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PC Magazine #139 - Rubrica

Creato il 23 novembre 2013 da Intrattenimento

Dagli indie alle ultime sull'hardware nel nuovo numero di PC Magazine

In un anno non escono molti titoli indipendenti in grado di lasciare il segno come ha fatto Papers, Please: le formalità per superare la dogana di uno stato fittizio sono diventate, la scorsa estate, lo spunto per un piccolo gioiello di narrativa in game. Oggi questo lungo post mortem, ancora in lavorazione, ne racconta i segreti e le difficoltà realizzative, dimostrando come un'idea apparentemente semplice possa comunque nascondere diversi ostacoli. E un impegno fuori dal comunque è anche quello richiesto ai giocatori professionisti di StraCraft II: PC GamesN racconta la finale delle World Series tenutasi due weekend or sono durante il BlizzCon 2013, una spettacolare serie tra Jaedon e Dear che se non avete visto vi consigliamo quantomeno di leggere attraverso questo lungo articolo. Vi segnaliamo infine un nuovo canale da poco aperto su YouTube, Ether Dynamics, incentrato sull'analisi dell'intelligenza artificiale nei giochi. Il primo video, dedicato a Skyrim, è interessante e promette certamente bene per il futuro!

PC Magazine #139

COMPONENTE CARATTERISTICHE PREZZO

Processore Intel Pentium G2020 € 55.00

Scheda Madre ASRock B75M-DGS € 50.00

Scheda Video Nvidia GeForce GTX 650 Ti € 115.00

RAM KINGSTON - Memoria Dimm HyperX Blu 4Gb ddr3 1333MHz € 50.00

Alimentatore Cooler Master 400 Watt € 35.00

Hard Disk Hard Disk Seagate - Barracuda 500 GB SATA-II 3.5LP 12.4MS 7200RP € 45.00

