Un lungo documentario su Minecraft per divertirsi nel weekend
Mentre nel weekend vi divertite a costruire una scheda video fatta di LEGO, che potrebbe rappresentare un bellissimo regalo di Natale per un amico geek, vi consigliamo di considerare una visione davvero molto interessante: la versione completa di The Story of Mojang impegna quasi due ore di immagini per ripercorrere la genesi, lo sviluppo e i successi di Minecraft, tratteggiando una delle storie più affascinanti che l'universo videoludico ha espresso in questi ultimi anni. 2PlayerProduction ha fatto un lavoro eccellente e poterlo consultare gratuitamente su YouTube è un valore aggiunto non da poco. A proposito di analisi, questo lungo articolo di Funambulism, originariamente pubblicato nel 2010 su PC Gamer, prende un gioco, Democracy 2, e cerca di utilizzarlo per simulare risultati e conseguenze delle elezioni politiche inglesi di quello stesso anno, utilizzando nel simulatore slogan e promesse fatte per davvero durante le campagne elettorali. Infine per gli aspiranti sviluppatori di videogame, su AltDevBlog c'è un pezzo con quattro piccoli progetti che potrebbero interessare chi vuole avvicinarsi per la prima volta a questo mondo. Chi lo sa che non siano di ispirazione.

COMPONENTECARATTERISTICHEPREZZO
ProcessoreAMD FX-6350 € 125.00
Scheda MadreASUS M5A99X EVO R2.0 AM3+ € 125.00
Scheda Video AMD Radeon HD 7870 € 130.00
RAM CORSAIR XMS3 8Gb (2x4Gb) ddr3 1600 MHz € 70.00
Alimentatore CORSAIR cx500 v2 500 Watt € 55.00
Hard DiskHard Disk Seagate - Barracuda 500 GB SATA-II 3.5LP 12.4MS 7200RP € 45.00
Lettore-Masterizzatore Ottico Masterizzatore Samsung SH-S223Q € 20.00
CaseCooler Master Elite 360 € 40.00
CONFIGURAZIONE COMPUTER ENTRY LEVEL € 610.00


Ne avevamo parlato già in passato, sempre in articoli che tentavano di rimembrare quegli anni eccezionali quanto per certi versi infausti che furono i novanta, ma è bene ribadire alcuni concetti e rimarcare i danni fatti da un certo modo di concepire i videogiochi nato con l'enorme sviluppo tecnologico avvenuto in quel decennio, sviluppo che ha riguardato tutti gli ambiti del software ludico. Pensate che i supporti fisici sono passati in una botta sola dal contenere 1,44 MB (floppy disk) a contenerne 700 (CD-Rom). Era la prima volta che avveniva un salto così ampio nella storia dei supporti per la memorizzazione dei dati e fino a oggi non si è più ripetuto nulla di paragonabile. Ovviamente nacque immediatamente l'esigenza di riempire gli immensi spazi a disposizione (è la sindrome dei colonizzatori). Come fare? Calcolate che il 3D non era minimamente paragonabile a ciò che è diventato poi, e una texture particolarmente grossa poteva arrivare a pesare pochi KB. Riempire un CD di texture e asset di gioco era abbastanza utopico. Nemmeno opere immense come Daggerfall ci riuscirono. La soluzione all'annoso problema arrivò da un'altra tecnologia che si stava diffondendo in quegli anni. Finalmente i computer potevano riprodurre filmati di buona qualità! Se fate due più due capirete che non solo il mercato fu immediatamente saturato da giochi rimpinzati di filmati introduttivi e d'intermezzo, ma anche da altri che erano concepiti interamente intorno ad essi. È il caso di Dragon Lore: The Legend Begins, miscuglio tra avventura grafica e gioco di ruolo caratterizzato proprio dal massiccio sfruttamento di sequenze filmate prerenderizzate e di scenari dall'aspetto gelatinoso. Il risultato all'epoca stupì un po' tutti, perché l'impatto visivo del gioco di Cryo Interactive era effettivamente meraviglioso... peccato però che il gameplay fosse terribile, per usare un eufemismo.
Siamo di fronte a un'avventura legnosa e dalla trama ridicola, con enigmi mal congegnati e meccaniche miste che non funzionavano né se si guardava il gioco dalla prospettiva del videogiocatore di avventure, ne se si passava a guardarlo da quella del giocatore di ruolo. Come ci si poteva appassionare alle vicende dell'orfano Werner Von Wallenrod, chiamato a scoprire le sue origini per reclamare il posto che gli spetta tra gli eroi del suo regno? Ma, soprattutto, come si potevano sopportare combattimenti ridicoli e senza alcun pathos e dialoghi così blandi? Facile: in onore della grafica. Eccoci al punto: quelli che oggi accusano i videogiocatori moderni di preoccuparsi solo della grafica, dovrebbero fare mente locale su quante porcate sono state fatte passare per capolavori solo perché tecnologicamente avanzate. Mettiamola così: Dragon Lore: The Legend Begins è uno degli esempi più lampanti di prodotto esaltato per i motivi sbagliati, che in pochi anni è caduto nell'oblio (nonostante abbia anche un seguito) e che oggi non ha davvero nessuna qualità che possa spingere a giocarlo o a ricordarlo, se non la nostalgia. Una lezione di vita, insomma.
di Simone Tagliaferri

