Storie di MMO e inguaribili nostalgici
L'aspetto più suggestivo degli MMO è la loro natura fluida, in costante evoluzione. Di espansione in espansione un titolo come World of Warcraft è cresciuto e si è aggiornato, migliorato o peggiorato a seconda di quale giocatore si interpella. In alcuni casi la così detta versione "Vanilla", quella originale, è talmente rimpianta che ci sono utenti che fanno di tutto pur di continuare a giocarla. È questa la storia di un gruppo di appassionati così come ce l'ha raccontata Kotaku in questo articolo. La stessa testata americana ha pubblicato un secondo approfondimento da leggere assolutamente: storie di "crunch time", il super lavoro a cui molti impiegati delle software house sono costretti a ridosso dell'uscita, che danno una panoramica ovviamente parziale ma ugualmente interessante del mondo dello sviluppo. Infine se avete giocato e apprezzato L'Ombra di Mordor, l'inatteso guizzo di Monolith, non potete perdervi questo post mortem di Eurogamer che ne svela alcuni curiosi retroscena e le difficoltà in fase di lavorazione.
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COMPONENTECARATTERISTICHEPREZZO
ProcessoreAMD FX-6350 € 120.00
Scheda MadreAsus M5A97 R2.0 € 70.00
Scheda Video AMD Radeon R9 270X € 120.00
RAM CORSAIR XMS3 8Gb (2x4Gb) ddr3 1600 MHz € 75.00
Alimentatore CORSAIR cx500 v2 500 Watt € 60.00
Hard DiskHard Disk Seagate - Barracuda 500 GB SATA-II 3.5LP 12.4MS 7200RP € 40.00
Lettore-Masterizzatore Ottico Masterizzatore Samsung SH-S223Q € 20.00
CaseCorsair Carbide Series 200R € 50.00
CONFIGURAZIONE COMPUTER ENTRY LEVEL € 555.00
Murdered: Soul Suspect - Trailer di lancio Pinball Dreams Deluxe e i sogni di DICE
Facendo ricerche capitano a volte dei flash che fanno tornare alla mente fatti noti ma per qualche motivo erano stati archiviati, che fanno ormai parte più del colore che della cultura del mondo dei videogiochi, almeno a livello di consapevolezza personale e delle masse. Studiando Galaxy, il client del negozio digitale GOG da poco lanciato, ci siamo divertiti a fare una panoramica dei titoli presenti nel catalogo per scoprire se ci eravamo persi qualcosa di rilevante nel corso degli anni. Scartabellando tra i molti classici acquistabili, ci siamo imbattuti in Pinball Dreams, un simulatore di flipper 2D risalente agli inizi degli anni '90. "Non ricordavo fosse il titolo d'esordio di DICE", ha pensato chi scrive leggendone la scheda. All'epoca il team oggi conosciuto soprattutto per la serie Battlefield, in ogni sua declinazione, si faceva chiamare semplicemente Digital Illusions e proveniva dalla scena demo di Amiga, vecchio computer di Commodore. Non è sicuramente questa la sede per fare una storia di una realtà sfaccettata come DICE (che sta per Digital Illusions Creative Entertainment), ma scorrendo il suo portfolio è difficile non vederci un'allegoria dell'intera industria videoludica. Basta una rapida occhiata per rendersi conto che esiste una DICE pre e una post Battlefield 1942. Soprattutto prima e dopo l'acquisizione di Electronic Arts. Nei suoi primi dieci anni di vita lo sviluppatore nordico ha realizzato titoli appartenenti ai generi più disparati. Oltre al già citato Pinball Dreams, cui si aggiungeranno altri simulatori di flipper come Pinball Fantasies e Pinball Illusions, troviamo un action puzzler come Benefactor, diversi giochi di corse come S40 Racing o Motorhead, addirittura un gioco fantasy chiamato Pryzm: Chapter One - The Dark Unicorn per PlayStation 2 risalente al 2002, anno in cui uscì anche Battlefield 1942, da cui inizio lo sterminio di qualsiasi successivo tentativo di sperimentazione, anche se è giusto ricordare che inventò un genere, o quantomeno lanciò alcune ancora giocatissime modalità multiplayer. Da allora fino a oggi, le produzioni alternative di DICE si sono diradate. Battlefield si è gonfiando occupando quasi tutta la scena ed esauriti gli altri progetti già in produzione, non ci sono state più parentesi creative, Mirror's Edge e poco altro a parte. Nel mentre è subentrata Electronic Arts che ha investito nello studio sia a livello videoludico, foraggiando la serie, vista come l'unico concorrente plausibile dell'onnipotente Call of Duty, sia a livello tecnologico, con lo sviluppo del Frostbite Engine, usato oggi anche da altri studi interni come BioWare. Insomma, di acqua sotto i ponti dai flipper ne è passata. DICE è diventata una realtà gigantesca, colonna portante del settore ricerca e sviluppo di Electronic Arts. È innegabile però che qualcosa si sia perso per strada e di fronte all'ennesimo sparatutto in prima persona multiplayer si inizia a desiderare di potere almeno fare finta di sorprendersi di fronte all'annuncio successivo. Invece è chiaro che non sarà così, che dopo Battlefront ci sarà Mirror's Edge e che poi tornerà Battlefield con più particellari nei palazzi che crollano, più dettagli per i modelli tridimensionali e più marketing per correre dietro alla concorrenza. Niente di strano, tutto economicamente comprensibile, ma la malinconia è inevitabile.
