Il 24 Aprile 1910 Giuseppe Peano (52 anni) scrive a Giuseppe Vacca questa lettera, per spiegare l’abbandono dell’insegnamento:
Io abbandono l’insegnamento superiore, contro la mia volontà e con dolore. Ho fatto tutte le mie lezioni, procurando di interessare gli allievi, che si sono effettivamente interessati. Ho procurato di vivere d’ccordo con i colleghi, da cui dipendo. Ma questi vogliono che io abbandoni i simboli, che non parli più del formulario e altro ancora. Rifiutai ogni conferma in queste condizioni. Facevo quel corso per piacere e non per interesse. Così è finita. Difficilmente farò ancora uscire un volume della Rivista. Ho lavorato abbastanza, ed ho il diritto di riposare, tanto più che i colleghi ritengono le mie teorie pericolose. La difesa del Formulario la faccia chi vuole. Del resto esso è un libro già abbasanza noto, e non muore più. Può essere che io dedichi questi ultimi anni alla interlingua, ovvero al giardinaggio.
Dall’archivio privato Vacca, ricopiata in occasione dell’esposizione nel centocinquantenario della nascita di Peano celebrato a Torino nel 2008, e ritrovata oggi mettendo a posto le carte.
Filed under: bloggando