CONFIGURAZIONE COMPUTER ENTRY LEVEL: € 350.00

PC Magazine #139
Questa settimana tornano alla carica i giochi di ruolo occidentali con una serie di progetti che spezzano la monotonia grazie alla forza delle loro idee. Prima di lasciarvi alla scoperta di questi nuovi giochi vi segnaliamo però che Obduction, la nuova avventura dai creatori di Myst e Riven, ha concluso la campagna Kickstarter con successo, e che successo: parliamo di 1,321,306 dollari. Complimenti.
After Reset si pone l'obiettivo ambizioso di colmare il vuoto lasciato nel cuore dei giocatori quando Fallout: Van Buren è stato cancellato. Si tratta perciò di un gioco di ruolo post apocalittico con una vasta area desertica da esplorare - fino a 100 locazioni diverse, nelle speranze degli sviluppatori. Riguardo all'ambientazione sappiamo che Black Cloud Studios ha intenzione di porre l'accento sull'aspetto fantascientifico del mondo, curando la verosimiglianza delle tecnologie presenti. Ma oltre ai laboratori segreti e agli impianti cibernetici ci saranno le immancabili carovane di disperati, prostitute e banditi, i villaggi controllati da sindaci psicopatici, i mutanti, e altre aberrazioni ancora, come nella migliore tradizione di Fallout. Il personaggio principale ha la sua storia, che si svilupperà nel corso dell'avventura, e lo stesso vale per i suoi compagni di viaggio, ma potremo seguire tantissimi bivi narrativi che influenzeranno il mondo di gioco, portandoci ognuno a un finale diverso. La lotta contro la sete, i nemici e le radiazioni avrà inizio se After Reset raggiungerà il traguardo dei 900.000 dollari. A ben guardare questo sembra l'unico vero limite del progetto, una cifra altissima che pochi possono raccogliere senza un nome alle spalle, o un'idea bomba. Da amanti di Fallout e dei giochi di ruolo possiamo solo sperare che, se la campagna Kickstarter non sarà un successo, Black Cloud Studios troverà comunque il modo di portare avanti il lavoro cominciato un anno fa.
Un gioco di carte originale che dà un nuovo senso al concetto di roguelike, che per tradizione vuole ogni partita generata con parametri casuali che la rendono sempre diversa dalle altre. Nel caso di Hand of Fate ci sono sì delle novità e un forte elemento di casualità in ogni partita, ma è tutto controllato dal giocatore, almeno nella struttura principale. Proviamo a capirci qualcosa, perché sulla pagina di Kickstarter gli sviluppatori non entrano nel dettaglio. A quanto pare dobbiamo assemblare un mazzo di carte che un misterioso cartomante mescolerà, per poi estrarle una per una sul nostro cammino. Questo percorso di carte, con i suoi eventi e i suoi bivi, che dipendono dal tipo di carte estratte (che noi abbiamo scelto) compone il dungeon con il quale il nostro eroe si deve confrontare. Il mazzo rappresenta quindi il nostro destino, del quale conosceremo in anticipo il tipo di sfida, ma non l'ordine degli eventi. Se poi viene estratto un combattimento il gioco cambia visuale e ci troviamo ai comando del nostro eroe in un mondo a tre dimensioni. A questo punto tutte le carte che rappresentano un'arma, un'armatura o un incantesimo raccolte fino a quel momento diventano oggetti nelle mani dell'eroe, che dovrà servirsene per rimanere in vita. Al termine di ogni dungeon c'è un boss che fa parte della corte del Re dei Teschi. Sconfitti tutti i membri della sua corte ce la vedremo con lui in persona. Il concetto di base può sembrare confuso, ma sospettiamo che sia più difficile da spiegare che da giocare e, per quello che abbiamo capito, l'idea di Defiant Development ci sembra promettente.
C'è un bel gioco di ruolo a turni con visuale in prima persona all'orizzonte, di quelli che andavano una volta, e si chiama Deathfire: Ruins of Nethermore. I più scafati tra voi penseranno subito allo splendido Legend of Grimrock, anche se in questo caso ci troviamo davanti a qualcosa di più di una serie di dungeon da esplorare e ripulire dai mostri. Ci saranno infatti vaste aree abitate da esplorare, ricche di personaggi da incontrare. Nel corso del gioco potremo reclutare fino a due di questi personaggi non giocanti, che seguiranno il nostro gruppo, composto invece da quattro avventurieri. Si crea così l'occasione per un'interazione sociale resa più frizzante dai contrasti tra i punti di vista e le convinzioni di ciascun personaggio. Gli ambienti aperti inoltre favoriscono lo sviluppo strategico dei combattimenti con dinamiche di gruppo impensabili nei claustrofobici cunicoli dei dungeon, che comunque non mancheranno. La quantità di razze, personaggi, abilità e ambienti dovrebbero fare di Deathfire: Ruins of Nethermore un'esperienza profonda e variegata. Potremo parlare, costruire armi e trappole e giocare di ruolo. Tutto quello che molti giocatori sognano di poter fare da anni. Purtroppo mancano pochi giorni allo scadere della campagna su Kickstarter e sembra che Deathfire: Ruins of Nethermore abbia bisogno di una mano. Meditate quindi se non sia il caso di entrare in gioco con una bella donazione e dare la spinta finale al progetto.
Ragazze, ragazzi, un gioco di ruolo testuale, con splendidi illustrazioni, nel quale ogni riga di testo è significativa, è stato lanciato su Kickstarter? E la campagna sta pure andando bene? Segni come questi significano che il mondo sta per finire e Pierpaolo tornerà presto a pettinarsi. Perciò speriamo di poterci godere The Diviner prima che tutto vada in cenere. Le caratteristica che ne fa un progetto da finanziare assolutamente è l'incrocio tra gioco di ruolo, con classi, sviluppo del personaggio e combattimenti, e una sceneggiatura intricata che dà molto spazio ai dialoghi e all'esplorazione. Soprattutto, la struttura del gioco ci incoraggia a prendere decisioni che influenzano l'atteggiamento delle persone che incontriamo e lo svolgimento della trama. Nulla è già scritto nel mondo di The Diviner, ambientato in un'epoca preindustriale dove convivono dèi, magia, e intrighi umani. Le illustrazioni accompagnano ogni momento del gioco e includono anche abiti e armature indossate dai nostri eroi, che diventano così espressione della moda e dei costumi sociali. Che altro possiamo aggiungere? Visitate la pagina Kickstarter del gioco e, se anche voi amate le buone storie come noi, date una mano a questo progetto.
di Andrea Rubbini