I ninja sono amici delle ombre, è noto a tutti, ma nessuno di loro le ha mai piegate al suo volere. Almeno fino a oggi. L'assassino silenzioso di Path of Shadows infatti è capace di manipolare le ombre e usarle per distrarre le guardie o risucchiarle dentro un'oscurità mortale. Per farlo si serve di un potere che scaturisce dai simboli che porta sulla schiena. Ogni volta che attiva un'ombra uno dei simboli si consuma e deve essere ricaricato al buio. La luce infatti prosciuga l'energia dei simboli e lascia questo ninja misterioso senza altro strumento di morte che non sia la sua katana, un'arma comunque più che affidabile per sgozzare ignari nemici. Perché il nostro ninja debba spargere tanto sangue non è chiaro. Nel video si parla di una dea imprigionata e di una possibilità di riscatto. D'altronde Path of Shadows è un progetto studentesco e qualche angolo grezzo è normale che l'abbia. Nonostante questo però l'aspetto del gioco promette molto bene; se volete potete farvi un'idea precisa della qualità generale giocando alla demo della versione alfa. Cercate solo di stare lontani dalla luce.
Una nuova avventura punta e clicca è in arrivo con Stranded. Il suo autore, Peter Moorhead, la descrive come un mondo che premia il giocatore curioso e che dovrebbe invogliarlo a scoprirne ogni anfratto grazie al fascino della sua ambientazione. Il video sulla pagina ufficiale è incoraggiante e a noi le avventure piacciono, perciò vi consigliamo di tenerla d'occhio.
Avete letto la bella recensione di State of Decay firmata da Salatiello? Pensate che io stia facendo bieca pubblicità alla redazione? Lasciamo perdere. Il punto è che gli zombie non finiscono mai. E infatti ne troviamo un bel po' in New Super Resident Raver, un bel browser game gratuito pieno di pixel e persone da evacuare prima che se li mangino i morti viventi. Riuscirete a liberare l'intero edificio? Colpi illimitati e boss di fine livello compresi nel prezzo, pari a zero euro.
Interference è impegnato in una campagna su IndieGoGo per raccogliere venticinquemila euro. Il gioco sembra interessante: un mix tra azione, puzzle e narrativa. A vedere il personaggio in movimento tra le architetture urbane ci è venuto subito in mente Flashback, che infatti è tra le fonti di ispirazione di Interference. Le architetture hanno un ruolo decisivo nel sistema di gioco perché possono essere manipolate per superare ostacoli che troviamo sul nostro percorso. Naturalmente in un gioco ambientato in una metropoli sovraffollata del futuro ci sono nemici che ci danno la caccia, ma purtroppo per noi ci mancano i mezzi per combatterli. L'unica strada per non farci ammazzare è quella dell'azione silenziosa. Al momento è disponibile una demo della versione pre-alfa, perciò potete farvi un'idea di persona delle qualità del gioco e decidere se vale la pena o meno fare una donazione.
Segnatevi questo gioco, White Night, perché potrebbe essere uno dei capolavori del 2014. Le influenze che hanno diretto il lavoro degli sviluppatori sono varie e di alto livello. Si parla di Alone in the Dark, Hitchcock ed espressionismo tedesco. Fonti colte che hanno portato alla creazione di un incubo da vivere in terza persona dentro un maniero abbandonato. Lì, tra stanze e corridoi deserti dovremo confrontarci con l'oscurità, metafora del male che ognuno di noi porta dentro. L'aspetto estetico è notevolissimo, con un uso del bianco e nero che non ha nulla da invidiare alle tavole di Sin City. Questa distinzione netta tra luce e buio influenzerà anche il sistema di gioco, perché il nostro misterioso personaggio dovrà sfruttare l'illuminazione a suo vantaggio per sfuggire alle ombre vive della casa.
di Andrea Rubbini

