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Ormai pure i bambini dell’asilo a Menfi sanno cosa significa l’acronimo PEAC (Piano Energetico Ambientale Comunale), uno strumento importante per il nostro territorio e per la regolamentazione della sua capacità nel produrre energia. Giustamente si deve dire che per Menfi il PEAC non è uno strumento obbligatorio, lo è solo per i comuni sopra i 50.000 abitanti, tuttavia l’amministrazione Botta lo ritiene necessario. Necessità che nasce per disciplinare tutte quelle istanze giacenti presso gli uffici comunali afferenti attività di produzione energetica da fonti rinnovabili. Infatti, al Comune di Menfi gestori di rete o società incaricate hanno presentato istanze per realizzare n. 11 impianti fotovoltaici, per una potenza di circa 60MW, tra cui una su serra e n. 9 parchi eolici. Il Sindaco Botta, nelle interviste rese ai giornali, ha fatto capire che già nel mese di marzo 2011 aveva trasmesso alla Presidenza del Consiglio una proposta di deliberazione avente per oggetto l’ “Approvazione delle direttive generali per la formazione del Piano Energetico Ambientale Comunale” con la quale doveva cominciare il dibattito in città sulle diverse forme di energie alternative: dal solare fotovoltaico all’eolico passando per le biomasse. Dibattito che però non si è avuto per decisione dei capogruppo e del Presidente del Consiglio. Altre dichiarazioni, in questa direzione, sono state rese più volte anche dal Consigliere Comunale Silvio Sbrigata (ex Assessore all’Ambiente) che più volte ha spiegato l’importanza del PEAC e di questa non costruttiva volontà a non trattare le linee guida per la formazione del PEAC presentate dall’amministrazione al Presidente del Consiglio. Quindi, in molti chiedono che le direttive del Peac, predisposte dall’amministrazione comunale, vengano poste all’ordine del giorno del Consiglio Comunale.. ma anche questa volta, mi riferisco al Consiglio di Venerdi 18 novembre 2011, il punto PEAC non verrà trattato. MISTERO DELLA FEDE… anzi dei profondi cassetti di Palazzo Pignatelli. Per portar in consiglio un punto all’ordine del giorno ricordo che occorre sentire la conferenza dei capi gruppo oppure vi deve esser la richiesta di un quinto dei consiglieri. Quindi perché la conferenza dei capigruppo o i consiglieri non si attivano? Oggi, da un commento su l’articolo di inFORMA MENFIs che trattava dei punti all’ordine del giorno del prossimo consiglio, forse si sta smuovendo qualcosa, infatti il Consigliere Silvio Sbrigata ha commentato:“E' davvero sconfortante il fatto che nonostante le innumerevoli richieste dell'Amministrazione e sensibilità dimostrata dalla cittadinanza alla tematica, ancora una volta non è stato posto all'ordine del giorno il PEAC. Mi ritrovo più spesso a pensare che gli interessi di parte prevalgano sull'interesse di tutti. E poichè nel mio stile il pensiero viene sempre seguito da un'azione proporrò di rispondere all'ennesima dimostrazione dell'ignavia di determinate istituzioni richiedendo, con almeno un quinto dei consiglieri, che al prossimo Consiglio venga messo all'ordine del giorno”. Aspettiamo fisuciosi...
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