di Simone Tagliaferri
Il nuovo gioco di Hanako Games si chiama Black Closet e ci mette nella difficile posizione di capo del consiglio studentesco di una scuola per sole donne. Grazie al nostro ruolo possiamo servirci di alcune ragazze come fossero alfieri della nostra battaglia personale per fare luce sui misteriosi eventi che minacciano il buon nome dell'istituto e il nostro ruolo al suo interno. Il piacevole trattamento pastello degli sfondi e l'incrocio fra gioco di ruolo e visual novel fanno di Black Closet un prodotto interessante per chi cerca una storia interattiva ricca di contenuti e con un sistema di gioco più articolato del solito. C'è gente poco raccomandabile nella scuola di Black Closet.
Haley è una bambina di 13 anni la cui vita ha preso una piega sinistra ancora prima che potesse uscire dall'infanzia. Il suo defunto amico Quintin è tornato infatti a tormentarla sotto forma di fantasma. Purtroppo per Haley, sembra che il fantasma di Quintin sia capace di prendere possesso del suo corpo e manovrarlo come un pupazzo. A peggiorare la situazione, Quintin ha in mente un progetto nient'affatto piacevole per la piccola Haley: vuole infatti trovare il modo più adatto per ucciderla. Una trama più cupa e desolata di quella di The Music Machine è difficile trovarla in un gioco, ma è solo l'inizio. L'ossessione di Quintin trascina infatti Haley in un'isola abbandonata nella quale le persone che ci vivevano sono state assassinate. In quest'isola sorge anche un edificio in particolare che sembra nascondere un inquietante segreto. Come tutti questi elementi siano collegati fra loro starà a noi scoprirlo, mentre cerchiamo di sopravvivere senza mai sapere per certo se è Haley o il fantasma di Quintin a prendere le decisioni. The Music Machine è un gioco horror psicologico ricco di puzzle e ambienti da esplorare, nel quale l'atmosfera è la principale fonte di tensione. Realizzato da una persona sola, si distingue subito per il caratteristico stile grafico, che potete apprezzare nel video. Considerato anche il prezzo ridotto, vi consigliamo di visitare la pagina Steam del gioco perché potrebbe essere uno di quei titoli poco pubblicizzati che si rivelano poi essere perle da collezione. The Music Machine - Trailer di lancio
Ogni volta che Wadjet Eye Games batte un colpo, noi drizziamo le orecchie, perché nonostante sia una piccola società indipendente che produce avventure punta e clicca, resiste da anni sul mercato producendo sempre giochi di grande valore, che è poi l'unica cosa che conta. Ci fa quindi molto piacere potervi parlare di Technobabylon, un'avventura cyberpunk che interpreta in modo moderno il genere letterario da cui trae ispirazione. Anziché fermarsi alle tipiche invenzioni cyberpunk che non stupiscono più, gli sviluppatori sono partiti dal presente per immaginare come sarebbe il mondo fra una settantina d'anni se lo sviluppo etico e tecnologico seguisse la sua peggiore parabola discendente. Da quanto annunciato fino ad ora possiamo aspettarci un poliziesco che mette due agenti uno contro l'altro, divisi dai limiti della legge, e fra di loro la prossima vittima di un serial killer che ruba i ricordi delle persone per poi lasciarle vuote e prive di vita. Technobabylon è in vendita su Steam a 14,99 euro, ma se preferite avere prima un assaggio del gioco, potete scaricare senza indugio la demo. Il futuro di Technobabylon somiglia in maniera inquietante al nostro presente.
