Sono in missione speciale (per i coetanei….casinò royale) e mi capita quindi di sentire discorsi nuovi e interessanti.
Mi è capitato di sentire un’ interessante battuta circa il prendersi le colpe. Provo quindi a farci una riflessione. La battuta, more or less, era: le colpe di oggi domani saranno meriti, per questo vanno divise.
Questo mi porta due livelli di riflessioni.
Il primo è che questa potrebbe essere una frase che spinge al dividersi le colpe, che è uno sport molto diffuso. Le colpe possono essere di diverso tipo ed è giusto che ognuno si prenda le sue. Dire che le colpe di oggi potranno essere meriti di domani un po’ mi lascia perplesso proprio perché porta ad un’eccessiva condivisione. Le colpe non vanno condivise, vanno comprese e possibilmente devono portare miglioramenti. Anzi, mi contraddico subito, le colpe non vanno divise, vanno condivise perché siano un’opportunità di crescita per tutti.
Però, in fin dei conti, non è che l’affermazione mi dispiaccia. Cioè, all’altro estremo del dividere le colpe sempre e comunque, c’è il farsi carico di colpe, magari apertamente, magari cosparsi di cenere o di pece e piume, dipende dai gusti. E’ un po’ la sindrome del “come sono severo io con me stesso non lo è nessuno”.
Parla con me e vedrai come riesco ad essere severo con te, se voglio.
Nessuno è severo con se stesso oltre ad una certa accettabilità, spesso non ci perdoniamo i limiti perdonabili. Ciò che sarebbe accettabile diventa il nostro personale cruccio, la cosa che proprio non ci perdoniamo. Così appariamo molto severi verso di noi.
Quindi prendersi le colpe è un po’ un’arma per difendersi dalle accuse. Sbagliare è possibile, cercare il colpevole può non essere così utile. Meglio concentrarsi sulle cause rispetto ai colpevoli. Però prendersi le colpe è un po’ come giustificarsi a scuola, un’ammissione di colpa preventiva. Ok, ho sbagliato, è colpa mia, mica mi vorrai cazziare, ho già ammesso lo sbaglio, sono già con la orecchie basse. Quindi l’assumersi le colpe spesso diventa uno strumento di difesa preventiva più che prendere coscienza ed ammettere gli errori.
Forse quindi è vero che qualcuno usa le colpe di oggi aspettandosi dei meriti domani, è sempre colpa della nostra paura di sbagliare e dell’errore. Ma non siamo perfetti, siamo solo perfettibili.
Come spesso si scrive nelle farsi di presentazione che i social network hanno reso necessarie: if u’ve never failed, u’ve never lived. Quindi non preoccupiamoci di sbagliare e non spaventiamoci per l’errore.