto giocatori che collaborano per uscire vivi dalla classica apocalisse zombie. Con in più la possibilità di interpretare un morto vivente, scelta che apre a uno stile di gioco alternativo e brillante. Nei panni di un cadavere affamato potremo infatti cedere il controllo del nostro corpo all'intelligenza artificiale, che lo guiderà insieme al resto dell'orda, così che i giocatori umani non capiscano quale tre le creature che gli assalgono è controllata da noi. In questo modo potremo aspettare il momento migliore per tornare ai comandi del nostro cadavere e mordere il malcapitato. Ovviamente mentre il nostro zombie lo controlla il computer siamo esposti al fuoco casuale del nemico: un sistema da verificare ma che sulla carta sembra molto equilibrato. Contagion è basato su una versione avanzata del Source Engine di Valve ed è già in fase beta chiusa. Se la raccolta fondi dovesse andare a buon fine, potremmo trovarci davanti all'erede di Left 4 Dead. Al momento siamo oltre la metà della cifra richiesta e mancano ancora due settimane, perciò è ragionevole pensare che ne sentirete parlare di nuovo. Nel frattempo sbarrate le finestre e rimanete in attesa con l'orecchio incollato alla radio più vicina.
Terminus nasce dalla passione del suo sviluppatore, Ryan Czech, per gli strategici che contemplano la costruzione e gestione di grandi agglomerati urbani. Questo genere di progetti di solito parte da un presupposto corretto: un game designer ha giocato innumerevoli titoli del suo genere preferito e si chiede come potrebbe mettere insieme il meglio di quei giochi per realizzare il titolo definitivo, o quasi. Se piace a lui insomma, dovrebbe piacere anche a tanti altri appassionati. Terminus punta a fornire un'esperienza accessibile ma complessa nella quale ogni partita è diversa. Il giocatore sceglie su quale pianeta stabilire la sua colonia e comincia a costruire, sapendo che lo scenario non sarà mai uguale a quello della partita precedente, e che con molta probabilità finirà per perdere tutti i suoi coloni e incappare nel game over. Il succo del gioco è quindi la costruzione e la gestione di edifici, con un occhio sempre attento alle condizioni di vita delle persone che li abitano. Czech vuole che ogni scelta abbia chiare conseguenze e che per un beneficio acquisito ci sia sempre un costo da pagare, talvolta in vite umane. Disastri di vario genere, crisi alimentari, errori di calcolo negli investimenti tecnologici sono sempre dietro l'angolo in Terminus. Il giocatore deve fare progetti pensando al peggio, con la consapevolezza che qualcosa andrà storto di sicuro. Non ci sono quindi piani di avanzamento ottimali che una volta scoperti garantiscono la prosperità perpetua della colonia. O almeno questo è ciò che ha in mente lo sviluppatore di Terminus. Se potrà o meno realizzarlo dipende però dai finanziatori, che mentre scriviamo sembrano aver accolto favorevolmente il progetto. Nel caso siate degli appassionati del genere che ispira Terminus, questa potrebbe essere perciò un'occasione per spendere bene qualche risparmio.
Hyper Light Drifter ha riscosso un consenso strepitoso. Il suo sviluppatore, Heart Machine, era partito con una richiesta modesta, 27.000 dollari, e ora, mentre scriviamo, ha già superato i 300.000, con diciassette giorni di campagna ancora disponibili. Merito forse delle fonti d'ispirazione citate, come Diablo e Secret of Mana, oppure, più probabile, del meraviglioso trattamento artistico riservato a questo promettente gioco di ruolo d'azione in 2D. Pixel art di altissimo livello e un sistema di gioco moderno, veloce e brutale sono i pilastri di Hyper Light Drifter. Da vedere questo gioco è una gioia per gli occhi, e in questo senso le immagini del video sono molto eloquenti. Heart Machine ha creato un universo vasto, che alterna scenari cupi e freddi a meraviglie magiche e tecnologiche degne di Hayao Miyazaki. La storia è toccante, perché il nostro cacciatore di reliquie soffre di un male oscuro, pertanto l'avventura ha come fine ultimo la ricerca di una cura. Ma c'è di mezzo anche un passato misterioso e dolente, e forse nel viaggio di questo eroe malinconico ci sarà posto anche per rivelazioni più grandi che abbracciano il suo mondo. I combattimenti sono veloci e sanguinosi, per lo più basati sull'uso della spada, ma richiedono anche una grossa dose di tattica. Usare al meglio l'arma primaria e secondaria e le abilità del drone che ci accompagna è fondamentale per uscire vivi dalle fasi più avanzate del gioco. E poi ci sono i passaggi segreti, i tesori, gli incontri lungo la via, in un mondo dove ogni pixel respira. Tutte promesse che Heart Machine ha dimostrato fino ad ora di essere in grado di mantenere. E i fan lo hanno premiato. Non ci resta che attendere la metà del 2014 e incrociare le dita per il successo di questo ispiratissimo videogioco.
