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Pedopornografia: quando gli autori sono gli stessi minori...

Da Roberto Romano
Pedopornografia: quando gli autori sono gli stessi minori...Accade a fine 2013: una mamma si presenta presso gli uffici reggiani della Polizia Postale e delle Comunicazioni per denunciare il sospetto che immagini ritraenti la propria figlia in pose imbarazzanti girino tra gli smartphones degli alunni di una scuola della città.
Gli investigatori hanno immediatamente avviato le indagini ed hanno scoperto che tutto è partito dal "pegno d'amore" preteso dall'ex fidanzatino della minore, ovvero alcune immagini hard della ragazza che, appena ricevute, sono divenute immediatamente prova di vanto del giovane, che ha iniziato ad inviarle ai propri amici usando la piattaforma Whatsapp.Dopo alcuni mesi, siamo a Maggio di quest'anno, la Polizia è riuscita a porre sotto sequestro il materiale pedopornografico e  bloccarne la diffusione, anche se, nel frattempo, le foto si sono sparse in modo incontrollato tra studenti di Reggio Emilia e non solo. Al termine delle indagini è stato deferito alla Procura della Repubblica per i Minorenni di Bologna il minore che per primo aveva diffuso le foto.
Anche questo caso non fa che ricordarci come l'ignoranza sui pericoli della Rete, insieme alla sprovvedutezza, spesso dovuta alla giovane età, rischino di mettere in guai seri i nostri figli: sia che diventino vittime di cyberbulling o sexting, sia che essi stessi ne siano gli autori. Come più volte ricordato sulle pagine di questo Blog, i problemi che adesso dovrà affrontare il minore e la sua famiglia sono molto gravi: istigazione a pratiche di pedopornografia, possesso e diffusione di materiale pedopornografico sono reati previsti dal Codice Penale (OcchioAlweb! ne ha parlato qui), che comportano la reclusione fino a 12 anni, oltre alle probabili conseguenze in sede civile. 
Dunque, non ci si stancherà mai di ripetere quanto sia importante la prevenzione, l'informazione e l'educazione ad un corretto uso di Internet e degli strumenti che ne consentono l'utilizzo. Per il bene di vittime e..carnefici più o meno consapevoli. E delle loro famiglie.
(Fonte: Reggionelweb)

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