PC Magazine #139
Nella settimana decisiva per la next-gen con che coraggio parliamo di giochi minuscoli come questi? Questa è la domanda che ci ha posto un gatto mentre faceva i bisogni nella sua lettiera. È che qui ci piacciono ancora i videogiochi, non le macchine su cui girano. Ci piace vivere in mondi bruttini, ma pieni di cose da fare e con cui interagire. Quindi al bando ogni indugio, riponiamo il Rubbini nel cassettone della biancheria sporca e procediamo con l'appuntamento settimanale di Underground, la rubrica che un po' se la ride quando pensa che c'è gente che aspetta con ansia Ryse e Knack.
Dal punto di vista della scena indipendente, questa è stata una settimana ricca di uscite e novità (come altre di questo periodo), molte delle quali di grande rilievo. Cominciamo subito con la pubblicazione di un gioco di ruolo che si è già conquistato la fama di capolavoro assoluto tra gli appassionati. Dopo anni di sviluppo, Iron Tower Studios ha infatti reso disponibile su Steam l'accesso anticipato di Age of Decadence, titolo che seguiamo praticamente da quando furono pubblicati i primi screenshot. Ora, ridurre la mole di contenuti di questa opera mastodontica in poche righe è davvero impossibile. Quello che possiamo fare è dirvi che difficilmente troverete un altro gioco di ruolo altrettanto profondo e che offra altrettante possibilità di interazione ed evoluzione del personaggio e della storia. Certo, sappiate che è un titolo programmaticamente pensato per un pubblico ultra-hardcore, ossia che non lascia scampo ai giocatori disimpegnati o a quelli che ritengono hardcore avere i segnaposti delle quest sulle mappe (non che siano scomodi). Se non siete convinti provate la demo rilasciata insieme al gioco sempre su Steam. Potreste davvero trovare il vostro gioco dell'anno.
Passiamo a un'altra uscita di grande interesse. Stiamo parlando di Shivah: Kosher Edition di Wadjet Eye Games. Sì, lo sappiamo che è già uscito anni fa, ma questa è una versione completamente rivista a livello grafico e d'interfaccia. Gli sviluppatori hanno raccontato che volendo portare il gioco su sistemi mobile, si sono resi conto che non gli sarebbe stato possibile farlo a causa degli sprite troppo piccoli e di altri problemi che rendevano la conversione diretta di fatto inutile. Così hanno preso una decisione impegnativa e hanno rifatto praticamente tutto da zero. Fortunatamente anche noi giocatori PC possiamo acquistare e fruire del remake. Trattandosi di un'avventura grafica molto bella, la cosa non ci dispiace affatto.
Passiamo ora a qualcosa di completamente differente, per quanto sempre eccezionale. Come altro definire Raptus di Alan Zucconi? Stiamo parlando di una piccola avventura grafica gratuita, giocabile via browser, che mira a far riflettere il giocatore sulla natura delle scelte che compie all'interno dei videogiochi, raccontando una storia di amore e morte che esprime anche un punto di vista molto forte su problemi quali il sessismo e il ruolo della donna negli universi videoludici (e non solo). Provatelo assolutamente perché, anche se dura pochi minuti, è davvero ben fatto e ha alcuni momenti scioccanti al punto giusto da far intorcinare le budella, nonostante la grafica sia rigorosamente in pixel art (in realtà, come hanno dimostrato molti altri titoli, il nostro bistrattato medium non ha bisogno dell'ultra realismo per veicolare contenuti profondi).