di Andrea Rubbini
Guild Wars 2
Tequatl Rising, l'ultimo aggiornamento pubblicato da ArenaNet, è servito agli sviluppatori per riprendere fiato e proporre ai giocatori i tanto attesi re-design di alcuni world boss tra cui, appunto, il drago Tequatl. Dalla prossima settimana, però, si torna a sviluppare Tyria e la sua storia con un nuovo aggiornamento un po' meno corposo in termini di contenuti rispetto alle ultime patch gonfie di nuove feature: questa volta, infatti, il palcoscenico è rubato tutto da un nuovo percorso nel vecchio dungeon Twilight Arbor, in cui a quanto pare si è nascosta la sylvari Scarlet Briar insieme ai pirati Aetherlblade. Sarà proprio Caithe, l'eroina della gilda Destiny's Edge, a chiedere l'aiuto dei giocatori di alto livello: le ricompense introdotte dalla patch Twilight Assault includono una serie di nuove armi esotiche simili a quelle Nightmare e i soliti achievement e mini di contorno. Inoltre, nel dungeon si potranno raccogliere dei forzieri, ma per aprirli sarà prima necessario racimolare i pezzi delle chiavi nelle regioni di Maguma. Come dicevamo, una quantità di contenuti più modesta del solito, ma comunque pane per i denti dei fan di Guild Wars 2. E per chi ancora non è un fan, ArenaNet ha indetto un periodo di prova gratuita: dal 27 settembre al 3 ottobre basterà creare un account e scaricare il client per giocare immediatamente e magari acquistare in digital l'edizione Heroic del titolo, scontata fino al 6 ottobre.
A Realm Reborn: Final Fantasy XIV
Sempre restando in tema di patch, val la pena soffermarsi sulle notizie relative al reboot del MMORPG Square Enix, il quale sta raccogliendo consensi a destra e a manca (anche noi pubblicheremo la nostra opinione tra qualche giorno). Naoki Yoshida ha approfittato del Tokyo Game Show appena conclusosi per presentare ufficialmente il famigerato evento FATE con Lightning: il crossover pensato per pubblicizzare l'imminente uscita nipponica di Lightning Returns: Final Fantasy XIII sarà giocabile dal 14 novembre e trasporterà in quel di Eorzea la tenace eroina e alcuni dei suoi nemici più caratteristici. Partecipando a queste FATE i giocatori potranno mettere le mani su delle armi ispirate a Final Fantasy XIII e su dei costumi da Lightning per le femminucce e da Snow Villiers per i maschietti. E non è finita qui: durante una lunga presentazione, Yoshida ha mostrato le prime immagini dei contenuti in arrivo con la patch 2.1 di A Realm Reborn, la cui pubblicazione è prevista entro la fine dell'anno. La prima parte della Crystal Tower, innanzitutto: un dungeon per 24 giocatori, più facile dell'attuale Coil of Bahamut. Poi, Wolves' Den: un'arena PvP in cui squadre di giocatori composte casualmente oppure no si sfideranno a singolar tenzone in tre fasce di livelli dal 30 in poi. Torna anche il Good King Moogle, una "trial" già vista nella prima versione del client. Arrivano anche le missioni giornaliere e le modalità difficili per due dungeon. Infine, l'Housing: questa è la feature più interessante e attesa che trasformerà Final Fantasy XIV in una specie di Animal Crossing. I giocatori e le Free Company potranno infatti acquistare un lotto di terra (tre le dimensioni disponibili) e personalizzare la loro casa, scegliendo tra più di trecento elementi d'arredamento. Per i fan della fantasia finale online, insomma, si prevede un inverno coi fiocchi, e Yoshida è stato ben felice di annunciare che il gioco ha superato già il milione di collegamenti.
