Rosa AgazziConvinta della necessità che il bambino debba essere circondato da materiali che fanno parte della sua quotidianità, e che da questi debba scaturire un'attività didattica che privilegi e valorizzi l'intuizione del singolo e del gruppo in situazioni di cooperazione, Rosa Agazzi (1886-1951) predispone il "Museo delle cianfrusaglie": gli oggetti e i materiali (cianfrusaglie) raccolti dai bambini, e che catturano la loro attenzione, vengono usati successivamente come dispositivi didattici. Gli oggetti raccolti vengono ordinati per colore, materia e forma; vengono confrontati tra loro per scoprire somiglianze e uguaglianze. Applicato al mondo dei suoni, il "Museo delle cianfrusaglie" offre inaspettate possibilità didattiche.Rosa Agazzi ha concentrato la sua attenzione particolarmente sul canto, soprattutto spontaneo, dei bambini, quale coadiuvante dell'apprendimento linguistico e motorio, e sull'educazione dell'orecchio sotto forma di gioco costruttivo. Per l'educatrice di Mompiano la voce; il mezzo musicale di più immediato utilizzo; si rivela indispensabile per educare l'orecchio a:
- percepire l'altezza, l'intensità, la qualità e la bellezza dei suoni;
- educare il gusto estetico attraverso il riconoscimento e l'apprezzamento del "suono gentile";
- promuovere il coordinamento percettivo-motorio, modalità che l'educatrice riconosce quale risposta spontanea del bambino alla musica.
Lasciando sullo sfondo queste due grandi pedagogiste della musica, e non solo, è importante sottolineare come la musica abbia un valore educativo di notevole rilievo anche in funzione dell'incontro con l'altro inteso come "altro da me". Il linguaggio musicale infatti costituisce un canale privilegiato di relazione e condivisione di esperienze.L'educazione musicale può contribuire inoltre all'educazione delle "life skills", definite dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) come quelle abilità, competenze "che è necessario apprendere per mettersi in relazione con gli altri e per affrontare i problemi, le pressioni e gli stress della vita quotidiana".In sostanza l'attività musicale contribuisce allo sviluppo di attività trasversali quali:
- le abilità percettive;
- la strutturazione spazio-temporale;
- la concentrazione e la memoria;
- i concetti: topologici, logico-matematici di seriazione e classificazione e di relatività;
- le procedure;
- l'espressione di sé e la comunicazione con diversi linguaggi;
- il pensiero creativo in un contesto di gruppo.