Cambiamo ancora genere e parliamo di un simpatico demake: YCOM: Enemy Unlikely, strategico freeware che sin dal titolo prende un po' in giro l'ultimo XCOM di Firaxis Games, celebrandone contemporaneamente la grandezza. Provatelo perché c'è davvero tutto quello che serve a un titolo del genere: dalla fase gestionale nella base, con tanto di pianificazione delle azioni, alla fase strategica sul campo, che si svolge su simpatiche e coloratissime mappe 2D.
Compiamo un altro salto mortale per parlare dell'annuncio di Speedball 2 HD, remake in alta definizione del classico dei Bitmap Brothers, che tanto fece parlare di sé ai tempi in cui l'Amiga 500 era IL computer da gioco. Alcuni di voi ricorderanno che i remake del secondo Speedball non sono mancati nel corso della storia videoludica, così come non sono mancati i seguiti. Ad esempio chi si ricorda di Speedball 2: Tournament, uno dei primi giochi a finire su Steam? Peccato che attualmente non sia acquistabile in nessun modo, quindi ben venga una nuova versione. Perché possiamo stancarci di tutto, ma non di sentire urlare "Ice-Cream Ice-Cream" mentre un robot infermiere porta via un giocatore cui abbiamo spezzato, in simpatia, le gambe. Come siamo romantici...
Ora un paio di segnalazioni brevi. Di 9.03m abbiamo già parlato in un precedente numero della rubrica, quindi ci limitiamo a riportare che ora è disponibile anche su Steam, per appena 1,99€. Per chi non lo ricordasse, o non lo conoscesse, diciamo soltanto che è un art game concepito come tributo alle vittime del disastroso tsunami che colpì il Giappone nel 2011.
Associamo a questa un'altra segnalazione, quella dell'uscita (finalmente) della versione PC di Mutant Mudds Deluxe, simpatico e ben fatto platform in pixel art di Renegade Kid, già disponibile su diversi altri sistemi. Provatelo perché non è affatto male.
Visto che abbiamo ancora un po' di spazio, parliamo del bell'Expulsion. Si tratta di un gioco di corse futuristiche 3D evidentemente ispirato alla serie Wipeout. Come noterete guardando le immagini, i filmati e, magari, provandolo, è fatto davvero molto bene. La cosa incredibile è che si tratta di un progetto scolastico, nato in un istituto specializzato in videogiochi in Germania. Tanto di cappello, quindi, davanti a una scuola che prende per mano gli studenti e riesce a fargli produrre progetti scolastici di questo livello. Ci vorrebbe davvero qualcosa del genere anche in Italia, ossia una scuola che aiuti a produrre giochi che poi si concretizzino, non solo belle parole.
Concludiamo la rubrica con due sparatutto classici. Il primo che vi segnaliamo è Gimbal. Disponibile su Steam, si tratta di un titolo multiplayer in cui sedici giocatori se le possono sparare di santa ragione in arene visualizzate con inquadratura a volo d'uccello. Simpatica la possibilità di personalizzare completamente la propria astronave. Carino leggere nelle caratteristiche: "No DLC or fees. You bought the whole game- you get the whole game". Praticamente l'onestà è diventata una feature.
Infine, se avete voglia di bullet hell, non potete sorvolare Evanescent Existence ed Earthen Miraculous Sword, due sparattutto giapponesi dello stesso autore, molto simili tra loro, che si segnalano per essere davvero ben fatti a tutti i livelli, nonostante siano freeware.
di Simone Tagliaferri

