Pee Mak
(Thailandia 2013)
Titolo originale: Pee Mak Phrakanong
Regia: Banjong Pisanthanakun
Sceneggiatura: Chantavit Dhanasevi, Nontra Kumwong , Banjong Pisanthanakun
Cast: Mario Maurer, Davika Hoorne, Nattapong Chartpong, Pongsatorn Jongwilak, Wiwat Kongrasri, Kantapat Permpoonpatcharasuk, Sean Jindachot
Genere: comedy-horror
Se ti piace guarda anche: Exte: Hair Extensions, The Ring, Scream
Se dico Thailandia, cosa vi viene in mente? Traffico di esseri umani? Prostituzione minorile? Massaggi? Bene. Cioè, più o meno bene, ma d’ora in poi potete aggiungere pure un’altra specialità: i comedy horror. I thailandesi hanno infatti sfornato una delle pellicole dell’orrore, o all’incirca dell’orrore, più spassose degli ultimi anni, Pee Mak, super campione al box-office locale. Anzi, per la precisione è il film thai che ha fatto registrare i maggiori incassi di tutti i tempi. Ed era forse dai tempi di Scream che non mi divertivo tanto con un horror, o se non altro dal giapponese Exte - Hair Extensions. Rispetto a quest’ultimo, manca qui una regia altrettanto inventiva e geniale quanto quella del mito Sion Sono, ma non manca il piacere della visione. Tutt’altro.
Da un punto di vista horror, Pee Mak non è che la faccia fare sotto dalla paura. Non come capita letteralmente a uno dei personaggi del film, almeno. Detto questo, Pee Mak racconta una storia di fantasmi dotata di un suo fascino, capace di regalare qualche momento inquietante e con qualche scena dotata di un buon livello di tensione. Ma non è questo il grande pregio del film. Il suo grande pregio è che esilarante. Nonostante parta da una situazione di guerra, nonostante sia una storia di spiriti, nonostante dovrebbe essere un horror, Pee Mak fa ridere, sempre e comunque. In ogni situazione, da quella più drammatica a quella più epica a quella più spaventosa, sono infilate dentro delle battute, dei siparietti comici irresistibili. Un tipo di umorismo tipicamente orientale, se vogliamo ancora più assurdo e più virato verso il demenziale rispetto a quello giapponese cui siamo, o almeno cui sono, abituato di solito. Pee Mak usa un tipo di goliardia che farebbe arrossire persino gli autori dei vari American Pie e Vacanze di Natale ed è talmente volgare e scemo da risultare dannatamente efficace, al contrario di schifezzone assolute come Fuga di cervelli che a far ridere proprio non ce la fanno. A contribuire allo spasso del tutto ci pensano anche i protagonisti, che hanno delle facce da pirla come pochi, oltre che delle pettinature improponibili, cosa di cui loro stessi per primi si rendono conto.

"Bel taglio di capelli."
"Grazie, sei il primo che me lo dice!"
"Nooo, davvero?!? Chissà perché..."




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