Wildstar
Non ne parliamo spesso, ma lo stiamo tenendo d'occhio, fidatevi, soprattutto ora che i ragazzi di Carbine Studios cominciano a sbottonarsi sempre di più sui contenuti e le meccaniche del loro "imminente" MMORPG. L'ultimo Dev Speak, poi, è a dir poco illuminante se volete capire meglio il sistema di combattimento di WildStar e il modo peculiare in cui funzionano le abilità. Ce n'è per tutti i gusti, per gli amanti del tab-targeting e per quelli che se ne sono stufati, ma in generale gli sviluppatori promettono che l'apprendimento sarà graduale e che i giocatori cominceranno a imparare abilità semplicissime per poi passare pian piano a quelle sempre più intricate e complesse, che per esempio prevedono abilità "a cariche" da utilizzare al momento opportuno. In questi giorni, si è parlato anche delle missioni "shiphand", che si uniranno ai dungeon come principale attività per gruppi di giocatori. Sono essenzialmente delle "quest" sequenziali che scalano a seconda del numero dei partecipanti, fino a cinque, e che possono essere ripetute a volontà. "Sono l'attività ideale da intraprendere se si cerca qualcosa di più difficile di una missione da affrontare con gli amici", spiegano i ragazzi di Carbine. "Non sono difficili come i dungeon e ci vorranno dai 15 ai 45 minuti per completarle".
di Christian La Via Colli
Quella appena passata è stata una settimana di uscite abbondanti e di ottimo livello per la scena indipendente mondiale, al punto che fare una selezione è stato quanto mai difficile. Ma ce l'abbiamo brillantemente fatta, aiutati dal settimo senso e dal nostro spirito guida, una statuetta a forma di Rubbini avvolta con assorbenti legati con il filo interdentale (è una statuetta o è il Rubbini in carne ed ossa? Ha appena bestemmiato in bolognese... il dubbio viene ndRedattoreallultimogoccio). Quindi ciando alle bance e alle schifezze rituali legate al Rubbini (dai che ti liberiamo... a fine articolo ndRedattorepienodibuoneintenzioni) e parliamo del primo gioco di questa settimana: The Inner World.
Presto potrete leggerne la recensione completa sulle pagine virtuali di Multiplayer.it. Intanto vogliamo segnalarvi la disponibilità commerciale di questa simpatica avventura punta e clicca con grafica disegnata a mano e una trama divertente e appassionante, che parla del novizio Robert e della sua vita alla corte di Asposia, terra sconfinata e apparentemente espandibile all'infinito, travolta da un insolito destino che lo condurrà, guardate un po', a dover salvare il mondo a colpi di cervellotici puzzle da risolvere e dialoghi esilaranti. Dategli uno sguardo perché ne vale decisamente la pena.
Veniamo ora a qualcosa di più canonico e parliamo di Legends of Aethereus, titolo arrivato su Steam dopo essere stato selezionato tramite Greenlight. Sulla carta si tratta di un semplice action in terza persona online con elementi da gioco di ruolo, ma giocandolo ci si accorge velocemente che è molto più profondo e articolato di quello che sembra, grazie al sistema di combattimento basato sulla fisica che rende gli scontri diversi da quelli di titoli simili. Legends of Aethereus offre una modalità cooperativa per un massimo di quattro giocatori e varie modalità PvP. Le quest sono generate proceduralmente e garantiscono una buona varietà sulla lunga distanza (che poi, se abbiamo capito bene, è ciò che Capcom sta provando a fare con Deep Down). Insomma, gli elementi d'interesse ci sono, ma tocca anche a voi farvi incuriosire.