Rimaniamo in tema di avventure grafiche con Alum, un gioco che nonostante l'aspetto nostalgico della sua splendida pixel art, inserisce nel sistema di gioco elementi moderni. Da un lato ci sono i classici puzzle punta e clicca da risolvere, dall'altro abbiamo un personaggio che si evolve nell'equipaggiamento e nelle abilità, e una storia lunga e complessa che si dipana con un buon senso del ritmo. Sembra quindi che profondità di gioco e tensione narrativa vadano una volta tanto d'accordo, senza sacrificarsi a vicenda. Con settanta schermate disegnate a mano, un doppiaggio completo e una media di dieci ore di gioco necessarie per completarlo, Alum potrebbe essere una delle avventure imperdibili del 2015. Alum - Trailer
Non è Underground se non ci mettiamo dentro almeno un videogioco horror. Questa settimana ci pensa Monstrum a colmare il vuoto e, nonostante l'idea di un mostro a bordo di un mercantile sia vecchia come la ruota, gli sviluppatori hanno studiato sistemi di gioco insoliti per darle freschezza. Tanto per cominciare la nave è generata proceduralmente, perciò non possiamo memorizzare i percorsi da una partita all'altra. Per dare un senso a questa caratteristica si aggiunge la morte permanente, che in un gioco di sopravvivenza in prima persona è senza dubbio una novità. Metteteci pure che oltre al nostro pericoloso carico si aggirano sulla nave misteriosi predatori e avrete uno dei peggiori viaggi commerciali della storia. Perciò, se l'incubo è il vostro mestiere, dirigetevi su Steam e preparatevi al peggio.
di Andrea Rubbini
Monstrum - Il trailer di presentazione
World of Warcraft
Per il MMORPG targato Blizzard si avvicina il giorno del nuovo aggiornamento, come dimostra il fatto che parte dei dati sia già scaricabile attraverso il client di Battle.net. Ancora non abbiamo una data ufficiale - ma come dicevamo qualche settimana, aspettatevela per quando uscirà l'espansione di Final Fantasy XIV - ma si susseguono a ritmo serrato i dettagli sulle novità che saranno implementate con la versione 6.2 del gioco. Nell'angolo del design di questa settimana si è affrontato il tema dei bottini, e in special modo di quelli cosiddetti personali, che subiranno qualche giusto ritocco. I gruppi che sceglieranno la regola del bottino personale ricompenseranno i membri con un numero di premi superiore al passato, allineandosi al rateo degli altri sistemi. In più, alla sconfitta di un boss apparirà una lista che indica chi ha ricevuto cosa, così che tutti possano gioire per le conquiste altrui (anche se in realtà serve a tenere sotto controllo i miglioramenti dei giocatori). Inoltre, gli sviluppatori hanno intenzione di ritoccare il bilanciamento delle statistiche secondarie e, soprattutto, il livello degli oggetti appartenenti alla stessa incursione: per la prima volta, nella Cittadella del Fuoco Infernale i vari bottini aumenteranno di livello insieme alla difficoltà dei boss, così da attribuire un significato più concreto alle difficoltà superate dai giocatori. Sul versante casual, l'aggiornamento 6.2 introdurrà anche un buon numero di mascotte nuove di zecca, concentrato specialmente nella nuova regione della Giungla di Tanaan: oltre a doverle sconfiggere, molte delle nuove mascotte andranno trovate, sbloccate via missione della guarnigione o guadagnate tramite impresa. Infine, un gradito aggiornamento sul film di Warcraft: nonostante sia ancora lontano, e non si preveda un trailer prima del prossimo BlizzCon, è trapelata un'immagine di Orgrim, che sul grande schermo sarà interpretato da Robert Kazinsky e ricoperto di computer grafica per gentile concessione della Industrial Light & Magic.
