Non tutto il male vien per nuocere. In realtà, nel vuoto di identità collettiva, il cittadino-trinariciuto diventa più indipendente, più autonomo, meno controllabile e non ci sono più né il gatto e la volpe né il campo dei miracoli,.
La sensazione, quello che appare con maggiore evidenza è un allontanamento dei cittadini dai partiti, a destra come a sinistra, in crisi di credibilità, anche perché su entrambi i fronti si perseguono delle politiche per vincere le elezioni piuttosto che tentare di vincere le elezioni per perseguire delle politiche... e i risultati si vedono: al ballottagio ha votato solo il 45% degli aventi diritto.
Insomma, al tramonto anche i nani hanno l'ombra lunga e oggi i partiti, questi partiti, sono entrati in quel cono d'ombra.
É dalla crisi dei partiti, oramai diventati autoreferenziali e percepiti come una casta che si nutre di denaro pubblico, che nasce e cresce il fenomeno Grillo mentre a livello di amministrazioni locali trova sempre più spazio un civismo che rivendica la sua autonomia dai partiti.
Ma se di Grillo e del suo Movimento 5 Stelle già tanto s'è detto, come del resto tanto si è discusso e si discute dei partiti, del civismo, cioè uno strumento per fare politica più a diretto contatto con i cittadini, si parla poco.
Il civismo, al di là dello slogan "le persone al posto dei partiti", si propone di unire gli abitanti di una collettivita attorno ai valori positivi della vita cittadina aggregando chi vuol dare una mano, superando i vecchi steccati ideologici, nello scegliere che cosa fare e farlo con la capacità di plasmare il reale partendo dalle scelte strutturali che riguardano la qualità dei servizi che l'amministrazione pubblica mette in campo per rispondere alle esigenze ed ai bisogni dei cittadini tutti, cercando nel contempo di non imitare il sindaco Massari e far quadrare i bilanci, senza aumentare tariffe e accise ma risparmiando sulle spese, come farebbe un buon padre di famiglia in un periodo di crisi.
Comunque, l'agenda delle sfide da affrontare è impressionante: si tratta di confrontarsi con le nuove forme del rapporto fa universale e particolare.
Sarà il caso di ragionarci sopra.
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