Cambiamo completamente genere e giochiamoci Damned, di cui è uscita la versione alpha su Steam, resa disponibile tramite Early Access. I ragazzi di 9Heads hanno avuto la bella idea di legare horror e multiplayer creando un miscuglio potenzialmente esplosivo. In ogni partita un gruppo di giocatori interpreta dei sopravvissuti, mentre un singolo giocatore veste i panni del mostro che deve eliminarli. Le mappe sono generate proceduralmente, quindi sono sempre diverse e non permettono ai sopravvissuti di anticiparne la conformazione. Sulla carta sembra un progetto complicato da far funzionare, ma nella pratica il risultato è più che soddisfacente, anche se alcuni aspetti andrebbero raffinati. Comunque vi consigliamo di acquistarlo, o quantomeno di tenerlo d'occhio per quando sarà disponibile la versione definitiva.
Underrail, invece, è un altro titolo acquistabile tramite Early Access, ma di tutt'altro genere. Si tratta di un gioco di ruolo isometrico vecchio stile, con combattimenti a turni e gameplay incentrato sull'esplorazione pura. L'ambientazione ricorda parecchio quella della serie Metro, con l'umanità costretta a vivere sottoterra in stazioni-stati e impossibilitata a muoversi se non tramite dei pericolosissimi tunnel sotterranei. Nei panni di uno degli abitanti del sottosuolo, il giocatore deve sopravvivere in questo ambiente ostile entrando di peso nel conflitto tra le varie fazioni che si sono formate con il passare degli anni. Oltre che su Steam, Underrail è acquistabile anche su Gamersgate e Desura. Buttateci un occhio, soprattutto se vi è piaciuto Shadowrun Returns.
E ora qualcosa di completamente diverso. Angry Video Game Nerd Adventures è un titolo basato sulle avventure dell'Angry Video Game Nerd, al secolo James Duncan Rolfe, diventato famoso per la sua serie di video in cui spara a zero su vecchi videogiochi rei di essere non proprio bellissimi, eufemisticamente parlando. Con la fama è cresciuta l'ambizione che lo ha portato a diventare protagonista di un platform con grafica stile 8-bit in cui abbondano citazioni dei suoi video e dei suoi titoli preferiti. Angry Video Game Nerd Adventures è uno di quei prodotti che si gusta meglio conoscendo tutte le vicissitudini che lo hanno fatto nascere, ossia se si conosce la videografia del suo protagonista. Ma anche chi non le conoscesse potrebbe farci un pensierino su, soprattutto se fosse alla ricerca di un buon platform vecchio stile pieno di situazioni spassose, anche se un po' volgarotte.
Altro salto mortale e parliamo di Day One: Garry's Incident di Wild Games Studio. Sviluppato con Unreal Engine 3.0, ha la scorza di uno sparatutto in prima persona, ma la sostanza di un survival alla Robinson's Requiem. Nei panni di un certo Garry Friedman, pilota alcolizzato che per soldi accetterebbe anche di portare aureole all'inferno, bisogna sopravvivere ai pericoli di cui è ricolma la giungla amazzonica, in cui il malcapitato è finito proprio inseguendo il miraggio di incassare una forte somma grazie a un lavoro al limite del possibile. Anche se Day One: Garry's Incident non è esente da difetti e problemi, alcuni molto grossi, la quantità di cose che si possono fare e la varietà delle situazioni lo rendono interessante per un potenziale acquisto.
Capita a volte di imbattersi in progetti interessanti, anche se ancora nelle prima fasi di sviluppo. Prendiamo il caso di Off Grid, gioco stealth in terza persona che si nutre delle paranoie contemporanee infilandole in un universo orwelliano tratteggiato in modo fortemente ironico. Lo scopo del giocatore sarà di creare una resistenza alla cultura dominante, foraggiando e aiutando liberi pensatori e virtuosi di tutte le arti per formare una rete che possa liberarli dalla schedatura del governo, in modo tale da renderli nuovamente anonimi ridandogli il libero arbitrio perduto. L'anno di rilascio previsto è il 2014 e non vi neghiamo che il video e i pochi elementi della trama conosciuti ci abbiano intrigato moltissimo. Speriamo che mantenga tutte le promesse.