A Realm Reborn: Final Fantasy XIV
Anche per il MMORPG di Square Enix si avvicina il giorno dell'aggiornamento, e sarà una patch importante perché spalancherà le porte di Ishgard e dell'espansione Heavensward. In realtà, la compagnia giapponese sta conducendo i lavori un po' a modo suo, senza beta pubbliche e fasi di testa, perciò sull'espansione trapelano soltanto le notizie rilasciate col contagocce dal producer Naoki Yoshida e i trailer progettati ad hoc. In questi giorni ne sono stati pubblicati ben tre: uno dedicato ai Job, che mostra le abilità vecchi e nuove delle tradizionali classi di Final Fantasy; uno dedicato ai nuovi dungeon, che rivela per la prima volta alcuni scenari e boss di Heavensward per i gruppi da quattro o più giocatori; infine, un trailer dedicato alla storia che ci mostra dei guizzi delle nuove missioni e dei personaggi che incontreremo. Quest'ultimo trailer è accompagnato, peraltro, dalla canzone Dragonsong composta da Nobuo Uematsu e cantata da Susan Calloway, la stessa artista che ha cantato il main theme precedente, Answers. Sul fronte del gioco vero e proprio, invece, segnaliamo una modifica apportata di recente al client live che ha semplificato l'ultimo encounter nella main quest, intitolato Steps of Faith, giudicato finora un po' troppo difficile per i giocatori casual. Lo stesso hotfix ha anche aggiunto delle musiche specifiche per le cavalcature dei Primal e un ulteriore grado del potenziamento Echo nel Final Coil of Bahamuth.
Guild Wars 2
Gli amanti del lore saranno felici di sapere che finalmente sono iniziati i lavori di ristrutturazione di Lion's Arch, la "capitale" di Tyria che è stata distrutta un anno fa durante il gran finale della prima stagione della Living Story di Guild Wars 2. Ne ha parlato lo sviluppatore Gaile Gray, commentando i dettagli della nuova patch che, per inciso, apporta anche non pochi bilanciamenti in termini di PvE e PvP. Neo Tok--- ehm, New Lion's Arch sarà fortificata rispetto al passato, che non si sa mai rispunti un cattivone come Scarlet Briar ad attaccarla, e i giocatori potranno scegliere il nome dei nuovi quartieri partecipando agli appositi sondaggi indicati nell'excursus dello sviluppatore. "Al momento non abbiamo una data precisa per l'inaugurazione della nuova Lion's Arch", rivela Gray, "ma un bel giorno vi sveglierete e scoprirete che i lavori sono terminati". Potenza degli MMO! Nel frattempo, ArenaNet ha smentito ufficialmente la data di uscita provvisoria, indicata da alcuni rivenditori, dell'espansione Heart of Thorns. Si era parlato di quest'estate, ma il team ha prontamente ricordato tramite Twitter che i retailer propongono delle date imprecise da anni, com'è successo anche questa volta. Il che significa che bisognerà attendere ancora parecchio per esplorare la giungla di Maguuma, ma un lancio nel 2016 ci sembra poco probabile: diciamo che l'ultimo trimestre del 2015 ci sembra una finestra più adatta, senza tanta concorrenza, in cui polarizzare di nuovo l'attenzione su Guild Wars 2.