PC Magazine #139
Lo stato del mercato PC italiano
In questi anni il PC come macchina da gioco ha riguadagnato una grossa fetta di mercato grazie a free to play, indie e prezzi bassi ma sul fronte delle vendite hardware si tratta di un mercato comunque in crisi, assediato dai tablet e da una mancanza di rinnovo dei sistemi dovuta in parte alla crisi. In Italia il trend risulta persino più negativo rispetto a quello registrato nel resto del mondo con un calo del 15.4% nel terzo trimestre del 2013 rispetto al medesimo periodo del 2012. Ma nell'ultimo quarto c'è stato, almeno secondo il gruppo di analisti Gartner, anche uno sconvolgimento nella classifica dei produttori di maggior successo.
PC Magazine #139
Asus, da sempre regina, ha subito una battuta di arresto con un drammatico calo del 54.5% che ha tirato giù la compagnia dal suo trono relegandola al terzo posto della classifica nostrana. In testa è rimasta da sola, e con un netto margine sulla seconda, HP con una fetta di mercato del 23.8%, più alta del 20.6% registrato, sempre da Gartner, nello stesso trimestre dell'anno precedente e questo nonostante un calo nelle vendite del 2.1%. Comunque decisamente inferiore al trend di decrecita globale. L'aumento dello share nel mercato desktop e laptop di HP è ovviamente dovuto al calo drammatico della concorrenza che non ha risparmiato Acer, scesa del 33.5%, e Apple, che ha perso l'8.8 mentre l'unica grossa realtà in crescita è il gigante cinese Lenovo, leader in altri mercati ma quasi sconosciuto in Italia. Nel terzo trimestre del 2012 la compagnia orientale deteneva una fetta di mercato del 4.3% salita, nello scorso trimestre, al 7.8% grazie a un incremento delle vendite del 55%. Questo almeno secondo i dati di Gartner, che Asus ha controbattuto ricorrendo alle percentuali di GFK dove si indica un incremento delle vendite all'utente finale, almeno nelle grandi catene retail. In sostanza, combinando le stime delle due firme, dovrebbe segnalarsi un mercato consumer in buona salute e le specifiche stime di Gartner indicherebbero un calo drastico nello specifico settore business che secondo molti subisce pesantemente un rinvio da parte delle grandi aziende nell'acquisto di nuovi sistemi. Ma l'impennata delle vendite di sistemi Lenovo indica anche che c'è chi comincia a guardarsi in giro, in cerca di soluzioni più economiche.
È nato il 3D reale?
Gli androidi sono ancora prototipi estremamente costosi ma l'interazione a distanza attraverso una macchina è già possibile attraverso altre strade. Una di queste si chiama inFORM e traduce le immagini, catturate attraverso un Kinect, in movimenti prodotti da una superficie composta da tasselli capaci di alzarsi e abbassarsi a diverse altezze. Indubbiamente inadatta al sesso virtuale, anche a causa dei numerosi spigoli, inFORM più che promettere il contatto umano attraverso la rete, vista l'assenza di dinamiche che risultano funzionali attraverso bracci meccanici e tecnologie di questo tipo, apre le speculazioni sulle possibili evoluzioni dei monitor del futuro. Togliete di mezzo l'elemento umano, che nel filmato allegato è dominante, e immaginate uno schermo capace di riprodurre il 3D a 180 gradi ma senza che ci sia alcun bisogno di occhiali o di trucchi ottici. Parliamo di un ologramma fisico, con milioni di tasselli proiettati al di fuori del pannello. Una tecnologia capace di dare vita ad assistenti virtuali, film e persino a videogiochi, con il limite di essere vincolati a una superficie legata a complessi meccanismi ma capace di restituire anche un certo grado di interattività. Parliamo di dinamiche limitate, visto che prendere a cazzotti una tecnologia del genere potrebbe rivelarsi troppo costoso per l'uomo comune, ma comunque interessanti. Resta ovviamente da vedere il prezzo di un'eventuale monitor in "3D reale" difficile da abbassare anche con il diffondersi della tecnologia. Inoltre c'è il problema dei malfunzionamenti che diventano sempre più probabili con tecnologie particolarmente complesse e in questo caso parliamo di un qualcosa che è stupefacente da vedere ma non certo pratico. Inoltre dobbiamo considerare la questione dei consumi e del peso che non sarebbero certo esigui vista la necessità di spostare elementi fisici in continuazione. Ma il mondo tecnologico ci ha insegnato che ci sono sempre modi per ottimizzare e risparmiare e per questo è impossibile escludere anche l'ipotesi più fantascientifica.
di Mattia Armani