Paperthin è un platform game dall'incredibile fascino. I suoi punti di forza sono i livelli generati proceduralmente, ormai una vera e propria moda nella scena indipendente, dopo il successo di titoli come Spelunky o il più recente Rogue Legacy, e lo stile grafico essenziale ma accantivante, oltre al gameplay veloce e profondo, nonostante la semplicità di fondo. Per ora è acquistabile soltanto sul sito ufficiale. Costando appena cinque dollari vi consigliamo di dargli una possibilità.
Chiudiamo la nostra carrellata con un titolo particolarissimo, 9.03m, che lasciamo descrivere al suo stesso autore, Karl Inglott (la traduzione è nostra): "L'obiettivo del progetto è di coinvolgere emotivamente i videogiocatori attraverso il medium videoludico. Il progetto è basato sullo tsunami che ha colpito il Giappone nel 2011 ed è stato creato come un modo per ricordare le vittime nella loro individualità, senza ridurle a meri numeri come solitamente avviene negli articoli di cronaca. Il tentativo è di far provare al giocatore emozioni come il rimorso e la tristezza." Si tratta di un'opera molto breve, che si completa in circa quindici minuti, ma emotivamente e stilisticamente potente. Costando appena 1,99€, dei quali il 40% dei profitti dell'autore andranno in beneficenza alle vittime dello tsunami, vale la pena provarlo e supportarlo.
di Simone Tagliaferri
William Henry Gates III e la maledizione del ctrl+alt+canc
Bill Gates è tornato a parlare, in occasione della campagna di "reclutamento" della Harward University, della sua Microsoft, di cui è presidente onorario ma non più amministratore, in un frangente decisamente delicato, con la compagnia decisa a riguadagnare strada sul fronte mobile, impegnata a convincere l'utenza della bontà di Windows 8 e protesa contro Sony nell'ambito delle tecnologie da salotto. Tutto questo mentre il consiglio d'amministrazione sta scegliendo il nuovo presidente ed è sballottato da ampie manovre di rinnovo della dirigenza. Prevedibilmente, dovendo parlare della propria esperienza diretta, l'ex superman dell'informatica, attuale superman dell'investimento azionario, non ha parlato del futuro ma del passato, di quando era a capo di Microsoft, ma ha comunque toccato una questione molto delicata. Parliamo dell'ambito mobile e di come Microsoft, secondo Gates, non sia stata in grado di sollecitare i tasti giusti rimanendo tagliata fuori. Secondo Gates è sbagliato pensare che Microsoft fosse completamente fuori dalla questione ma è chiaro che ci siano stati errori e problemi di priorità. Oggi, la compagnia si è decisamente rimessa in carreggiata, almeno in termini di qualità e offerta, anche se recupero è visibile solo nel campo degli smartphone mentre dal punto di vista dei tablet la presenza di prodotti Microsoft è ancora ai minimi termini. Per fortuna con la nuova linea Surface 2 è stato finalmente introdotto anche un modello economico e il prezzo è indubbiamente un elemento chiave per avere visibilità nel mondo mobile. Ma non è detto che basti questo per ribaltare una situazione non certo rosea. Consapevole di ciò, Microsoft sta affilando le armi dal punto di vista del cloud che la vede avvantaggiata in quanto a potenzialità dello streaming che, pur non potendo sostituire la potenza computazionale dei dispositivi, può aiutarli. Gates non ha parlato di nulla di tutto ciò, ormai concentrato sulla sua figura di investitore e filantropo capace di guadagnare miliardi e di donare miliardi alla sua stessa fondazione. Ma l'intervento ha incluso anche un aneddoto di stampo informatico che riguarda tre tasti molto particolari. Gli utenti di vecchia data del PC si saranno sicuramente imbattuti nella combinazione ctrl+alt+canc, mantra di tecnici, perno di battute e incubo per chi ha avuto la sfortuna di dover affrontare i sistemi operativi Microsoft meno stabili. ("Io posso aver inventato ctrl+alt+canc, ma è Bill che l'ha resa famosa" D. Bradley) Inventata da David Bradley, ingegnere IBM, alla fine degli anni 70, la celebre chiave multipla è stata codificata in cinque minuti ed è ancora diffusa in diversi sistemi operativi, tra cui quelli Microsoft, per accedere a una finestra di controllo che consente di forzare la chiusura delle applicazioni, cambiare utente o riavviare il PC. Ma perchè, si sono chieste parecchie persone per lungo tempo, vincolare una cosa così utile, per oltre tre decadi, a tre tasti invece di creare da subito una funzione con un tasto dedicato? A quanto pare, almeno secondo le parole di Bill Gates, la lunga vita della combinazione ctrl+alt+canc è responsabilità del designer di IBM che non ha voluto creare un tasto apposito sulla tastiera che stava realizzando.