di Christian La Via Colli
Del doman non v'è certezza
Torniamo a parlare ancora una volta di nuove GPU cavalcando i rumor relativi alla GeForce GTX 980 Ti il cui arduo compito sarà quello di fronteggiare la Radeon R9 390X. I presunti benchmark di cui abbiamo parlato la settimana scorsa danno per vincente la scheda AMD ma sarebbe stato strano il contrario viste le promesse legate all'uso della memoria impilata HBM. In ogni caso la GTX 980 Ti, lo abbiamo già detto, dovrebbe difendersi bene equipaggiando lo stesso chip della Titan X accompagnato da 6GB di memoria. Ma il vero problema potrebbe dipendere più dalla spesa che dalle prestazioni visto che secondo le ultime indiscrezioni il prezzo della nuova ammiraglia NVIDIA potrebbe arrivare addirittura a 954 dollari. Una vera enormità che a dirla tutta ci appare implausibile anche se un prezzo più elevato del previsto sarebbe parzialmente giustificato dal non voler svalutare eccessivamente la Titan X. D'altronde NVIDIA non ha problemi nel campo delle GPU discrete che domina dall'alto del suo 76% di quota di mercato e potrebbe anche permettersi un azzardo del genere. In ogni caso dovremmo scoprire la verità in tempi brevi almeno stando ai nuovi rumor che riguardano la finestra di lancio della scheda video. Secondo voci accreditate NVIDIA dovrebbe lanciare un nuovo prodotto prima del Computex e in mancanza di voci su altre schede è facile supporre che possa trattarsi della GTX 980 Ti. Ma c'è anche chi afferma che la scheda sarà presentata durante il Computex e qualcuno si spinge ancora più in la parlando di luglio. Difficile stabilire chi abbia ragione ma quello che importa è che tutti sono d'accordo nell'affermare che il lancio della GTX 980 Ti sia imminente. Tra l'altro questa non è l'unica novità di NVIDIA che nel frattempo non si è dimenticata del cloud gaming. Sebbene il mondo dei videogiochi non sia ancora pronto per la rivoluzione streaming il sistema GRID progredisce inesorabilmente e ha appena portato 35 titoli del catalogo alla risoluzione 1080p a 60 frame per secondo. Un traguardo importante che per ora è ancora vincolato alla beta del servizio ma che diventerà pubblico in questi giorni. Giusto in tempo perchè NVIDIA attivi il suo ventesimo data center, in questo caso dedicato al Centro Europa, rimarcando il suo forte interesse per il gioco in streaming. Ma di fronte a questo investimento viene naturale chiedersi cosa succederà con l'avvento dei visori tridimensionali e con il diffondersi della risoluzione 4K. La mole di dati aumenterà improvvisamente mentre le connessioni problematiche e l'opinione dei giocatori continueranno a essere ostacoli non da poco. E non è detto che le cose vadano meglio nel caso del mobile, probabile target a breve termine dei pionieri del cloud gaming, che pur superando i limiti di banda del classico doppino in rame deve affrontare problemi di latenza che nel caso di sparatutto o action possono rivelarsi un ostacolo importante. In ogni caso si tratta di una tecnologia in divenire e l'idea di una sorta di Pay TV dedicata ai videogiochi è allettante. Ma un mercato di questo tipo dovrà tenere conto, per l'appunto, di fattori come la realtà virtuale che potrebbe anche non avere successo ma potrebbe anche cambiare completamente il mondo dei videogiochi. Non è un caso che svariate compagnie si siano lanciate all'inseguimento dell'Oculus Rift ed era una questione di tempo prima che arrivasse un prodotto cinese ispirato al visore di Oculus VR. E secondo le specifiche si tratta anche di una tecnologia interessante con 110 gradi di angolo visivo contro i 100 dell'Oculus Rift DK2, 2K di risoluzione per occhio, 120Hz di refresh come Project Morpheus e soli 120 grammi di peso per quello che è un occhialone. Tra l'altro la scheda tecnica parla anche di un tempo di tracking inferiore ai 10 millisecondo scongiurando problemi di nausea e facezie di questo tipo. Ma siamo davvero sicuri che le promesse dei Dlodlo VR Glasses siano credibili? Siamo sicuri che la Cina abbia capitali e know how da vendere eppure segue ancora la filosofia del prodotto più economico mentre un oggetto del genere potrebbe costare un occhio della testa. Comunque se la tanto attesa rivoluzione virtuale dovesse prendere piede l'unica cosa sicura è che sarà meglio mettersi in forma prima di rimanere incollati a una poltrona immersi in nuovi strani mondi. Per farlo potrebbe essere utile l'ultima trovata di Spotify che ha tirato fuori dal cappello una tecnologia davvero interessante. Spotify Running rileva infatti il ritmo della corsa di chi lo indossa e sceglie il brano con il beat che meglio si adatta alla cadenza dei passi. Il trailer illustra efficacemente il funzionamento di quello che è una sorta di Shazam al contrario dove siamo noi a produrre il beat e che proprio per questo promette di darci la giusta spinta per dare il massimo in una sessione di corsa.
di Mattia Armani