PC Magazine #139
A Realm Reborn: Final Fantasy XIV
Come promesso, Naoki Yoshida ha mostrato nella nuova, lunga Live Letter (per chi non lo sapesse, si tratta una di una specie di "dev's diary" in streaming) alcuni dei contenuti che saranno introdotti nell'attesissima patch 2.1 di Final Fantasy XIV. Solo alcuni, però: per gli altri, come le missioni giornaliere, le cacce al tesoro e il PvP, se ne parlerà nella prossima Live Letter del 14 dicembre.
PC Magazine #139
Innanzitutto, tagliamo la testa al toro: la patch 2.1 sarà attiva dal 17 dicembre, quindi avete di fronte a voi quasi un altro mese di Amdapor Keep e Wanderer's Palace, evviva evviva. Ci sono voluti ben tre mesi per approntare l'aggiornamento, il quale però sarà strapieno di contenuti per farsi perdonare l'attesa. Tra questi, il nuovo livello di difficoltà Extreme per Ifrit, Garuda e Titan che metterà alla prova i nervi dei matti che vorranno barcamenarsi con tre Gaol contemporaneamente e Landslide incrociati nel Navel di Titan. Saranno aggiunti altri due boss di tipo Trial: il Good King Moogle, che torna dalla versione 1 del gioco, e l'Ultima Weapon, in versione Hard Mode per chi la vuole riaffrontare dopo aver completato la questline principale. Yoshida ha anche mostrato qualche scorcio del nuovo dungeon di livello 50, Pharos Sirius, e del primo raid da 24 giocatori, la Crystal Tower, specificando che quest'ultima sarà accessibile soltanto tramite Dungeon Finder e senza poter preparare un gruppo apposito: massimo otto giocatori, e il resto è casuale. Prevediamo urla isteriche e problemi, ma tanto arriva anche il sistema "vote to kick" per cacciare i giocatori che vi danno noie tramite una votazione. Il sistema MiP, invece, sta per "Most Impressive Player", e permette di dare un giudizio positivo ai giocatori con cui vi siete divertiti di più, per aumentare il loro prestigio (e i punti Achievement). Altri due dungeon di leveling, Copperbell Mines e Haukke Manor, verranno riproposti in modalità Hard e per compensare queste aggiunte gli sviluppatori hanno deciso di abbassare la difficoltà dell'abusatissimo Amdapor Keep e di aumentare il numero di Tomestone of Mythology acquisibile settimanalmente.
PC Magazine #139
Ovviamente saranno aggiunti nuovi oggetti in abbondanza, a cominciare dalle loot table della Crystal Tower. Tutto questo gran parlare di combattimenti ha comportato anche una panoramica sulle modifiche che saranno apportate ai vari Job: in realtà, il palcoscenico l'ha rubato il Warrior con una caterva di aggiustamenti e potenziamenti che dovrebbero renderlo alla pari - se non superiore... - alla sua controparte "tank", il Paladin. È previsto un incremento ai danni inflitti da Dragoon e Monk e una modifica alle abilità cross-class del Bard. Tra una cosa e l'altra, Yoshida ne ha approfittato per fornire qualche informazione sulla patch 2.2, che vedremo a 2014 inoltrato. Ha ripetuto fino alla nausea che la 2.2 introdurrà il tanto atteso "vanity slot" per cambiare la grafica - solo quella, eh! - degli oggetti e che vedremo un progresso importante nella storyline di Eorzea con l'introduzione di un nuovo Primal: Leviathan. Per Ramuh e Shiva dovremo aspettare la 2.3 e se nel frattempo avremo continuato a pagare la mensilità ci toccheranno in premio nuove ricompense Veteran, tra le quali una cavalcatura a forma di Behemoth, un nuovo costume per il nostro Chocobo, dei minion a forma di Job del primissimo Final Fantasy e altro ancora. Insomma, una Live Letter molto interessante... e non è ancora tutto. Il 14 dicembre ne sapremo di più anche sul resto.
World of Warcraft
Ogni tanto quelli di Blizzard, che nonostante il calo delle sottoscrizioni di World of Warcraft continuano ad essere ricchi sfondati, propongono delle iniziative per beneficenza che uniscono l'utile al dilettevole: loro guadagnano, i giocatori ottengono degli oggetti esclusivi e parte del ricavato viene devoluto a fondazioni come la Croce Rossa e Make-a-Wish.
PC Magazine #139
Avete presente quando ogni tanto in televisione si vedono quei servizi commoventi in cui dei bambini malati trascorrono la giornata con il loro attore o sportivo preferito? Ecco, la fondazione Make-a-Wish fa più o meno quello, e ora è possibile contribuire alla causa acquistando non uno, ma due oggetti speciali presso lo Store di BattleNet: uno è la mascotte Cucciolo d'Alterac, cliccando sulla quale si ricevono boccali di birra all'infinito, e l'altro è la cavalcatura Drago Fatato Incantato, che oltre ad essere palesemente ispirata a Sdentato del film Dragon Trainer, ha la particolarità di cambiare continuamente colore. 5 dollari su ogni acquisto saranno automaticamente devoluti a Make-a-Wish, e per l'occasione Blizzard ha preparato pure un pacchetto che contiene sia la cavalcatura sia la mascotte a un prezzo scontato. Detto questo, vi ricordiamo che questa settimana World of Warcraft festeggia anche il suo nono avversario: collegandovi sbloccherete una Prova di forza e troverete nella cassetta della posta un oggetto che aumenterà i punti esperienza e i punti reputazione per un'ora. Infine, una sorpresa: continuano i lavori di modernizzazione dei modelli poligonali delle razze che vedremo effettivamente con l'espansione Warlords of Draenor, e Blizzard ha finalmente mostrato le Undead femmine. Le vedete nella foto qui accanto!
Wildstar
Da un MMORPG cartoonesco all'altro, vale decisamente la pena segnalare l'ultima novità sul nuovo gioco di NCsoft, ovvero la presentazione ufficiale della professione Spellslinger.
PC Magazine #139
Che Wildstar mescolasse, tra le varie cose, la fantascienza con il fantasy e il western era piuttosto palese, ma lo Spellslinger lo conferma definitivamente grazie al suo stile di gioco e, soprattutto, alle sue armi: due pistole. E poi può teletrasportarsi in giro, cioè. La cosa interessante è che quella dello Spellslinger è proprio una classe "magica", concepita per infliggere danni da lontano e controllare il campo di battaglia. Gli Spellslinger possono anche utilizzare i sigilli, dei simboli che consentono di curare i giocatori alleati, scambiarsi di posto con i nemici e intrappolare i bersagli. Se ad essi unite la possibilità di teletrasportarsi in giro, del tutto o parzialmente, è chiaro che si tratta di una professione davvero interessante che non vediamo l'ora di mettere alla prova in Beta.
di Christian La Via Colli


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