World of Warcraft
È passata una settimana dal reveal della prossima espansione, Warlords of Draenor, e le acque si sono un po' calmate, ma gli sviluppatori di casa Blizzard non hanno mancato di riflettere e discutere con la community alcune novità e idee che faranno capolino nella versione 6 del client di World of Warcraft.

Guild Wars 2
Questa settimana ArenaNet ha implementato una nuova patch che prosegue la Living Story di Guild Wars 2 e, nello specifico, gli eventi della Toxic Alliance iniziati due settimane fa.

A Realm Reborn: Final Fantasy XIV
Settimana di aggiunte anche per il reboot della quattordicesima fantasia finale, e si tratta di una mini patch interessante - anche se un po' discutibile... - sviluppata appositamente per festeggiare l'uscita giapponese di Lightning Returns: Final Fantasy XIII, ultimo (?) capitolo della trilogia dedicata all'eroica Lightning e ai suoi amici.

Rift
Non sono mancate alcune ghiotte notizie per i fan del MMO targato Trion Worlds, nella forma di una nuova riflessione sullo stato del gioco scritta da Bill "Daglar" Fisher, il direttore di Rift in persona.

di Christian La Via Colli

Cattivo gusto, ottimi argomenti
Ci immergiamo nuovamente nel campo delle periferiche per computer ma, come abbiamo fatto in passato, lo facciamo salendo su un'iperbole fatta di scienza e di futuri possibili, orizzonti in costante avvicinamento che ci consentiranno finalmente di inserire la nostra mano negli intestini di Master Chief, Marcus, Samus, Mario e via dicendo. Beh, forse nell'ambito videoludico gli esiti della tecnologia di cui stiamo per parlare non andranno proprio in questa direzione, e per fortuna, anche se l'immagine di un Allegro Chirurgo extra lusso con corpo umano simulato non può non solleticare le fantasie di chi ha vissuto negli anni ottanta.

Nvidia torna a schiacciare sull'acceleratore
La GeForce GTX 780 Ti si è rivelata essere una scheda mostruosa e, tra l'alto, ha portato con se graditi abbassamenti di prezzo per le schede precedenti. Ma, nonostante il suo eroico valore, potrebbe essere presto sacrificata sull'altare del progresso. Anzi, l'intera serie 700 di Nvidia potrebbe sparire anzitempo. Numerosi rumor, infatti, indicano l'arrivo imminente di una nuova GeForce di fascia alta alla quale potrebbe seguire, in tempi brevi, una serie 800. Solo indiscrezioni, per ora, non particolarmente dettagliate purtroppo, ma le possibilità per la nuova soluzione di fascia estrema sono numerose. Potrebbe infatti arrivare una scheda a singolo chip come la Titan o la GTX 780 Ti ma con un numero ancora maggiore di CUDA core e con il chip GK110 completamente sbloccato e libero di farci correre per infinite praterie virtuali. Ma potremmo anche vedere un qualcosa di più classico ovvero una GTX 790 don due GK110 volta a sostituire la GTX 690.

di Mattia Armani