Steam e AMD fanno tremare il mondo
Anche se le vendite stentano a ripartire, è stata una settimana di fuoco per il PC, tra l'annuncio delle nuove API targate AMD e la tripla rivelazione di Valve che ha messo in campo il suo arsenale fatto di SteamOS, Steam-Box e Steam controller. Partiamo dalle nuove librerie AMD, chiamate Mantle, che includono nuove tecniche di rendering e promettono di garantire l'accesso a basso livello a tutte le GPU AMD della famiglia Graphic Core Next e, secondo quanto affermato da AMD, funzionano anche con le più recenti GPU Nvidia. In sostanza, si tratta di una mossa che dovrebbe garantire maggiori possibilità di ottimizzazione su PC ma nonostante si respiri un'aria decisamente frizzante è davvero troppo presto per darsi a facili entusiasmi. L'ottimizzazione su PC non è infatti impossibile da ottenere con le DirecX, benchè le librerie Microsoft non consentano di operare a basso livello, e spesso la sua mancanza è dovuta alla mancata volontà da parte di publisher e sviluppatori di spendere risorse per raffinare il codice della versione PC di un gioco destinato a vendere di più su console. Ma dobbiamo anche ricordare che le nuove console equipaggiano chipset AMD e sono strutturate in modo molto simile ai PC. Questo, come sottolinea la compagnia di Sunnyvale, garantisce una somiglianza nel codice che dovrebbe portare benefici anche per quanto riguarda l'ottimizzazione ora resa possibile grazie alle nuove librerie. Ed è qui che entra in campo Steam-Box che può improvvisamente contare su librerie ottimizzate e aperte a tutti svincolandosi dalle DirectX, e dai propositi di controllo di Microsoft che risultano sgraditi a Gabe Newell, in qualsiasi ambiente. Ma, proprio per questo, John Carmack, capoccia di id Software e dirigente di Oculus VR, teme che Microsoft e Sony possano essere ostili alle API Mantle. Nel caso di Microsoft il perchè è ovvio, visto che il gaming su PC, legato alle DirectX, rappresenta una spinta non da poco per Windows. Ma nel caso di un'estrema diffusione di Steam come strumento di gioco da salotto anche Sony avrebbe di che temere. Immaginate, infatti, una macchina che può essere aggiornata, compatibile con migliaia di periferiche, aperta, dal costo di una console ma dalla resa superiore e dotata, come Xbox e PlayStation, di un'infrastruttura mediatica che include film e servizi musicali. E Valve ha dalla sua anche un catalogo enorme, che include titoli già tecnicamente impressionanti, e un'infrastruttura compatibile con quattro piattaforme, includendo il futuro SteamOS. Certo, la concorrenza è forte e non starà con le mani in mano. Inoltre AMD ha tutto da guadagnare dalla vendita delle console visto che fornisce i chipset per PS4 e Xbox One. Inoltre, non è detto che tutti i pezzi si incastrino anche se la concomitanza tra tra gli annunci di AMD e Valve fa inevitabilmente sospettare una possibile concertazione. Ma anche la sola possibilità che il buon vecchio PC di casa possa improvvisamente moltiplicare la propria potenza in alcuni videogiochi è decisamente allettante. E il potenziale effettivo delle API AMD lo vedremo presto con i nostri occhi, con l'imminente Battlefield 4 che è il primo titolo a sfruttare le librerie Mantle ed è decisamente valido come banco di prova vista l'imponenza sia nel campo della mera grafica sia in quello del calcolo della fisica.
di Mattia Armani